Anna
Cimenti - “AFTER THE RAIN”
(Una
produzione LONG DIGITAL PLAYING/distribuzione Believe Digital)
Di Andrea
Zappaterra
Articolo
già uscito su MAT2020 di maggio
“After the Rain”, di Anna
Cimenti, è un album che nasce dal desiderio di condividere, al di là
della musica, un percorso di consapevolezza dell’esistenza fisica e di quella
dell’anima, arrivando allo spirito dell’ascoltatore attraverso note calde e
avvolgenti, qualcosa che va al di là del semplice brano jazz o atmosfere da
nightclub, perché la voce calda e affascinante di Anna Cimenti riesce a produrre
una vibrazione interiore molto forte.
Provo a
delineare i vari episodi.
“Come
rain or come shine”, dopo la pioggia torna il sereno e questo è il tema
dominante, la serenità di cui si ha tanto bisogno, e qui se ne respira l’umore,
come camminando dopo un forte acquazzone si avverte l’aria più pulita, perché
la pioggia si è portata via le impurità e i veleni che ci ammorbano.
“Like
a Lover” è un delicato brano sussurrato con voce suadente, “Devil
may care” uno swing apprezzabile anche per un magnifico sax e un
pianoforte solista che dipinge insieme alla voce e alla batteria parabole
vivaci e gioiose.
“Black
coffee” cambia il ritmo, un tempo rallentato, scandito da un
contrabbasso di sottofondo che riporta ad un fumoso night, misterioso e torbido,
con luce soffusa e sonnolente emozioni, ma con la voce sempre predominante di Anna a prevalere su tutto.
“Ask me
now”… atmosfera rarefatta, accattivante, anche qui scandita da un
pianoforte libero di spaziare sul pentagramma a proprio piacimento.
“Inside
the silent tear” è il dolore di una lacrima che non riesce a
sprigionarsi, ”It might as well be Spring” un’allegra ballata
esaltante la gioia di vivere nel risveglio della primavera, “Four Women” le storie incredibili di
quattro donne africane ,“Strange Fruit”, pezzo storico e discusso
del repertorio jazzistico e infine una splendida cover di ”Sunny” che chiude in
bellezza questo articolato lavoro, altalenante tra jazz , swing e blues con un sax tenore favoloso e pregevoli assolo dei vari
strumentisti.
Hanno
collaborato alla realizzazione dell’album il pianista e fisarmonicista Massimo Tagliata (tra le collaborazioni l’ultima con Mina e Ivano Fossati),
Massimo Turone (contrabbasso), Oreste Soldano (batteria) e Pietro Mirabassi (sassofono tenore). Voci
soliste in “Four Women” di Sonia
Cavallari, Grazia Donadel e Linda Gambino.
La voce
di Anna Cimenti comunque è il vero valore aggiunto, calda avvolgente
vibrante al punto giusto, un vero e proprio strumento musicale che eleva la
performance degli artisti al suo fianco con suoni e sonorità impensabili,
creando un legame inscindibile.
Un po' di
storia di Anna Cimenti
Nasce il
12 aprile 1968 in un ambiente familiare dove musica e arte sono “linfa vitale”.
Da una parte gli zii paterni, che sono amanti di musica operistica, dall’altra
i nonni materni che, da ragazzi, hanno fatto parte di una compagnia teatrale
dialettale (all’epoca era una rarità, si parla del periodo prima della Seconda
guerra mondiale).
All’età
di sette anni inizia a studiare pianoforte e, nonostante sia molto giovane, le
viene riconosciuta una dote naturale.
A
ventitré anni consegue il diploma di pianoforte al Conservatorio “A. Pedrollo”
di Vicenza, a cui fa seguito un anno di approfondimento di pianoforte jazz
sotto la guida del Maestro Paolo Birro.
Ma
un’altra passione sarà determinante nella scelta del suo percorso artistico, un
talento che le consente di esprimere al meglio sé stessa e un bisogno
irrefrenabile di cui non può più fare a meno: l’arte del canto.
Una voce
particolare che fin da bambina sprigiona un suo carattere gioioso e un’energia
infinita. Un’anima piena di vitalità e positività, ma che ha bisogno di essere
indirizzata.
Anna è
una ragazza curiosa e appassionata e questo la spinge a studiare la musica
seriamente prendendo due strade parallele: il jazz e la lirica.
Nell’Agosto
2019 registra il suo primo disco jazz intitolato “After the rain” supportata da
un gruppo di amici musicisti e comprende che “non si tratta più di un puro e
semplice ritorno, bensì di un esserci definitivamente”
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