NIK TURNER & THE TRANCE DIMENSIONAL
“Synchronicity”
BWR
Commento di Andrea Pintelli
Ci sono artisti che non potranno
mai essere domati, in quanto anarchici nell’animo, uno di questi è Nik Turner, fondatore dei celeberrimi Hawkwind,
inventori dello space rock.
Classe 1940, ha ancora tanta
benzina in corpo da permettergli di riproporsi discograficamente e mai in
maniera scontata. Negli anni ha attraversato tutte le stagioni musicali e ne è
sempre uscito illibato, ossia mai toccato dai trend del momento. Un esempio.
Ora, nel 2022, tramite la Black Widow Record (gloria sempre), ha dato alla luce
“Synchronicity”, insieme ai The
Trance Dimensional, band fondata nel 2016 da Steve Hillman. Un album pieno di
idee e dalle mille sfaccettature, in grado di soddisfare anche i fans della
prima ora: prog, space, psych, ma bellamente incatalogabile, meravigliosamente
fuori di testa, in barba ai predoni della stereotipizzazione. Fanno parte della
partita, e con molto piacere, anche due ex-Hawkwind, ossia Dave Anderson al
basso (già Amon Düül II e Groundhogs) e Mr. Dibs.
“Destination
Void” apre il sipario sul cosmo dei nostri, e si è subito in assenza di
gravità! L’arzillo Nik ci trasporta nella sua personale astronave fatta di
soffice galleggiare e suoni liquidi, ben coadiuvati dal preciso basso di Rob
Andrews.
“The Enchantress” è narrata da Angel
Flame, nel più classico di intro di matrice hawkwindiana; un dolce passeggio
fra le stelle dell’Universo lascia spazio a un serrato ritmo che nobilita la
band che non è a supporto di mr. Turner, ma è parte di un’amalgama di notevole
fascino. Si arriva, o meglio si atterra, in un luogo non identificato di una galassia
lontanissima.
“Taken to the Limit”
vede Mr. Dibs alla voce, un deja vu che farà il piacere della folta schiera dei
nostri beniamini. Musicalmente è una traccia di ottimo impatto, trascinante e
tirata, grazie anche alle splendide tastiere di Steve Hillmann.
“Cloudland's”
riconduce a un incedere più lento e riflessivo, nel mondo e nel modo caro ai
nostri. Sembra soffice, pare respirare, una poesia senza parola alcuna, ma che
spiega più di qualsiasi frase.
“Thunder Rider
Invocation” ossia echi di esoteriche preghiere in sinistre strutture
d’incedere, un circle che riporta alla parte più oscura delle coscienze, fra
tuoni, lampi e sussulti sempre più vorticosi.
“Sphinx Dancer”
proviene e ricerca certi passaggi cari alla kosmische musik teutonica, senza paura
di cadere nel ripetuto. Una solenne dimostrazione di come si possa ancora
inventare, e bene, sopra gli ottant’anni. Il flauto magico, qualcuno lo
ricorderebbe così.
“Sekhmet”,
passaggio fra le mura senza limiti dell’indefinito, due minuti e mezzo di pura
riflessione.
“Angels of the
Light” è una traccia meno ostica del previsto, quasi docile, con elementi
di pop che fanno bene all’equilibrio di questo disco. Per chi scrive troppo
commerciale, ma comunque compiuta.
“Night of the
Jeweled Eye” mette apprensione, quasi ansia, quindi poi si torna alla
matrice originaria del lavoro: un turbinio di emozioni che potrebbe durare
giorni, ma che qui per limiti di tempo sono ridotti a poco più di otto minuti. Il
batterista Dai Rees si ritaglia un meritato spazio, per chi offre un motor(ik)e
all’altezza della fama che si stanno meritando, insieme alla sognante chitarra
di Hillmann.
“Abode of the
Blessed”, buona canzone, ottima atmosfera nell’economia di un episodio che
trova la voce, ancora una volta, di Angel Flame.
“Children of the
Sun”, ultimo passaggio, con Dave Anderson al basso e in aggiunta Eleanor
Rees alla controvoce, merita sicuramente una lode, siccome intriso di fuoco
sacro psichedelico, gocce di paganesimo caro a chi si sente vicino alle tante
vite di Nik Turner, alla filosofia senza compromessi di questo notevole e
gradito ritorno.
Per chi ancora non lo conoscesse, vi porto un esempio di quanto possa essere profondo un ascolto a questa musica, quindi, nel caso consiglio l’acquisto di questo “Synchronicity”. Perché? Perché non ve ne pentirete e non lo ascolterete solo una o due volte. Ma tante di più.
Tracks:
1. Destination Void (6:29)
2. The Enchantress (5:31)
3. Taken to the Limit (5:08)
4. Cloudland's (3:16)
5. Thunder Rider Invocation (5:04)
6. Sphinx Dancer (5:45)
7. Sekhmet (2:36)
8. Angels of the Light (4:56)
9. Night of the Jeweled Eye (8:12)
10. Abode of the Blessed (3:33)
11. Children of the Sun (7:12)
Line-up:
- Nik Turner / vocals, saxophone, flute
- Steve Hillman / guitars, keyboards, synths
- Dai Rees / drums
- Rob Andrews / bass
Guests:
- Angel Flame / narration (2,10)
- Dave Anderson / bass (11)
- Eleanor Rees / vocals (11)
- Linda Hillman / voice & flute (2)
- Mr. Dibs / vocals (3)
- Richard Benjamin / vocals (8)
https://sound.blackwidow.it/artist.php?id=Synchronicity
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