Ospiti dellevento di beneficenza, a Maggio, PATRICK
EDERA, TRIO REINASSANCE, FANTASY DREAM E SEQUESTRATTORI.
Musica e solidarietà a Roma a favore della
sindrome di Poland. L’11
Maggio, al Palagarden di Capannelle, Tony Esposito e altri ospiti in concerto a
sostegno della ricerca e le attività dellAISP.
Promosso e organizzato dall’Associazione
Italiana Sindrome di Poland (AISP- fondata nel 2003 da genitori e
pazienti allo scopo di promuovere la ricerca, raccogliere fondi e fornire un
aiuto concreto alle famiglie colpite dalla malattia) l’evento, atteso alle 21
in via delle Capannelle 217, porta in scena la musica inconfondibile del grande
percussionista partenopeo per travolgere il pubblico con il ritmo
irresistibile dei suoi pezzi più belli.
Una staffetta all’insegna della
beneficenza per la kermesse che, in prima serata, vedrà alternarsi sul palco
del teatro romano, insieme all’innovativo e geniale musicista napoletano, molti
altri volti cari allo spettacolo di casa nostra.
Graditissimi ospiti della manifestazione,
condotta dall’effervescente Tiziana Mammucari, il cantautore romano Patrick
Edera e già socio ad honorem della grande famiglia dellAISP, il Trio REINASSANCE per le grandi
opere della musica classica, la FANTASY DREAM, per ripercorrere i classici
della Disney e ancora, per non dimenticare il buonumore, direttamente da Zelig
al Palagarden di Capannelle, arrivano i SEQUESTRATTORI.
L’iniziativa ha dichiarato Eva Pesaro
presidente AISP - come le precedenti, nasce allo scopo di favorire la
conoscenza della sindrome di Poland (malattia genetica rara portatrice alla
nascita, di gravi malformazioni fisiche), incoraggiare la ricerca e la
formazione. In questi dieci anni la nostra Associazione si è distinta per
l’impegno costante profuso nell’organizzazione non solo di numerosi convegni ma
anche di eventi ludici che potessero aiutarci ad assolvere la nostra mission, con sguardo rivolto a un pubblico
più vasto. I nostri ringraziamenti vanno, ancora una volta, a tutti
coloro che in questo percorso, spontaneamente, ci sostengono e ci
affiancano con affetto e convinzione.
Circa cinquecento i soci e sostenitori
iscritti, a oggi, all’AISP su tutto il territorio nazionale e importanti
Istituti sanitari in collaborazione con la ONLUS, impegnati nella ricerca e nel
miglioramento dell’approccio terapeutico e chirurgico della malattia.
Insieme allAISP, infatti, per la creazione di una
biobanca sulla sindrome di Poland anche il Network Telethon di Biobanche Genetiche. Finalità del progetto, sottoscritto dalle parti lo scorso
febbraio, rendere disponibile alla comunità scientifica internazionale un gran
numero di campioni per favorire la ricerca sull’origine della malattia.
A oggi spiega Eva Pesaro - non si conosce la
causa della Sindrome di Poland, anche se si suppone possa essere una malattia
di tipo genetico raro. Colpisce, infatti, un bambino ogni 20-30 mila ed è
caratterizzata da anomalie unilaterali che interessano i muscoli del torace o
di un arto superiore, generalmente quello destro. Le malformazioni, sebbene non
siano tali da inibire un corretto sviluppo psicofisico dei bambini affetti,
richiedono tuttavia un intervento serio al fine di sviluppare, attraverso
una corretta educazione. abilità manuali anche nei portatori delle
malformazioni più gravi. In molti casi, infatti, proprio a causa della rarità
della patologia, le famiglie non ricevono il supporto, anche psicologico,
necessario ad affrontare al meglio la situazione. Per questo limpegno dei nostri volontari è volto a
cercare contatti con persone e famiglie che presentano casi di Poland, con i
medici e con tutti coloro che possano essere interessati a conoscere e aiutare
chi direttamente o indirettamente ne è colpito e a sostenere il programma della
nostra Associazione.
Tra i centri di ricerca al fianco dell’AISP
e impegnati in giornate di day hospital aperte ai portatori della sindrome
anche l’Ospedale
Pediatrico Bambino Gesù dell’Istituto Giannina Gasilini di Genova per garantire un approccio multidisciplinare
efficace e necessario rispetto alla malattia.
Nonostante le possibili difficoltà
comportate dalla sindrome - dichiarano i volontari AISP- esserne affetti non
significa vivere nell’handicap. Il messaggio più importante che vogliamo
arrivi alle famiglie coinvolte, anche attraverso la musica e lo spettacolo, è
che lhandicap non è una condizione fisica ma un
modo di essere: Esserne prigionieri oppure liberati dipende, quindi, solo da
noi.
Nessun commento:
Posta un commento