Belloni/Mugiati
– A Lifelong Journey
(2019)
Di
Alberto Sgarlato
Articolo
già apparso su MAT2020 di aprile (WWW.MAT2020.COM)
“A
Lifelong Journey” è il titolo con cui si presenta il nuovo
progetto di Brian
Belloni (chitarre) e Mauro Mugiati (tastiere e chitarra acustica),
giovani musicisti appartenenti al giro dei Beggars’ Farm e Giorgio “Fico” Piazza Band).
Il concept-album, articolato su
tredici tracce, si snoda (come gli stessi titoli recitano) tra Ombre e Realtà,
Illusioni e Disillusioni, Riflessioni ed Empatia: tutto ciò che fa parte della
nostra quotidianità, quindi. Tutto ciò che rappresenta effettivamente “il
viaggio di una vita”, come ben riassume il titolo di copertina.
I frequenti alternarsi di
Mellotron struggenti che poi esplodono in roboanti ma molto melodici e
“cantabili” temi di Moog, così come gli altrettanto brillanti “salti” tra riff
chitarristici quasi hard e rapide fughe di tastiere e piano elettrico di gusto
molto fusion/jazzrock, sono tutti fattori che richiamano immediatamente
all’orecchio quei due “pilastri” del new-prog degli anni ’90 che forse più di
ogni altro hanno influenzato e condizionato il genere al di qua e al di là
dell’oceano. Stiamo ovviamente parlando, al di là dell’Atlantico, degli Spock’s
Beard e, qui in Europa, sul Mare del Nord, dei Flower Kings. O, se preferite,
delle contaminazioni nate tra questi progetti, come i Transatlantic. Tredici
tracce, dicevamo. Ma in realtà tutto è ben coeso nell’andare a formare una sola
suite di circa 50 minuti di durata.
Sì, effettivamente si respira
un’aria molto “transatlantica” nello squisito, elegante e molto virtuosistico
neo-prog di Belloni e Mugiati. Un genere che non cerca mai troppo il cerebrale,
il cervellotico, l’ipertecnico fine a se stesso, ma mette la grande perizia
tecnica al servizio di un gusto melodico che rimane sempre in primo piano.
E, ovviamente, se di Flower
Kings e di Spock’s Beard si parla, è inevitabile andare con la mente un po’ più
indietro nel tempo, a quelli che a loro volta sono le loro influenze più
evidenti: gli Yes di And You and I
nei crescendo di Mellotron e nelle languide steel-guitars, la melodiosità dei
Genesis nei temi di tastiere, qualche nostalgia floydiana nei tappeti di organo
Hammond ad ampio respiro, persino qualche ammiccamento di gusto cantautorale
americano negli intrecci di chitarre elettriche e acustiche.
Un disco, quindi, che fa subito
breccia nel cuore di chi, come il sottoscritto che lo sta recensendo, è
cresciuto profondamente “immerso” (per ovvie questioni generazionali) nel rock
progressivo degli anni ’80 e ’90, in quel momento in cui gli USA e la
Scandinavia sembrava persino avessero la meglio, per creatività, prolificità e
varietà di formazioni, rispetto alla tradizione britannica. Tuttavia è un disco
che potrà catturare anche chi si sente legato alla storia progressiva dei
decenni precedenti.
A Lifelong Journey
01. Overture 02. Streets Of Empathy 03. The Shadow 04. Illusion 05. Reality 06. The Shadow (Reprise) 07. Reflections From The
Window 08. Disillusion 09. Fate 10. Open Up 11. Where We Belong 12. Memories 13. Streets Of Empathy (Reprise)
total running time 50.17
Lineup e credits
Mauro Mugiati: Vocals, Keyboards,
Bass Guitar, Acoustic Guitars.
Brian Belloni: Electric and Acoustic Guitars, Lap Steel Guitar,
Drums
Produced by Mauro Mugiati & Brian Belloni
Recorded at Elfo Studio, engineered by Alberto Callegari
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