Juanpa “A New Door” (EP, 2019)
Di Enrico Meloni
Una copertina che richiama il vero
capolavoro dei Led Zeppelin, “Physical Graffiti”, è già un ottimo biglietto da
visita.
Stiamo parlando di “A New Door”, EP dell’artista e
polistrumentista spagnolo Juanpa, di
genere prog-rock, e la cui copertina è stata realizzata dall’artista spagnola
Inma Velázquez.
Alla prima prova su disco e alle
prese con inediti, Juanpa non delude e possiamo dire che ci sono tutti i
presupposti affinché il nostro possa sfornare, in futuro, lavori altrettanto
belli e ancor più personali.
L’EP è composto da tre canzoni
strumentali e ciascuna ha una durata che va dai 4 ai quasi 6 minuti.
All’interno dello stesso brano
sono presenti alcuni cambi di atmosfera che si susseguono in modo naturale e
fluido. Non sono mai cambi drastici, intendiamoci. Non ci sono passaggi che
fanno gridare al miracolo o all’innovazione, come accade con band che
approcciano il progressive in modo più “radicale” (mi vengono in mente i Mr.
Bungle per esempio, dove nella stessa canzone si passa davvero dal giorno alla
notte e ritorno). Probabilmente ha più senso parlare di rock che non di prog,
quindi. Alcune soluzioni mi hanno ricordato i Porcupine Tree.
Le canzoni iniziano tutte con un
arpeggio che poi viene sviluppato nel resto brano con variazioni più o meno improvvise,
dove i fraseggi di chitarra sostituiscono le linee vocali prima di sfociare in
schitarrate e assoli pieno di pathos.
Insomma, “A New Door” è
davvero gradevole e si lascia ascoltare più volte con piacere. Suonato molto
bene e arrangiato meglio, “A New Door” è un ottimo biglietto da visita
di Juanpa.
Di che tipo di prog-rock stiamo parlando, insomma?
L’accento sulla chitarra e il chitarrismo è importante, va detto, ma non si
tratta di un chitarrismo fine a sè stesso. Non troviamo fiumi di assoli o maratone
di scale. Juanpa, strumentista eccellente, sa dosare la tecnica, che non manca,
sia chiaro, in favore delle emozioni e del feeling di ciascuna parte della canzone. Facile farsi scappare
la mano quando si padroneggia la tecnica così bene, eppure la “noia da assolo”
non bussa mai alla porta di chi ascolta.
La musica, un rock che strizza
l’occhio al prog, è interessante e come detto scorre in modo molto piacevole,
restando moderna e fresca all’ascolto.
Una chicca: ascoltate “Madrid”
e ditemi se a un certo punto non vi ritrovate a canticchiare “Bésame mucho”...
Chi accompagna Juanpa in questa
breve avventura musicale? Juanpa, oltre che chitarrista, è il
compositore principale delle tre canzoni, mentre al basso abbiamo Carlos
Bueno e alla batteria troviamo Paul Gonzalez-Elipe Casali, entrambi
turnisti.
Sia Carlos che Paul posseggono una
grande varietà espressiva ed è notevole vedere come riescano a inserirsi con
scioltezza su tutte le parti composte dal nostro Juanpa.
Nell’EP troviamo anche il turnista
Shawn Tubbs alla chitarra per un magnifico assolo nella canzone “Switchover”.
Shawn è un cosiddetto Vlogger e famosissimo su YouTube (oltre 22mila iscritti
sul suo canale) per i suoi video sulla chitarra.
Se siete chitarristi andatevi a
vedere il suo canale (https://www.youtube.com/user/wallacemchamish/featured), è un vero nerd dello strumento
e fa centinaia di recensioni su pedali, effetti, amplificatori e cose che
interessano i chitarristi, oltre a lezioni e tutorial di chitarra.
Un EP che è un bel germoglio, il
primo sforzo concreto di un artista che, è evidente, ha molto da dire, sa come
dirlo, e di cui spero sentirò parlare presto nuovamente.
Juanpa, ti aspetto al varco… di
una nuova porta.
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