LINO CAPRA VACCINA & UNTITLED NOISE – PERPETUAL POSSIBILITY
Di Andrea Pintelli
Articolo già apparso su MAT2020 di dicembre
Alcuni avvenimenti necessitano di essere salvati dall’oblio,
quindi registrandoli (audio o video) li si può tenere per sé (egoisticamente)
oppure editare e divulgare per coloro che non erano presenti (altruisticamente).
Max Marchini e la sua sempre più importante Dark Companion Records fanno
parte, fortunatamente e per dedizione, della seconda categoria. Non nuovi a
questo tipo d’operazione, hanno dato alle stampe “Perpetual
Possibility”, fedele trascrizione di un live portato in scena il 3 Marzo 2018
al MA*GA Museo di Gallarate (VA) da Lino Capra Vaccina, vera e
propria leggenda della Musica italiana tutta, membro fondatore negli anni ’70 dei
seminali Aktuala, factotum dell’interessante progetto “Telaio Magnetico”, fra i
cardini del movimento minimalista, autore di album-fenomeno quali ad esempio “Antico
Adagio” del 1978 e “Arcaico Armonico” del 2015 (quest’ultimo uscito sempre per
Dark Companion), musicista richiestissimo e trans generazionale (ha collaborato,
tra gli altri, con Franco Battiato, Juri Camisasca, orchestra del teatro della
Scala di Milano) e il duo Untitled Noise composto da Michele Lombardelli e Luca
Scarabelli, duo
avant-noise con all’attivo un interessantissimo album per l’etichetta Die
Schatchel.
Siamo al cospetto di un album di pura avanguardia, dove il maestro
Vaccina, qui impegnato ai vari gong, vibrafono, pianoforte e campane e gli Untitled
Noise, intensi manipolatori di ogni diavoleria elettronica, portano le proprie
personalità ad una condizione di unione e fusione fra loro stesse per un
profondo e completo raggiungimento del dio suono. Non sembra nulla di già
sentito prima, ma magicamente racchiude in sé tutto quello che ci circonda, in
un viaggio mai sterile alla ricerca di una dimensione futura ch’è già qui,
senza che noi ce ne possiamo rendere conto. Sono proprio i protagonisti di
quest’opera ad impegnarsi a condurci laddove noi, talvolta non dotati di
sensibilità tale da poter abbracciare una così ampia gamma di paesaggi, siamo a
volte e per stress e per distrazione e per decisioni di marketing
impossibilitati ad arrivare così in alto per intendere un universo parallelo
fatto di infiniti intersecarsi di armonie d’anima. Sembra che ci sia spesso la
“perpetual possibility” di affrontare il destino e variarlo, senza cadere nella
schiavitù del già vissuto. Sembra, ma non è. Mi si dice coi suoni e gli
accenti, io ci credo. Sì, perché le corde interiori sono fatte di sfumature
dolci, amare e succose del noto e soprattutto dell’ignoto che deve essere
portato in gloria, proprio perché il riproporsi è professore di noiosità.
Allora ci si deve spingere oltre al visibile, per sviluppare la parte
inutilizzata del proprio io, e da lì (ri)partire per addentrarsi nell’altra
parte. L’incertezza è la strada indicata, dove cartelli non esistono, ma solo
soffi di un vento da cui lasciarsi trasportare se si vuole arrivare alla
verità. Oppure sopra quel monte che Capra e gli Untitled Noise ci accompagnano
a visitare. La saggezza passa (anche) da chi e per chi è oltre la zona scura
dell’esagono, facendolo comparire a cerchio per esserne partecipi attivamente,
ricavando dalla sperimentazione quell’oro che permette alle coscienze di non atrofizzarsi.
Lasciamo la paura ai poveri di spirito, teniamo la distanza dalla banalità,
respingiamo la retorica di questi giorni tristi e cupi. Seguiamo, a buon titolo,
chi sa darci la spinta necessaria per osare. La porta è aperta, non
chiudiamola.
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