La diramazione del web magazine MAT2020, per una nuova informazione musicale quotidiana
venerdì 31 gennaio 2020
lunedì 27 gennaio 2020
giovedì 23 gennaio 2020
Compie gli anni Vittorio Nocenzi
Compie gli anni oggi, 23 gennaio, Vittorio Nocenzi, musicista, autore, produttore, tastierista, fondatore del Banco del Mutuo Soccorso.
Patrimonio dell'Unescu
della musica prog italiana e mondiale.
Happy Birthday
Vittorio!
Wazza
Io credo che questo
genere di rock che chiamano progressive, sia stato sicuramente quando è nato un
esperimento d’avanguardia, perchè la musica è come qualunque cosa, va messa nel
contesto in cui nasce. Se poi noi pensiamo ad esempio a Caravaggio come un classico,
quando Caravaggio ha dipinto i propri quadri era una rivoluzione incredibile.
Lui ha pensato alla luce elettrica, ai tagli teatrali di nero e bianco
quattrocento anni prima che Edison scoprisse la lampadina. Se lo vediamo oggi
come un classico, allora era avanguardia, un innovatore. Il Banco oggi è un
classico, siamo stati però sicuramente avanguardia, profonda avanguardia,
perchè nel tempo in cui abbiamo cominciato a fare musica c’erano le canzonette
come "Fatti Mandare dalla Mamma", Gianni Morandi eccetera, quindi
questa era proprio tutta un’altra storia. Chiaramente, questo ci ha reso la
vita difficile per certi versi, ma ci ha dato respiro lungo per altri, quindi
siamo stati fortunati. Oggi abbiamo ancora il privilegio di avere tanti giovani
che vengono ai concerti, qualche cosa significa. Speriamo che significhi,
appunto, la ricerca di diversità dal luogo comune, dall’ovvietà, da questa noia
e banalità.
(Vittorio Nocenzi)
martedì 21 gennaio 2020
Compie gli anni Franz Di Cioccio
Compie gli anni oggi, 21
gennaio, Franz Di Cioccio,
batterista, cantante, attore, scrittore, produttore, e dal 2006 anche
commendatore!
Ma per tutti è il batterista e fondatore della Premiata Forneria Marconi, patrimonio della musica
progressive mondiale.
Virtuoso, versatile,
un vero "animale" da palcoscenico, ancora oggi punto di riferimento
di tanti musicisti in Italia.
Una carriera
straordinaria...
Nel dicembre 2006,
viene insignito del titolo di commendatore dell'Ordine della Repubblica
Italiana, onorificenza data dal presidente della Repubblica a personalità che
si sono distinte nel campo della scienza, delle lettere, delle arti e
dell'economia.
Franz Di Cioccio è
stato il primo musicista dell'area rock a ricevere questo riconoscimento.
Happy Birthday Franz…
o come dice lui "cento di queste rullate!”
Wazza
Ricordando Big Francesco
21 gennaio
Ogni
volta che ci affacciamo ad un nuovo anno, tutti parlano di cambiamento.
In
realtà, nulla cambia ma tutto continua. Il cambiamento che cerchiamo è nella
nostra testa, nei nostri occhi e nel nostro cuore, non in una nuova pagina di
un calendario.
Claudia
Marangoni
Ci sarai
sempre. Buon viaggio Capitano!
Wazza
La voce di Francesco
Di Giacomo è la voce della mia gioventù. Ora lo chiamano Rock Progressive, ma
quando avevo quindici anni era solo rock oppure pop e nient'altro. Invece era
altro, era la musica degli anni Settanta, la musica dei Genesis, dei Gentle
Giant, degli Area, dei Pink Floyd quelli veri, delle Orme, degli Emerson Lake
& Palmer, dei Led Zeppelin, della Premiata Forneria Marconi, degli Yes, dei
Procol Harum. I Beatles erano roba vecchia e i Rolling Stones per molti lo
stavano diventando. Per me Jimi Hendrix era sempre un mito e faceva capolino il
Jazz di Miles Davis. La voce di Francesco Di Giacomo è la voce della mia
gioventù, come la voce di Dalla, di Demetrio Stratos, di Ivan Graziani, di Rino
Gaetano, di Janis Joplin...
La voce di Francesco
Di Giacomo è inversamente proporzionale alla sua mole. Fina, sottile, potente.
Potenti sono anche le parole e le liriche straordinarie che nascono dalle note
sintetizzate di Vittorio Nocenzi e da un miracoloso Chorale capace di dare vita
ad uno splendido album come Darwin. Il Banco Del Mutuo Soccorso era per noi
giovani e adolescenti quel "complesso" che faceva dischi con forme
originalissime come il salvadanaio di
Banco o il portone di Io Sono
Nato Libero, album che a noi appariva come un incitamento alla ribellione,
mentre Garofano Rosso segnava la fine
della spensieratezza: il 1977 sarebbe arrivato molto presto.
Che emozione anche il
disco in inglese prodotto dalla Manticore, la stessa casa discografica degli
Emerson, Lake & Palmer. L'Albero Del
Pane è un brano che si faceva canticchiare per tutta la giornata e spesso lo
cantavamo tutti insieme regalandoci la voglia di prendere le chitarre acustiche
rotte e vecchie per suonare i nostri sogni: Crosby, Still, Nash & Young,
John Denver, Jackson Browne, etc.
Sono le voci della mia
gioventù.
“Non mi rompete, ve
ne prego, ma lasciate che io dorma questo sonno. È ancora presto per il giorno,
quando gli occhi si riempiono di pianto, i miei occhi, di pianto.”
di Roberto Rocchi
lunedì 20 gennaio 2020
Il compleanno di Giovanni Tommaso
Compie gli anni oggi, 20
gennaio, Giovanni Tommaso, bassista,
contrabbassista, arrangiatore e produttore.
È membro fondatore dei
Perigeo e attivissimo nell'ambito del jazz.
Apprezzato
strumentista, ha collaborato con Riccardo Cocciante, Gianni Morandi, Mina, Rino
Gaetano, Ivan Graziani...
Happy Birthday
Giovanni!
Wazza
mercoledì 15 gennaio 2020
Sabrina Schiralli -"Innamorata", di Luca Paoli
SABRINA SCHIRALLI –
INNAMORATA (Music Force) 2019
Di Luca Paoli
Sabrina Schiralli è un’artista dai
mille risvolti, tutti di qualità superiore.
Classe 1988, si laurea presso il conservatorio di Bari In
pianoforte e in Oboe col massimo dei voti e lode.
Nello stesso tempo porta avanti, perfezionandosi, la passione per
il canto pop.
I suoi studi la vedono anche allieva di Carlo Romano, primo oboe
dell’orchestra della Rai.
Pianista, oboista, cantante ma anche pittrice, Sabrina vive per
l’arte con l’arte.
Il 13 dicembre è uscito il suo esordio discografico, "Innamorata", che la vede
cimentarsi in nove brani di classici della canzone d’autore italiana e un suo inedito.
I brani abbracciano diverse epoche e stili, ma Sabrina riesce a
dare una impronta personale, marchiando
con la sua voce e il suo pianoforte tutto l’intero progetto.
Si possono quindi ascoltare classici senza tempo quali “Mi Sono
Innamorata Di Te”, di Luigi Tenco, una originale versione di “E La Luna
Bussò”, di Loredana Bertè, una emozionante “Estate”, di Bruno
Martino, un Vasco Rossi addolcito con la arcinota “Va Bene, Va Bene Così”,
passando per quello che è l’inno per la pace per eccellenza, “Imagine”,
Di John Lenon.
Tutti i brani proposti vengono interpretati e arrangiati con gusto
e qualità non comuni dall’artista, che riesce a dare una
uniformità e credibilità a tutto il menù del disco.
Tutte le tracce meritano, come una bella versione di “Via Con
Me” dell’avvocato Paolo Conte.
L’ultimo brano è la sorpresa del disco… “Torno Qui” è
composto da Sabrina e si amalgama perfettamente col resto dei brani,
evidenziando, anche, una qualità compositiva fuori dal comune.
Aspettiamo con interesse un album che possa proporre
esclusivamente sue composizioni, perché, ne sono certo, centrerebbe il
bersaglio.
Ora però gustiamoci questo bel disco di pop (quello di qualità)
cantato e suonato molto bene, chiudiamo gli occhi e facciamoci cullare da
queste splendide melodie e dalla stupenda voce della protagonista.
E per chi desiderasse prendersi una pausa dai tempi dispari e dai
brani con continui cambi di ritmo, questa potrebbe rappresentare una perfetta oasi di pace e di piacere.
Track List:
1. Mi sono
innamorata di te (Tenco)
2. Besame mucho
(Velazquez)
3. E la luna
bussò (Lavezzi – Avogadro – Pace)
4. Imagine
(Lennon)
5. Estate
(Martino)
6. Va bene, va
bene così (Rossi)
7. Via con me
(Conte)
8. Respiro
(Simone)
9. Guarda che
luna (Malgoni)
10. Torno qui (Schiralli)
martedì 14 gennaio 2020
Melting Clock & La Morte Viene Dallo Spazio live: commento di Andrea Zappaterra
Black Widow - Progressive
Night
Melting Clock
& La Morte Viene Dallo Spazio
La Claque-11
gennaio 2020
Di Andrea
Zappaterra
Metti una serata dedicata alla musica Prog e subito pensi alla solita
celebrazione della musica del passato, di anni mitizzati da gruppi storici.
Invece l’evento a cui ho assistito sabato 11 gennaio a La Claque ha portato una ventata
piacevolissima di musica nuova, inedita (a parte un brano dedicato ai King Crimson),
una sorprendente scoperta di un gruppo genovese, i Melting Clock, al
loro primo LP che lascia letteralmente a bocca aperta!
“Destinazioni” il titolo di questo
loro lavoro eseguito nell’occasione interamente, dalla prima all’ultima canzone,
in un susseguirsi di emozioni sonore, un crescendo di piacevolezza fino alla
loro personale esecuzione di InThe court of Krimson King, eseguito magistralmente, che ha portato al massimo il
gradimento del pubblico numerosissimo.
La musica dei Melting Clock è viva più che mai,
accattivante, con controtempi mozzafiato, sonorità progressive inframezzate da
svisate rock, esuberante e trascinante, con la voce stupenda, quasi lirica,
della frontwoman Emanuela Vedana, che porta sicuramente un valore
aggiunto all’espressione strumentale.
Purezza di suono e ritmica fanno la differenza, e l’insieme
che ne deriva è armonia, equilibrata espressività.
Ottima la prestazione dei due chitarristi Simone Caffè
e Stefano Amadei, precisa e costante la ritmica del bassista Alessandro
Bosca e del batterista Francesco Fiorito, indispensabili le sonorità
di Sandro Amadei alle tastiere e voce, prezioso l’apporto di Fabrizio
Salvini al flauto e percussioni e di Stefano Cabrera al violoncello.
Elenco tracce
eseguite nell’ordine:
Caleidoscopio, Banalmente, Vetro, Strade Affollate,
L'Occhio Dello Sciacallo, Antares, Sono Luce, Quello Che
Rimane..., e infine il brano
che da il titolo Destinazioni, oltre alla splendida esecuzione del
tributo ai King Crimson In The court of
Krimson King.
Basso: Alessandro Bosca, batteria: Francesco Fiorito, ospite al flauto
traverso: Fabrizio Salvini (tracks 6),
ospite alle percussioni Fabrizio Salvini (tracks: 3, 6),
ospite al violoncello Stefano Cabrera (tracks: 5, 6), chitarre: Simone Caffè, chitarra e Bouzouki:
Stefano Amadei, tastiere e voce: Sandro Amadei, voce: Emanuela Vedana.
Il secondo gruppo della
serata, La Morte Viene Dallo Spazio, è un gruppo milanese rock psichedelico, Space Ritual, Psychedelia, Kraut
Rock, Dark Ambient, Space Rock, Drone, Doom, Sci-fi Movies, di sicuro impatto visivo che si
esibisce dietro una spessa cortina fumogena dalla quale emergono come creature
aliene quattro figure in penombra, con il batterista dietro che rimane quasi
totalmente nell’oscurità.
Il loro impatto sonoro
è costituito prevalentemente da sintetizzatori con tempi dilatati, un basso che
produce un ritmo esasperato con giri frenetici e velocissimi, strumenti
innovativi come synth/moog/theremin
e un’atmosfera quasi horror che comunque
costituisce un bell’effetto scenico.
La musica, forse più
riservata agli amanti del genere, comunque coinvolge, soprattutto per
l’alchimia elettronica più che per l’innovazione musicale, ma lascia
piacevolmente bendisposto il pubblico in sala che accenna anche a qualche
movimento di danza.
Il grande uso del Theremin, strumento monocorde che poco si
presta a variazioni tonali, limita un po’ le potenzialità musicali del gruppo,
mentre un grande lavoro viene fatto dalla base ritmica (dalla bassista
soprattutto). Infine, un Sitar elettronico riporta
nell’ultimo brano alcune sonorità orientali, dove la musica torna un po’
protagonista.
Sky over Giza, Zombie of the Stratosphere, Sigu Tolo, Fever i brani eseguiti del loro primo album Sky over
Giza.
Come sempre grazie alla Black Widow e a La
Claque.
sabato 11 gennaio 2020
Compie gli anni Tony Kaye
Compie gli anni Tony Kaye, nato l’11 gennaio del 1946,
musicista britannico, primo tastierista degli Yes, in continua alternanza
nel ruolo con Rick Wakeman.
Kaye è anche autore,
produttore e manager; oltre che con gli Yes ha suonato con i Flash, Badger,
Detective, Circa...
Happy Birthday Tony!
Wazza
YES: Jon Anderson, Peter Banks, Tony Kaye, Bill
Bruford & Chris Squire
photographed by David Gahr in Fulham, London,
1969
Yes-Union
Tour
giovedì 9 gennaio 2020
Il compleanno di Jimmy Page
Compie gli anni oggi, 9 gennaio,
Jimmy Page, straordinario chitarrista dei
Led Zeppelin, una delle poche certezze dell'esistenza di Dio!
Happy Birthday Zoso!
Wazza
(dalla rete)
Il 9 gennaio del 1944
nasce James Patrick "JIMMY" PAGE, chitarrista del Dirigibile, furia
assoluta, tecnica sopraffina (anche se lui, vezzoso, ha detto "La
tecnica non conta, io mi occupo di emozioni"). Conta sì, se vuoi fare
la Storia, con la maiuscola e gli accenti giusti. Poi, certo, devi anche
aggiungere cuore e stomaco, viscere e pugno duro, altrimenti il tuo rock rimane
freddo e triste. Con gli Yardbirds e da turnista (a volte nascosto
nell'anonimato e senza nemmeno l'asterisco della citazione) ha fatto sentire
chi fosse, con i Led Zeppelin l'ha fatto anche vedere.
Ha avuto 5 figli e
centinaia di amanti, che ha liquidato con la stessa velocità con cui lanciava i
suoi assoli. Secondo il solito "Rolling Stone" è l'artista più
campionato dopo James Brown. Uno strano caso di genio che ha brillato a dovere
solo quando a contatto con altre stelle: la sua carriera solista purtroppo non
è stata esaltante. Ma quando trovava la sponda giusta, andava in buca che era
un piacere. Lì era il più grande di tutti. Senza alcun dubbio.
martedì 7 gennaio 2020
Yuval Ron - Somewhere in This Universe, Somebody Hits a Drum (featurin Marco Minnemann), di Andrea Pintelli
Yuval Ron - Somewhere
in This Universe, Somebody Hits a Drum
(featurin Marco Minnemann)
Di Andrea Pintelli
Uscito
qualche mese fa, questo album dei tedeschi Yuval Ron
(dal nome del loro leader, chitarra e voce) dal titolo “Somewhere in This Universe, Somebody Hits a Drum”
è stato registrato negli studi Bubble di Berlino, nell’arco temporale che va
dal 2016 al 2019, ad opera dello stesso Yuval Ron.
Fanno
parte della band Marco Minnemann alla batteria (come recita la nota di
copertina), Roberto Badoglio al basso, Matt Paull alle tastiere. I
membri del gruppo si presentano nelle foto interne vestiti con tute da
esploratori spaziali, clichè caro a certi stilemi di fine anni ’70 / inizi ‘80,
nel chiaro intento di celebrare visivamente lo space rock di quel tempo.
Musicalmente, invece, essi ricalcano la scena Progressive degli anni ’90, e
questo è reso palese dall’utilizzo degli effetti della chitarra, ma anche dal
muro di tastiere aggiunto, aspetti già conosciuti.
Ovviamente
il disco non è tutto qui, le idee sono ben palesate, anche perché lo si può
anche leggere come intenzionalmente evocativo fin dalla prima traccia omonima “Somewhere
in This Universe, Somebody Hits a Drum”, dove la voce ricopre tale ruolo,
ma poi un troppo giocoso intro di tastiere (sembra ricavato dai suoni dei primi
videogiochi spaziali) fa da contraltare a un suono di chitarra monocorde.
“Gravitational
Lensing” è più serioso nell’approccio iniziale, meno goliardico; ecco
quindi Yuval Ron stesso che si scatena con un assolo di cui sopra, nel
ripetersi di un refrain che fa da tappeto sonoro alle sue evoluzioni.
“Kuiper
Belt” ha echi da uno spazio profondo che i nostri vorrebbero rappresentare,
soprattutto nel continuo intrecciarsi dei protagonisti principali di questo
disco, che sono, come detto, chitarra e tastiera. Un lodevole e fantasioso lavoro
di basso è quel qualcosa in più che rende onore a questa terza traccia.
Con
“WiFi in Emerald City” arriva il coraggio di spingersi in direzioni più
care alle nostre orecchie, una dignitosa espressione in tempi dispari che viene
svolta con maestria e ben calibrando i suoni d’insieme. Si tratta di una mini-suite
che nella seconda parte sfocia in un intricato assolo di Yuval, come sempre ben
coadiuvato dai suoi compari. La terza parte è un crescendo (soprattutto
chitarristico) inarrestabile, sia come velocità, sia come idea, che poi torna
in maniera netta al motivo iniziale; chiusura del cerchio. Probabilmente il
picco creativo dell’album, ricavato da un’armonia collettiva che avrebbe potuto
essere centrale nella direzione dell’intero lavoro.
“The
Discovery of Phoebe” parte da atmosfere misteriose ma rilassate, nulla di
sinistro ma piuttosto un esercizio fatto in assenza di gravità che ha come
protagonista il basso elettrico. Dopo altro assolo di Yuval, nella seconda
parte si vira verso sonorità più heavy, mai stucchevoli, che poi vengono
sfumate per tornare alla tranquillità d’apertura.
“I
Believe in Astronauts”, ultima canzone-suite, chiude in maniera piacevole
questo lavoro che profuma di lontano. Viene dato risalto alla batteria di
Minnemann, giustamente, che non copre mai gli altri suoni (un bel merito).
Insomma,
un album che può essere ascoltato durante un lungo viaggio o una passeggiata
nello spazio, ammesso che la vostra psiche sia abituata a incontrare le stelle.
lunedì 6 gennaio 2020
Compie gli anni James Senese
Compie gli anni oggi, 6 gennaio, James Senese, sassofonista, cantante, virtuoso degli
strumenti a fiato.
Un guerriero sul palco, con gli Showman, ha dato il via alla
stagione del rock a Napoli.
Fu fondatore dei Napoli Centrale, eccellente band di
prog-jazz, dove militava un giovane Pino Daniele.
Ricercatissimo session man, e diventato un pilastro della
band live di Pino Daniele.
È ancora in tour con i Napoli Centrale.
Buon compleanno James!
Wazza
giovedì 2 gennaio 2020
Compie gli anni Kerry Minnear
Compie gli anni oggi, 2
gennaio, Kerry Minnear,
polistrumentista, arrangiatore, componente storico dei Gentle Giant.
Diplomato alla Royal
Accademy of Music, suonava con scioltezza (come tutti i Gentle Giant), diversi
strumenti… tastiere, violoncello, vibrafono, flauto, basso, batteria.
Negli anni '70 era uno
dei tastieristi all'avanguardia, capace di creare suoni particolari, tipici dei
brani dei Giant.
Attualmente compone
per cinema e televisione… spesso suona in chiesa!
Happy Birthday Kenny!
Wazza
Rare photo of Kerry Minnear of Gentle Giant in the percussions
Gentle Giant -- at the Roxy -- 1980... L to R: Gary Green, Ray Shulman, John Weathers,
Derek Shulman, Kerry Minnear
(photo by Sharon Shulman: L TO R: Ray Shulman, Adrian Collis, Geoff Dorsett Phil Shulman, Derek Shulman, Kerry Minnear)
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