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venerdì 31 gennaio 2020

Ricordando John Wetton


Ci lasciava il 31 gennaio 2017 John Wetton, basso è voce del Progressive-rock… ha suonato con i grandi, Roxy music, Family, King Crimson, UK, Asia…
Lascia un grande vuoto.

Per non dimenticare...
Wazza








lunedì 27 gennaio 2020

Nel ricordo di Gianni Mocchetti


 Battiato Pollution Happening – 1972




Con Pinaxa, Franco, Gianni Mocchetti  Maurizio Arceri, nel 2003

giovedì 23 gennaio 2020

Compie gli anni Vittorio Nocenzi


Compie gli anni oggi, 23 gennaio, Vittorio Nocenzi, musicista, autore, produttore, tastierista, fondatore del Banco del Mutuo Soccorso.

Patrimonio dell'Unescu della musica prog italiana e mondiale.

Happy Birthday Vittorio!
Wazza


Io credo che questo genere di rock che chiamano progressive, sia stato sicuramente quando è nato un esperimento d’avanguardia, perchè la musica è come qualunque cosa, va messa nel contesto in cui nasce. Se poi noi pensiamo ad esempio a Caravaggio come un classico, quando Caravaggio ha dipinto i propri quadri era una rivoluzione incredibile. Lui ha pensato alla luce elettrica, ai tagli teatrali di nero e bianco quattrocento anni prima che Edison scoprisse la lampadina. Se lo vediamo oggi come un classico, allora era avanguardia, un innovatore. Il Banco oggi è un classico, siamo stati però sicuramente avanguardia, profonda avanguardia, perchè nel tempo in cui abbiamo cominciato a fare musica c’erano le canzonette come "Fatti Mandare dalla Mamma", Gianni Morandi eccetera, quindi questa era proprio tutta un’altra storia. Chiaramente, questo ci ha reso la vita difficile per certi versi, ma ci ha dato respiro lungo per altri, quindi siamo stati fortunati. Oggi abbiamo ancora il privilegio di avere tanti giovani che vengono ai concerti, qualche cosa significa. Speriamo che significhi, appunto, la ricerca di diversità dal luogo comune, dall’ovvietà, da questa noia e banalità.

(Vittorio Nocenzi)





martedì 21 gennaio 2020

Compie gli anni Franz Di Cioccio

Compie gli anni oggi, 21 gennaio, Franz Di Cioccio, batterista, cantante, attore, scrittore, produttore, e dal 2006 anche commendatore!
Ma per tutti è il batterista e fondatore della Premiata Forneria Marconi, patrimonio della musica progressive mondiale.
Virtuoso, versatile, un vero "animale" da palcoscenico, ancora oggi punto di riferimento di tanti musicisti in Italia.

Una carriera straordinaria...
Nel dicembre 2006, viene insignito del titolo di commendatore dell'Ordine della Repubblica Italiana, onorificenza data dal presidente della Repubblica a personalità che si sono distinte nel campo della scienza, delle lettere, delle arti e dell'economia.

Franz Di Cioccio è stato il primo musicista dell'area rock a ricevere questo riconoscimento.

Happy Birthday Franz… o come dice lui "cento di queste rullate!”
Wazza





Ricordando Big Francesco



21 gennaio

Ogni volta che ci affacciamo ad un nuovo anno, tutti parlano di cambiamento.
In realtà, nulla cambia ma tutto continua. Il cambiamento che cerchiamo è nella nostra testa, nei nostri occhi e nel nostro cuore, non in una nuova pagina di un calendario.

Claudia Marangoni

Ci sarai sempre. Buon viaggio Capitano!
Wazza


La voce di Francesco Di Giacomo è la voce della mia gioventù. Ora lo chiamano Rock Progressive, ma quando avevo quindici anni era solo rock oppure pop e nient'altro. Invece era altro, era la musica degli anni Settanta, la musica dei Genesis, dei Gentle Giant, degli Area, dei Pink Floyd quelli veri, delle Orme, degli Emerson Lake & Palmer, dei Led Zeppelin, della Premiata Forneria Marconi, degli Yes, dei Procol Harum. I Beatles erano roba vecchia e i Rolling Stones per molti lo stavano diventando. Per me Jimi Hendrix era sempre un mito e faceva capolino il Jazz di Miles Davis. La voce di Francesco Di Giacomo è la voce della mia gioventù, come la voce di Dalla, di Demetrio Stratos, di Ivan Graziani, di Rino Gaetano, di Janis Joplin...

La voce di Francesco Di Giacomo è inversamente proporzionale alla sua mole. Fina, sottile, potente. Potenti sono anche le parole e le liriche straordinarie che nascono dalle note sintetizzate di Vittorio Nocenzi e da un miracoloso Chorale capace di dare vita ad uno splendido album come Darwin. Il Banco Del Mutuo Soccorso era per noi giovani e adolescenti quel "complesso" che faceva dischi con forme originalissime come il salvadanaio di  Banco o il portone di  Io Sono Nato Libero, album che a noi appariva come un incitamento alla ribellione, mentre  Garofano Rosso segnava la fine della spensieratezza: il 1977 sarebbe arrivato molto presto.

Che emozione anche il disco in inglese prodotto dalla Manticore, la stessa casa discografica degli Emerson, Lake & Palmer.  L'Albero Del Pane è un brano che si faceva canticchiare per tutta la giornata e spesso lo cantavamo tutti insieme regalandoci la voglia di prendere le chitarre acustiche rotte e vecchie per suonare i nostri sogni: Crosby, Still, Nash & Young, John Denver, Jackson Browne, etc.

Sono le voci della mia gioventù.

Non mi rompete, ve ne prego, ma lasciate che io dorma questo sonno. È ancora presto per il giorno, quando gli occhi si riempiono di pianto, i miei occhi, di pianto.”

 di Roberto Rocchi



lunedì 20 gennaio 2020

Il compleanno di Giovanni Tommaso


Compie gli anni oggi, 20 gennaio, Giovanni Tommaso, bassista, contrabbassista, arrangiatore e produttore.

È membro fondatore dei Perigeo e attivissimo nell'ambito del jazz.
Apprezzato strumentista, ha collaborato con Riccardo Cocciante, Gianni Morandi, Mina, Rino Gaetano, Ivan Graziani...

Happy Birthday Giovanni!
Wazza 





mercoledì 15 gennaio 2020

Sabrina Schiralli -"Innamorata", di Luca Paoli


SABRINA SCHIRALLI – INNAMORATA (Music Force) 2019

Di Luca Paoli

Sabrina Schiralli è un’artista dai mille risvolti, tutti di qualità superiore.
Classe 1988, si laurea presso il conservatorio di Bari In pianoforte e in Oboe col massimo dei voti e lode.
Nello stesso tempo porta avanti, perfezionandosi, la passione per il canto pop.
I suoi studi la vedono anche allieva di Carlo Romano, primo oboe dell’orchestra della Rai.
Pianista, oboista, cantante ma anche pittrice, Sabrina vive per l’arte con l’arte.

Il 13 dicembre è uscito il suo esordio discografico, "Innamorata", che la vede cimentarsi in nove brani di classici della canzone d’autore italiana e un suo inedito.

I brani abbracciano diverse epoche e stili, ma Sabrina riesce a dare una impronta personale, marchiando con la sua voce e il suo pianoforte tutto l’intero progetto.
Si possono quindi ascoltare classici senza tempo quali “Mi Sono Innamorata Di Te”, di Luigi Tenco, una originale versione di “E La Luna Bussò”, di Loredana Bertè, una emozionante “Estate”, di Bruno Martino, un Vasco Rossi addolcito con la arcinota “Va Bene, Va Bene Così”, passando per quello che è l’inno per la pace per eccellenza, “Imagine”, Di John Lenon.

Tutti i brani proposti vengono interpretati e arrangiati con gusto e qualità non comuni dall’artista, che riesce a dare una uniformità e credibilità a tutto il menù del disco.
Tutte le tracce meritano, come una bella versione di “Via Con Me” dell’avvocato Paolo Conte.
L’ultimo brano è la sorpresa del disco… “Torno Qui” è composto da Sabrina e si amalgama perfettamente col resto dei brani, evidenziando, anche, una qualità compositiva fuori dal comune.


Aspettiamo con interesse un album che possa proporre esclusivamente sue composizioni, perché, ne sono certo, centrerebbe il bersaglio.
Ora però gustiamoci questo bel disco di pop (quello di qualità) cantato e suonato molto bene, chiudiamo gli occhi e facciamoci cullare da queste splendide melodie e dalla stupenda voce della protagonista.

E per chi desiderasse  prendersi una pausa dai tempi dispari e dai brani con continui cambi di ritmo, questa potrebbe rappresentare una perfetta oasi di pace e di piacere.


Track List:

1. Mi sono innamorata di te (Tenco)
2. Besame mucho (Velazquez)
3. E la luna bussò (Lavezzi – Avogadro – Pace)
4. Imagine (Lennon)
5. Estate (Martino)
6. Va bene, va bene così (Rossi)
7. Via con me (Conte)
8. Respiro (Simone)
9. Guarda che luna (Malgoni)
10. Torno qui (Schiralli)

martedì 14 gennaio 2020

Melting Clock & La Morte Viene Dallo Spazio live: commento di Andrea Zappaterra

Black Widow - Progressive Night
Melting Clock & La Morte Viene Dallo Spazio
La Claque-11 gennaio 2020
Di Andrea Zappaterra

Metti una serata dedicata alla musica Prog e subito pensi alla solita celebrazione della musica del passato, di anni mitizzati da gruppi storici. Invece l’evento a cui ho assistito sabato 11 gennaio a La Claque ha portato una ventata piacevolissima di musica nuova, inedita (a parte un brano dedicato ai King Crimson), una sorprendente scoperta di un gruppo genovese, i Melting Clock, al loro primo LP che lascia letteralmente a bocca aperta!

Destinazioniil titolo di questo loro lavoro eseguito nell’occasione interamente, dalla prima all’ultima canzone, in un susseguirsi di emozioni sonore, un crescendo di piacevolezza fino alla loro personale esecuzione di InThe court of Krimson King, eseguito magistralmente, che ha portato al massimo il gradimento del pubblico numerosissimo.

La musica dei Melting Clock è viva più che mai, accattivante, con controtempi mozzafiato, sonorità progressive inframezzate da svisate rock, esuberante e trascinante, con la voce stupenda, quasi lirica, della frontwoman Emanuela Vedana, che porta sicuramente un valore aggiunto all’espressione strumentale.
Purezza di suono e ritmica fanno la differenza, e l’insieme che ne deriva è armonia, equilibrata espressività.



Ottima la prestazione dei due chitarristi Simone Caffè e Stefano Amadei, precisa e costante la ritmica del bassista Alessandro Bosca e del batterista Francesco Fiorito, indispensabili le sonorità di Sandro Amadei alle tastiere e voce, prezioso l’apporto di Fabrizio Salvini al flauto e percussioni e di Stefano Cabrera al violoncello.

Elenco tracce eseguite nell’ordine:

Caleidoscopio, Banalmente, Vetro, Strade Affollate, L'Occhio Dello Sciacallo, Antares, Sono Luce, Quello Che Rimane..., e infine il brano che da il titolo Destinazioni, oltre alla splendida esecuzione del tributo ai King Crimson  In The court of Krimson King.
Basso: Alessandro Bosca, batteria: Francesco Fiorito, ospite al flauto traverso: Fabrizio Salvini (tracks 6), ospite alle percussioni Fabrizio Salvini (tracks: 3, 6), ospite al violoncello Stefano Cabrera (tracks: 5, 6), chitarre: Simone Caffè, chitarra e Bouzouki: Stefano Amadei, tastiere e voce:  Sandro Amadei, voce: Emanuela Vedana.


Il secondo gruppo della serata, La Morte Viene Dallo Spazio, è un gruppo milanese rock psichedelico, Space Ritual, Psychedelia, Kraut Rock, Dark Ambient, Space Rock, Drone, Doom, Sci-fi Movies, di sicuro impatto visivo che si esibisce dietro una spessa cortina fumogena dalla quale emergono come creature aliene quattro figure in penombra, con il batterista dietro che rimane quasi totalmente nell’oscurità.

Il loro impatto sonoro è costituito prevalentemente da sintetizzatori con tempi dilatati, un basso che produce un ritmo esasperato con giri frenetici e velocissimi, strumenti innovativi come synth/moog/theremin e un’atmosfera quasi horror che comunque costituisce un bell’effetto scenico.


La musica, forse più riservata agli amanti del genere, comunque coinvolge, soprattutto per l’alchimia elettronica più che per l’innovazione musicale, ma lascia piacevolmente bendisposto il pubblico in sala che accenna anche a qualche movimento di danza.
Il grande uso del Theremin, strumento monocorde che poco si presta a variazioni tonali, limita un po’ le potenzialità musicali del gruppo, mentre un grande lavoro viene fatto dalla base ritmica (dalla bassista soprattutto). Infine, un Sitar elettronico riporta nell’ultimo brano alcune sonorità orientali, dove la musica torna un po’ protagonista.

Sky over Giza, Zombie of the Stratosphere, Sigu Tolo, Fever i brani eseguiti del loro primo album Sky over Giza.


Come sempre grazie alla Black Widow e a La Claque.
                                                                                                   

sabato 11 gennaio 2020

Compie gli anni Tony Kaye


Compie gli anni Tony Kaye, nato l’11 gennaio del 1946, musicista britannico, primo tastierista degli Yes, in continua alternanza nel ruolo con Rick Wakeman.

Kaye è anche autore, produttore e manager; oltre che con gli Yes ha suonato con i Flash, Badger, Detective, Circa...

Happy Birthday Tony!
Wazza


 YES: Jon Anderson, Peter Banks, Tony Kaye, Bill Bruford & Chris Squire
photographed by David Gahr in Fulham, London, 1969

Yes-Union Tour

giovedì 9 gennaio 2020

Il compleanno di Jimmy Page


Compie gli anni oggi, 9 gennaio, Jimmy Page, straordinario chitarrista dei Led Zeppelin, una delle poche certezze dell'esistenza di Dio!

Happy Birthday Zoso!
Wazza

(dalla rete)

Il 9 gennaio del 1944 nasce James Patrick "JIMMY" PAGE, chitarrista del Dirigibile, furia assoluta, tecnica sopraffina (anche se lui, vezzoso, ha detto "La tecnica non conta, io mi occupo di emozioni"). Conta sì, se vuoi fare la Storia, con la maiuscola e gli accenti giusti. Poi, certo, devi anche aggiungere cuore e stomaco, viscere e pugno duro, altrimenti il tuo rock rimane freddo e triste. Con gli Yardbirds e da turnista (a volte nascosto nell'anonimato e senza nemmeno l'asterisco della citazione) ha fatto sentire chi fosse, con i Led Zeppelin l'ha fatto anche vedere.
Ha avuto 5 figli e centinaia di amanti, che ha liquidato con la stessa velocità con cui lanciava i suoi assoli. Secondo il solito "Rolling Stone" è l'artista più campionato dopo James Brown. Uno strano caso di genio che ha brillato a dovere solo quando a contatto con altre stelle: la sua carriera solista purtroppo non è stata esaltante. Ma quando trovava la sponda giusta, andava in buca che era un piacere. Lì era il più grande di tutti. Senza alcun dubbio.




martedì 7 gennaio 2020

Yuval Ron - Somewhere in This Universe, Somebody Hits a Drum (featurin Marco Minnemann), di Andrea Pintelli



Yuval Ron - Somewhere in This Universe, Somebody Hits a Drum
(featurin Marco Minnemann)
Di Andrea Pintelli

Uscito qualche mese fa, questo album dei tedeschi Yuval Ron (dal nome del loro leader, chitarra e voce) dal titolo “Somewhere in This Universe, Somebody Hits a Drum” è stato registrato negli studi Bubble di Berlino, nell’arco temporale che va dal 2016 al 2019, ad opera dello stesso Yuval Ron.

Fanno parte della band Marco Minnemann alla batteria (come recita la nota di copertina), Roberto Badoglio al basso, Matt Paull alle tastiere. I membri del gruppo si presentano nelle foto interne vestiti con tute da esploratori spaziali, clichè caro a certi stilemi di fine anni ’70 / inizi ‘80, nel chiaro intento di celebrare visivamente lo space rock di quel tempo. Musicalmente, invece, essi ricalcano la scena Progressive degli anni ’90, e questo è reso palese dall’utilizzo degli effetti della chitarra, ma anche dal muro di tastiere aggiunto, aspetti già conosciuti.

Ovviamente il disco non è tutto qui, le idee sono ben palesate, anche perché lo si può anche leggere come intenzionalmente evocativo fin dalla prima traccia omonima “Somewhere in This Universe, Somebody Hits a Drum”, dove la voce ricopre tale ruolo, ma poi un troppo giocoso intro di tastiere (sembra ricavato dai suoni dei primi videogiochi spaziali) fa da contraltare a un suono di chitarra monocorde.

Gravitational Lensing” è più serioso nell’approccio iniziale, meno goliardico; ecco quindi Yuval Ron stesso che si scatena con un assolo di cui sopra, nel ripetersi di un refrain che fa da tappeto sonoro alle sue evoluzioni.

Kuiper Belt” ha echi da uno spazio profondo che i nostri vorrebbero rappresentare, soprattutto nel continuo intrecciarsi dei protagonisti principali di questo disco, che sono, come detto, chitarra e tastiera. Un lodevole e fantasioso lavoro di basso è quel qualcosa in più che rende onore a questa terza traccia.

Con “WiFi in Emerald City” arriva il coraggio di spingersi in direzioni più care alle nostre orecchie, una dignitosa espressione in tempi dispari che viene svolta con maestria e ben calibrando i suoni d’insieme. Si tratta di una mini-suite che nella seconda parte sfocia in un intricato assolo di Yuval, come sempre ben coadiuvato dai suoi compari. La terza parte è un crescendo (soprattutto chitarristico) inarrestabile, sia come velocità, sia come idea, che poi torna in maniera netta al motivo iniziale; chiusura del cerchio. Probabilmente il picco creativo dell’album, ricavato da un’armonia collettiva che avrebbe potuto essere centrale nella direzione dell’intero lavoro.

The Discovery of Phoebe” parte da atmosfere misteriose ma rilassate, nulla di sinistro ma piuttosto un esercizio fatto in assenza di gravità che ha come protagonista il basso elettrico. Dopo altro assolo di Yuval, nella seconda parte si vira verso sonorità più heavy, mai stucchevoli, che poi vengono sfumate per tornare alla tranquillità d’apertura.

I Believe in Astronauts”, ultima canzone-suite, chiude in maniera piacevole questo lavoro che profuma di lontano. Viene dato risalto alla batteria di Minnemann, giustamente, che non copre mai gli altri suoni (un bel merito).
Insomma, un album che può essere ascoltato durante un lungo viaggio o una passeggiata nello spazio, ammesso che la vostra psiche sia abituata a incontrare le stelle.





lunedì 6 gennaio 2020

Compie gli anni James Senese

Compie gli anni oggi, 6 gennaio, James Senese, sassofonista, cantante, virtuoso degli strumenti a fiato. 

Un guerriero sul palco, con gli Showman, ha dato il via alla stagione del rock a Napoli.
Fu fondatore dei Napoli Centrale, eccellente band di prog-jazz, dove militava un giovane Pino Daniele.

Ricercatissimo session man, e diventato un pilastro della band live di Pino Daniele.
È ancora in tour con i Napoli Centrale.

Buon compleanno James!
Wazza





giovedì 2 gennaio 2020

Compie gli anni Kerry Minnear


Compie gli anni oggi, 2 gennaio, Kerry Minnear, polistrumentista, arrangiatore, componente storico dei Gentle Giant.
Diplomato alla Royal Accademy of Music, suonava con scioltezza (come tutti i Gentle Giant), diversi strumenti… tastiere, violoncello, vibrafono, flauto, basso, batteria.
Negli anni '70 era uno dei tastieristi all'avanguardia, capace di creare suoni particolari, tipici dei brani dei Giant.

Attualmente compone per cinema e televisione… spesso suona in chiesa!
Happy Birthday Kenny!
Wazza

 Rare photo of Kerry Minnear of Gentle Giant in the percussions


 Gentle Giant -- at the Roxy -- 1980... L to R: Gary Green, Ray Shulman, John Weathers, 
Derek Shulman, Kerry Minnear 

(photo by Sharon Shulman: L TO R: Ray Shulman, Adrian Collis, Geoff Dorsett Phil Shulman, Derek Shulman, Kerry Minnear)