21 gennaio
Ogni
volta che ci affacciamo ad un nuovo anno, tutti parlano di cambiamento.
In
realtà, nulla cambia ma tutto continua. Il cambiamento che cerchiamo è nella
nostra testa, nei nostri occhi e nel nostro cuore, non in una nuova pagina di
un calendario.
Claudia
Marangoni
Ci sarai
sempre. Buon viaggio Capitano!
Wazza
La voce di Francesco
Di Giacomo è la voce della mia gioventù. Ora lo chiamano Rock Progressive, ma
quando avevo quindici anni era solo rock oppure pop e nient'altro. Invece era
altro, era la musica degli anni Settanta, la musica dei Genesis, dei Gentle
Giant, degli Area, dei Pink Floyd quelli veri, delle Orme, degli Emerson Lake
& Palmer, dei Led Zeppelin, della Premiata Forneria Marconi, degli Yes, dei
Procol Harum. I Beatles erano roba vecchia e i Rolling Stones per molti lo
stavano diventando. Per me Jimi Hendrix era sempre un mito e faceva capolino il
Jazz di Miles Davis. La voce di Francesco Di Giacomo è la voce della mia
gioventù, come la voce di Dalla, di Demetrio Stratos, di Ivan Graziani, di Rino
Gaetano, di Janis Joplin...
La voce di Francesco
Di Giacomo è inversamente proporzionale alla sua mole. Fina, sottile, potente.
Potenti sono anche le parole e le liriche straordinarie che nascono dalle note
sintetizzate di Vittorio Nocenzi e da un miracoloso Chorale capace di dare vita
ad uno splendido album come Darwin. Il Banco Del Mutuo Soccorso era per noi
giovani e adolescenti quel "complesso" che faceva dischi con forme
originalissime come il salvadanaio di
Banco o il portone di Io Sono
Nato Libero, album che a noi appariva come un incitamento alla ribellione,
mentre Garofano Rosso segnava la fine
della spensieratezza: il 1977 sarebbe arrivato molto presto.
Che emozione anche il
disco in inglese prodotto dalla Manticore, la stessa casa discografica degli
Emerson, Lake & Palmer. L'Albero Del
Pane è un brano che si faceva canticchiare per tutta la giornata e spesso lo
cantavamo tutti insieme regalandoci la voglia di prendere le chitarre acustiche
rotte e vecchie per suonare i nostri sogni: Crosby, Still, Nash & Young,
John Denver, Jackson Browne, etc.
Sono le voci della mia
gioventù.
“Non mi rompete, ve
ne prego, ma lasciate che io dorma questo sonno. È ancora presto per il giorno,
quando gli occhi si riempiono di pianto, i miei occhi, di pianto.”
di Roberto Rocchi
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