SACRI MONTI
“Retrieval”
Di Andrea Pintelli
Gli americani Sacri Monti, da San Diego (California), sono giunti al loro terzo album, intitolato Retrieval. Originariamente uscito nel luglio del 2024 per la Tee Pee Records, è stato ristampato e ripubblicato il 26 Giugno 2025 dalla Black Widow Records (gloria sempre), con l’aggiunta di tre bonus tracks dal vivo. Il gruppo è dedito ad una miscela esplosiva di hard rock seventies, progressive, psichedelia, krautrock, arrivando a una personale sonorità che li identifica come una delle più fresche realtà musicali attuali in ambito heavy prog. Questo gruppo è esplosivo, energico (molto energico), risoluto; in una parola: autentico. The boys in the band coniugano con maestria le proprie contaminazioni dal passato con la loro capacità di scrittura e, soprattutto, di interpretazione delle atmosfere, che via via si fanno avanti con l’intercedere del lavoro. Le interconnessioni e gli scambi e le battles fra gli strumentisti sono altresì ottime, con tastiere (organo e synth) e chitarre a darsi il cambio, ad abbracciarsi, a sfidarsi, a inseguirsi per poi ritrovarsi. Maelstrom, brano d’apertura, è il miglior biglietto da visita dei Sacri Monti, una continua, intensa, efficace, ma soprattutto vigorosa martellata di tre minuti. Davvero un brano che profuma piacevolmente di atmosfere vintage, ma con gli stilemi attuali. Desirable Sequel e si è nel sogno: le parti più hard cedono il passo a paesaggi sonori più riflessivi, dove il gusto per la melodia emerge in tutta la sua entità e importanza. Una canzone che, per chi scrive, rappresenta il punto più alto del lavoro in termini di song-writing, dove i continui cambi di tempo la fanno da padrone senza parti deboli e/o melense. Quest’alternanza cercata e voluta proietta la band molto in alto. Intermediate Death, con un inizio killer grazie a un’infuocata batteria, farà la felicità di tanti estimatori del più sagace heavy rock. La canzone si dipana, anche qui, su più piani emotivi, dove l’avvicendamento fra voce e chitarre funziona alla grande. Brackish/Honeycomb è la traccia con le maggiori influenze progressive, in cui i vari passaggi di tempo pongono l’ascoltatore in scacco. L’importanza esce alla lunga, vista la durata di otto minuti, e le orecchie più abituate a certe sonorità potranno ritrovare diversi episodi di provenienza (personalmente, in alcuni frangenti, sento echi della struttura di Dreams degli Allman Brothers…). In ogni caso le chitarre sono protagoniste nella parte centrale, atte ad agire ora all’unisono, ora alla fuga, ognuna verso il proprio lido immaginifico. La reprise delle tastiere suggella il tutto, siccome hanno un profumo sonoro che impressiona. Con Moon Canyon la band riprende fiato, grazie a questo (di fatto) intermezzo strumentale soffice, acustico e melodico. Come essere in contemplazione di un qualcosa di grande in arrivo. Infatti, More Than I è proprio quel “grande”: una canzone epica, emozionante, articolata, dove i vari strumenti hanno la possibilità di prendersi i propri spazi espositivi, per emergere ma senza mai ostentare. Sono quasi dieci minuti di forza espressiva di altissimo impatto, mai stancante, sempre di pregevole livello. Ora heavy, ora soft, ora di corsa, ora giudice di s stessa. Ad ascoltarla attentamente torna alla mente Return To Uranus dei nostrani, e purtroppo sciolti, Wicked Minds; chissà, magari è solo un riflesso personale… A parte questo riferimento, davvero e comunque un signor pezzo. I brani aggiunti sono le granitiche versioni dal vivo di Desiderable Sequel e Intermediate Death, dove il gruppo palesa la propria oggettivamente evidente attitudine alla forma concerto. Chiude il disco Sacri Monti, traccia omonima proveniente dalla loro produzione precedente, e lo fa in maniera monumentale. Ha in sé tutte le caratteristiche sonore care ai nostri, ossia un gigante in movimento. Abbracci diffusi.
Tracklist:
1) Maelstrom
2) Desirable Sequel
3) Intermediate Death
4) Brackish/Honeycomb
5) Moon Canyon
6) More Than I
Bonus
Tracks:
7) Desirable Sequel
(Live)
8) Intemediate Death
(Live)
9) Sacri Monti (Live)
Line-up:
-
Brenden
Dellar - vocals, guitar
-
Dylan
Donovan – guitar
-
Anthony
Meier – bass
-
Evan
Wenskay - organ, synth
- Thomas Dibenedetto - drums
Per contatti col sottoscritto: andrea.pintelli@gmail.com
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