Maltese si unì al Banco nel 1973, in tempo per partecipare
alla registrazione di album rimasti nella storia. La sua
presenza scenica, la sua poliedricità (oltre alla chitarra, era un eccellente trombettista
e compositore) e la sua tecnica raffinata sono diventate elementi distintivi
del sound del gruppo.
Il suo stile era una fusione di potenza rock e sensibilità
jazz-fusion, capace di spaziare da assoli lirici e melodici a riff energici e
complessi, perfettamente in sintonia con le architetture sonore elaborate
tipiche del progressive.
Nonostante la lunga malattia che lo aveva afflitto, Rudy
Maltese non ha mai smesso di lottare e, soprattutto, di suonare. La sua
scomparsa, avvenuta a Roma all'età di 68 anni, ha commosso fan e colleghi.
Il suo ricordo viene celebrato ogni anno, in sintonia con il pieno spirito combattivo e l'amore incondizionato per la musica
che lo hanno sempre contraddistinto.
A dieci anni dal suo addio, l'eredità artistica di Rudy Maltese continua a risuonare potente nelle tracce del Banco del Mutuo Soccorso.
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