Andrew Niccol: la fantascienza abita
qui (tra Nuova Zelanda e Londra)
La fantascienza, almeno quella
cinematografica, ha oggi più che mai, il volto di Andrew Niccol
Gattaca – La
porta dell’Universo (1997)
In Time
(2011)
The Host
(2013)
Tre capolavori
indiscussi per il quasi cinquantenne, nato in una terra lontana e cresciuto
professionalmente nella sempre fertile Londra. E’ lui che nel 1998 ha vinto il
BAFTA per la migliore sceneggiatura originale di “The Truman Show”. E’ sempre
lui che ha diretto nel 2002 un mostro sacro come Al Pacino in “S1m0ne” e nel
2005 Nicolas Cage in “Lord of war”.
A questo punto credo
sorga spontanea una domanda: perché se ne occupa MAT2020?
La risposta è molto
semplice: Andrew non solo è un abilissimo sceneggiatore e regista, ma ha anche
un ottimo ‘fiuto’ musicale.
Le musiche di
“Gattaca” affidate a Michael Nyman sono estatiche, quelle di Craig Armstrong
contenute in “In Time” una meraviglia e ultime, ma non ultime, quelle del
brasiliano Antonio Pinto In “The Host” semplicemente speciali.
La raffinatezza e la
‘pulizia’ della narrazione trovano un preciso riscontro nelle note che
sicuramente non possono essere definite di sottofondo. Il regista riesce a dosare
tutto con abilità, come un grande chef: una spezia pregiata, lo si sa, può
impreziosire (o rovinare) qualsiasi piatto.
La ‘musica di Andrew’,
chiamiamola così, non è mai protagonista, mai fuori posto, mai invasiva, sempre
un adorabile mix tra ‘originals’ e brani famosi.
Ma cimentatevi, come
ho fatto io, in un semplice esercizio: provate a rivedere una delle tante scene
top che caratterizzano i lavori che vi ho citato, abbassando totalmente il
volume del vostro video. Vi sentirete immediatamente vuoti, orfani di un
qualcosa che quasi non apprezzavate nella visione tradizionale. Forse vi
troverete a pensare che la scena da voi preferita non è poi così bella, che
l’astronave che parte lasciando l’uomo ‘perfetto’ (ma storpio) a terra
(Gattaca) è solo una navicella che decolla, che il cielo stellato (in effetti
composto da tante lucciole – The Host) è solo un insieme di piccole luci, che
la corsa di una madre verso il figlio (In Time) è solo un esercizio fisico.
Questo è il grande
potere della Musica.
Un grande applauso a
Andrew Niccol per averlo capito e, soprattutto, per averci fatto tre
grandissimi regali.
Vi lascio, come
sempre, qualche contributo Youtube.
Max
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