OSANNA LIVE AL CLUB IL GIARDINO
12 Aprile 2014
di Marco Pessina
E’ partito
ufficialmente il VeronaProgFest: quest’anno si svolgerà totalmente nel piccolo
locale di Lugagnano, già teatro di notevoli performance live, ed è toccato agli
Osanna aprire
le danze. Il gruppo partenopeo porta in giro il nuovo progetto denominato
Tempo. Si tratta sostanzialmente della rivisitazione pressoché totale del loro
vecchio repertorio con arrangiamenti più briosi e molto curati. Il sestetto
capitanato da Lino Vairetti (voce,
chitarra acustica e armonica), é quello collaudato da qualche anno e comprende:
Nello D'Anna (basso), Gennaro
Barba (batteria e percussioni), Sasà
Priore ( tastiere), Luca Irvin Vairetti ( sintetizzatore e voce) e Pasquale Capobianco ( chitarra). Il
sound é vivace e lascia trasparire la loro napoletanità in quello che qualcuno
ha definito southern prog. Il locale é pieno nella sua totalità con gente un
po' da tutto il nord Italia. Sullo sfondo, durante il concerto, vengono
proiettate le immagini storiche della band presenti in un doppio DVD ricavate
perlopiù dalle teche Rai, e le immagini più recenti che riguardano l'ultimo
periodo. Nemmeno il tempo di cominciare il concerto e già si capisce che sarà
una performance tirata, giusto per caricare il già ben predisposto pubblico
presente. “Vado verso una meta” é il
lancio verso una “Mirror Train”
quanto mai allungata e resa ancor più significativa. Il concerto corre via
senza un attimo di respiro, almeno fino al giusto tributo che Vairetti dedica a
Francesco Di Giacomo recentemente
scomparso, con quella “Non mi rompete”
che é divenuta un autentico manifesto nel tempo. Naturalmente viene coinvolto
il pubblico nel ritornello. Senza retorica, un attimo davvero toccante con
l'immagine di Francesco campeggiata sullo sfondo. In sequenza “L’uomo” e due perle di un album meraviglioso
ancorché sottovalutato all'epoca, stiamo parlando di “Suddance” del 1978 da cui vengono estratte “Ce Vulesse” con un magnifico assolo di Capobianco, e la sempre
bella “A' Zingara”. La band é rodata
e compatta. Luca Irvin duetta spesso col padre al canto, dimostrando che buon
sangue non mente. Barba e D'Anna "martellano" la loro parte, mentre
Priore e Capobianco ci deliziano con autentici virtuosismi. “Oro
caldo”, “Landscape of life” e “L’amore vincerà di nuovo”, chiudono il primo set. Una decina di minuti
di pausa e si ricomincia ancor più "tirati", semmai ce ne fosse stato
bisogno, con la splendida “Non sei
vissuto mai”. Il crescendo continua con l'esecuzione per intero di “Milano Calibro 9”, colonna sonora del
film thriller omonimo, interpretato tra gli altri da Gastone Moschin, Mario
Adorf, Philippe Leroy e Barbara Bouchet. Un autentico capolavoro classico-rock.
Fantastica l'esecuzione di “Canzona
(There will be time)”. La conclusione é data da una lunga suite in chiave
blues con gli assoli di tutti i componenti e la loro relativa presentazione.
Davvero una splendida serata, e se il buon giorno del Prog Fest si vede dal
mattino... Buon Prog a tutti!
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