Latte e Miele
Conferenza stampa di presentazione:
“Passio secundum
Matthaeum – The Complete Work”,
Genova, 26 marzo 2014
Si è tenuta
nella mattina di mercoledì 26 marzo, al 29 Rosso di via del Campo a Genova, il
museo recentemente allestito per omaggiare la tradizione cantautorale della
città (da De Andrè a Paoli, da Lauzi a Bindi, da Tenco a Fossati e molti
altri), la conferenza stampa di presentazione del CD “Passio secundum Matthaeum
– The Complete Work” dei Latte e Miele, storica band di rock progressivo
italiano.
La “Passio” è
sicuramente l’opera più famosa di questa formazione genovese, ma nel corso
degli anni il tastierista, Oliviero Lacagnina, ha sentito dentro di sé che in
tutto ciò c’era ancora qualcosa di incompleto, di irrisolto, e ha continuato a
scrivere musiche per quel disco, nonostante esso fosse uscito nel 1972. Per
questo motivo oggi, a 42 anni di distanza, esce “The Complete Work” che, a
tutti gli effetti, è un’opera nuova, di durata praticamente doppia rispetto al
lavoro originale, riarrangiata, suonata e prodotta con le migliori tecnologie
di oggi e impreziosita da numerosi ospiti: gli archi degli GnuQuartet, il coro
polifonico Classe Mista, la produzione sonora di Aldo De Scalzi e numerosissime
voci tra le più belle del rock italiano di ieri e di oggi che si avvicendano
nel ruolo di narratori dei passi del Vangelo che fanno da legame tra un brano e
l’altro del concept-album. Silvana Aliotta (Circus 2000), Paolo Carelli (Pholas
Dactylus), Giorgio D’Adamo (New Trolls), il già citato Aldo De Scalzi, Sophya
Baccini (Sophya Baccini’s Aradia), Alvaro Fella (Jumbo), Paolo Griguolo
(Picchio dal Pozzo), Max Manfredi, Elisa Montaldo (Il Tempio delle Clessidre),
Simonluca e Lino Vairetti (Osanna) sono i numerosi, validissimi nomi presenti
sul CD.
Questa mattina,
al 29 Rosso di via del Campo, sono presenti i quattro componenti storici dei
Latte e Miele: oltre al già citato tastierista Oliviero Lacagnina troviamo
Massimo Gori (basso e voce), Marcello Giancarlo Dellacasa (chitarre) e Alfio
Vitanza (batteria e voce). A porgere gli onori di casa è Massimo Gasperini,
della Black Widow Records, che racconta come questo museo (che tutti chiamano
riduttivamente “Museo De Andrè”, ma che in realtà è dedicato a una intera città
e alla sua musica) un tempo ospitasse il negozio di Gianni Tasso: “Là comprai
il mio primo vinile, da ragazzo. Era ‘Dolce Acqua’ dei Delirium, band che oggi
incide per la Black Widow Records. E la sede della casa discografica è proprio
a pochi numeri civici da qui, in via del Campo, la strada della musica nella
città della musica”. Tutto torna, dunque.
I quattro
musicisti in questo incontro parlano liberamente, si raccontano con amore, con
grande disponibilità e “senza filtro”, ripercorrendo un percorso umano, ancor
prima che musicale, che tocca tutte le tappe della loro vita e della loro
carriera: da quando Gori e Vitanza, ragazzini, erano vicini di casa a Pegli e
si scambiavano i primi commenti entusiasti su tutte le novità musicali: “Hai
sentito, è uscita una nuova band fortissima: si chiamano Led Zeppelin!”,
oppure: “Il nuovo singolo dei Beatles è una bomba”. E poi ci raccontano di
quando assunsero una formazione a tre, come degli E.L.&P. italiani, con
Dellacasa letteralmente costretto a incidere chitarre e basso, perché Gori
doveva finire gli studi e i genitori non lo lasciavano uscire di casa fino a
dopo gli esami! Scopriamo con loro la storia di questo nome, Latte e Miele,
suggerito da Alfio Cantarella dell’Equipe 84, “perché tutti i gruppi cercano i
nomi inglesi, voi invece dovete puntare su una cosa italiana, diretta,
immediata, che arriva subito alla gente”. Dopo una fase di scetticismo iniziale
ben presto i Latte e Miele capirono che quella era la scelta vincente.
Del nuovo
album, Massimo Gori dice: “Non temiamo che qualcuno ci accusi di una
‘Operazione Nostalgia’: come band siamo più attivi che mai, lo dimostriamo ai
nostri concerti. Lo abbiamo fatto per sincera passione, perché le musiche nuove
scritte da Oliviero erano talmente belle che non si potevano non incidere. E
non lo facciamo certo per soldi: oggi sembra normale spendere 25 euro di
ingresso per una serata in discoteca, poi ci sono spettacoli teatrali di alto
livello che costano dai 15 ai 20 euro e la gente storce il naso. Noi negli anni
’70 facevamo i tour teatrali e il pubblico correva a sentirci mosso soltanto
dalla curiosità, dal passaparola e dalle uniche due riviste musicali in
circolazione, ‘Giovani’ e ‘Ciao 2001’. Oggi, paradossalmente, ci sono molti più
canali per essere sempre aggiornati sugli appuntamenti musicali e culturali,
eppure c’è meno entusiamo, più pigrizia. E poi ci sono mille paletti: oggi sono
state inventate migliaia di definizioni per i generi e i sottogeneri musicali,
all’epoca era normale che un gruppo folk come gli Amazing Blondel aprisse i
concerti dei Black Sabbath, e noi stessi abbiamo suonato in apertura a Gary
Glitter come a Mia Martini. La gente era assetata di musica e aveva voglia di
scoprire tutto”.
La carriera dei
Latte e Miele, in oltre 40 anni, ha avuto alcuni momenti di stop, ma i quattro
componenti non hanno mai smesso di fare musica: oggi Alfio Vitanza suona nei
Beatbox, una delle più conosciute e amate tribute-band beatlesiane a livello
europeo, Massimo Gori è in tournèe con il teatro leggero del grande attore
Corrado Tedeschi, Marcello Giancarlo Dellacasa è un concertista classico e
Oliviero Lacagnina, oltre a insegnare musica, ha un’intensa attività di
compositore e arrangiatore per altri interpreti. Proprio a proposito di questo,
Lacagnina commenta: “Chi fa musica non smette mai di scrivere. Tutti noi
componiamo sempre e per questo vorrei che il prossimo album dei Latte e Miele
fosse frutto di un lavoro corale, e non di un solo autore”.
In tutte queste
considerazioni c’è spazio per ricordare anche Aldo De Scalzi, descritto dai
Latte e Miele come “Un vero amico, con cui siamo cresciuti insieme, e una
persona disponibile e propositiva con cui è fantastico lavorare”, e c’è un
pizzico di malinconia nell’onorare la memoria di Don Andrea Gallo, a cui il
disco è dedicato. Don Gallo doveva essere tra i lettori dei passi del Vangelo,
ma ci ha lasciato prima di poter incidere la sua parte. “La cosa ci ha
addolorato molto. Sarebbe stata l’ultima testimonianza incisa della sua voce.
Ma da un lato è meglio così. Tanti sciacalli che non capiscono il fantastico
rapporto di amicizia che avevamo con quest’uomo, non avrebbero capito la nostra
sincerità e ci avrebbero ingiustamente accusato di speculare su di lui”,
commentano i quattro musicisti genovesi.
Il 4 aprile
l’album verrà presentato al Teatro “G. Verdi” di Genova con l’apertura affidata
alla band Il Tempio delle Clessidre in set acustico. Alla fine di aprile,
invece, i Latte e Miele saranno a La Spezia ospiti di una presentazione di un
libro biografico su Andrea Gallo firmato da Luigi Faccini.
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