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giovedì 29 aprile 2021

CALIGONAUT: "Magnified as a giants", di Valentino Butti


CALIGONAUT: Magnified as a giants

Apollon records      2021 NOR

Di Valentino Butti

 

Caligonaut è l’ultimo progetto proposto da Ole Michael Bjørndal (chitarre elettriche ed acustiche, e pure voce per l’occasione), già noto per la sua appartenenza a band quali OAK, Airbag e Bjørn Riis Band.

Stavolta è lo stesso Bjørndal a tessere le fila di “Magnified as a giants”, avvalendosi del consistente aiuto di importanti artisti della scena “prog” norvegese, come i tre Wobbler, Kristian Karl Hultgren (basso), Andreas Prestmo (cori) e Lars Fredrik Frøislie (tastiere varie), Arild Brøter e Stephan Hvinden rispettivamente batterista e chitarrista dei  Pymlico, Henrik Fossum batterista degli Airbag, Åsa Ree violinista dei Meer, oltre al noto (almeno nel paese scandinavo) organista Iver Kleive.

Insomma, un vero e proprio supergruppo agli “ordini” di Bjørndal, autore di musiche e testi.

Il risultato ottenuto si sintetizza in quattro brani, di cui tre ad ampio respiro (dai dieci ai venti minuti di durata), mentre la title track è intorno ai sei minuti.

Con un parco ospiti così di qualità, non potevano mancare rimandi ai vari gruppi d’origine. Ecco, dunque, il basso possente di Hultgren, le tastiere vintage di Frøisle, le atmosfere “space” degli Airbag… il tutto corroborato da una buona vena melodica che permea l’intero lavoro.

La voce di Bjørndal, seppur non eccezionale, si fa comunque sempre più apprezzare ad ogni ascolto risultando funzionale alle dinamiche strumentali sin dall’iniziale “Emperor”, dominata nei primi momenti dal basso di Hultgren, davvero vigoroso. Il brano, malgrado mantenga una sottile malinconia di fondo, è comunque ricco di aperture sinfoniche sgargianti e di preziosi interventi della chitarra “sognante” di Ole. La grazia del violino di Åsa Ree, i cambi di atmosfera, i cori della stessa Ree e di Prestmo suggellano un ottimo brano, che guarda con rispetto ai “grandi” del passato, non rimanendone prigioniero, ma creando un sound moderno ed attraente. “Hushed”, che vede la presenza di Iver Kleive (un noto organista norvegese), è il brano che forse si avvicina di più alla produzione Airbag con le sue atmosfere sognanti, anche se la sezione ritmica fa spesso la voce grossa. Splendida, nella sua semplicità, la title track che riesce a colpire nel profondo con la voce carezzevole di Bjørndal e la sua 12 corde protagonisti di questi sei minuti ad alto contenuto emotivo. “Lighter than air”, i venti minuti dell’ultima traccia, non possono che confermare quanto di buono sin qui ascoltato ed il brano può essere considerato la “summa” del progetto Caligonaut.

Bjørndal si mostra strumentista di grande sensibilità, mai eccessivo, ma sempre puntuale negli interventi, anche in quelli più grintosi. Brøter (e Fossum...) con Hultgren (meno devastante che nei Wobbler) sono una macchina ritmica duttile e Frøisle una garanzia alle tastiere (vintage e non) deliziandoci con uno splendido “solo” sul finire del brano, oltre che essere presenza costante nelle “retrovie” con mellotron e pianoforte.

“Magnified as a giant” è quindi promosso a pieni voti, le composizioni scorrono fluide e senza riempitivi, dimostrando, se ce ne fosse bisogno, che la scena norvegese è più che mai attiva, di qualità e tra le migliori in circolazione. In barba ai soliti detrattori. 




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