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lunedì 14 marzo 2022

MORTIIS / IL SEGNO DEL COMANDO / FREDDY DELIRIO AND THE PHANTOMS, di Andrea Pintelli

MORTIIS / IL SEGNO DEL COMANDO / FREDDY DELIRIO AND THE PHANTOMS 

“THE AWAKEN: FORGOTTEN SONGS FROM THE SMELL OF RAIN”

“I’M BEGINNING TO SEE THE DARKNESS”

di Andrea Pintelli

La beneamata Black Widow Records (gloria sempre) ha pubblicato un mese fa circa un interessante lavoro con protagonisti tre grandi interpreti del movimento cosiddetto dark-prog, ossia Mortiis, Il Segno del Comando, Freddy Delirio and the Phantoms, dal doppio titolo (ognuno per la propria facciata rappresentativa) “The Awaken: Forgotten Songs from The Smell of Rain” – “I’m beginning to see the Darkness”.

Mortiis, ossia il norvegese Havard Ellefsen, già bassista negli Emperor (storica band di black metal) mollati dopo le attività assassine del loro batterista, inizia nella seconda parte degli anni ’90 una carriera solista dando alla sua band il proprio moniker, e sfornando album inizialmente dark oriented, con influenze ambient e prog, per poi virare verso un industrial sound caro agli americani Nine Inch Nails. Ecco le sue parole che descrivono i quattro pezzi che fanno parte della prima facciata: “Queste canzoni sono state create poco dopo aver completato la musica per Stargate tra la fine del 1997 e l'inizio del 1998. Ero disilluso dalla direzione musicale e anche dal suono, quello che in seguito divenne noto come "Era 1", così presi la decisione di esplorare altre direzioni musicali, per non autodistruggermi come artista. Queste canzoni alla fine mi avrebbero condotto sulla strada dei brani che in seguito divennero parte dell'album Smell of Rain. In questo senso, si potrebbe dire che le versioni demo di questo disco, per quanto grezze, siano l'anello mancante tra l'"Era 1" e tutto ciò che è venuto dopo.”

The Awaken”, primo brano in scaletta, sembra uscito da un disco dei Depeche Mode (mi scusino i fan del nostro, ma talmente evidente è…); l’ambientazione soffusa, elettronicamente modificata, è un letto di suoni sintetici che ne fanno un’ipotetica goccia di futuro. “Methuselah” rimane nello stesso ambient-e, forse maggiormente figlia di un Bowie storico, quello che ammaliava Christiane F. e i ragazzi dello Zoo di Berlino. Sento un quasi silente fragore nel suo incedere, quasi un’esplosione in arrivo. Ascoltando “Drug Of The Universe” mi sovviene una domanda: chi può dirsi non debitore della kosmiche music, ovviamente rimanendo in ambito elettronico? Qui Mortiis ne osanna i connotati e probabilmente gli rifà il trucco, ma la strada tracciata da alcuni geni teutonici (Kraftwerk, Tangerine Dream, soprattutto) non può che essere ricordata. “Transcending Morpheus”, delle quattro tracce quella che preferisco, si dipana su più gradi emozionali, andando a giocare su toni ben più dark che le precedenti; il parlato iniziale apre il sipario, poi il grosso del lavoro lo fanno le fredde congetture multi-stratificate.

La seconda facciata si apre con “Divinatio Ambigua” e col Segno del Comando cambia lo scenario: si sale di livello (decisamente), si torna a respirare il miglior dark-prog sound in circolazione, si è come ipnotizzati dalla bellezza di questo brano. È uno strumentale composto dal condottiero Diego Banchero, che possiede sì architetture sonore oscure e complesse, ma che va oltre l’udibile: si è coinvolti a livello corporeo, le sue accelerazioni fanno fluire il sangue più velocemente, la linea armonica va ad incidere nel subconscio, i grammi di incanto vengono marchiati a fuoco grazie alla magnificenza. “Architettura dell’Apostolato Nero”, musiche di Roberto Lucanato e testi di Diego Banchero, è in pieno stile Segno del Comando, e sfrutta il riverbero che la libera psiche può dare per arrivare ad avvolgere l’ascoltatore, trascinandolo in un vortice di sinistro fascino. L’avvenenza della voce di Riccardo Morello può (e potrà) fare tanto, dando alle sapienti linee melodiche un indirizzo che profuma di alchemica grandezza, di squisito melange sonoro, di esoterica trasposizione. Personalmente attendo con brama il nuovo disco di questa unica e inimitabile band, capitanata dall’immenso Diego Banchero.

Chiude Freddy Delirio and the Phantoms con una lunga composizione dai toni psichedelici e progressivi che amplifica le possibilità espansive di un gruppo sempre più senza confini, dal titolo “Platinum”; nove minuti di vero viaggio. Tale definizione è forse riduttiva rispetto all’impatto che questo monolite può avere sul fruitore: è prendere posto su un’astronave che può portarti ai margini dell’Universo; dipende da quanto si è disposti ad essere passeggeri e testimoni di una variazione del mondo conosciuto. Freddy Delirio già col suo disco aveva fatto un lavoro notevole, inebriante, e qui dà conferma delle sue tante e ottime capacità.


Track list:

Side A

MORTIIS – The Awaken: Forgotten Songs from the Smell of Rain

1.     THE AWAKEN (Demo)

2.     METHUSELAH (Demo)

3.     DRUG OF THE UNIVERSE (Demo)

4.     TRANSCENDING MORPHEUS (Demo)

Side B

I’m Beginning to See the Darkness

1.     IL SEGNO DEL COMANDO – Divinatio Ambigua

2.     IL SEGNO DEL COMANDO – Architettura dell’Apostolato Nero

3.     FREDDY DELIRIO and the PHANTOMS – Platinum






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