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giovedì 24 marzo 2022

ZoneM-Sono Dentro Di Me: commento di Fabio Rossi

 

Artista: ZoneM

Album: Sono Dentro Di Me

Genere: Rock Progressivo

Anno: 2022

Casa discografica: Black Widow Records

Tracklist

1. Nessuna Uscita

2. Arkham

3. Cospirazione

4. Eurimaco Il Mentitore (Bestia Part 1)

5. Cthulhu

6. Polifemo (Incubo Part 1)

7. Amigdala

8. Incubo Part 2

9. Peshtigo

10. Sono Qui (Bestia Part 2)

11. Vulnerabile (Bestia Part 3)

12. Bestia Part 4

13. Merrick

14. Proci (Bestia Part 5)

15. Sono Dentro Di Me

16. Saigon


Partecipanti al progetto:

Pietro Balbi (Chitarra), Diego Banchero (Basso, Testi), Alessandro Bezante (Basso), Davide Bruzzi (Chitarra), Fernando Cherchi (Batteria), Marco Fehmer (Voce, Chitarra, Composizione, Testi), Graziella Gemignani (Quadri), Mauro Isetti (Basso), Roberto Lucanato (Chitarra), Renzo Luise (Chitarra), Tommaso Maestri (Chitarra), Beppi Menozzi (Voce, Tastiera, Sound Fx, Arrangiamento, Composizione, Testi, Produzione), Pietro Menozzi (Chitarra), Rita Menozzi (Voce), Riccardo Morello (Voce), Silvia Palazzini (Voce), Paolo Puppo (Grafica, Chitarra), Mario Riggio (Batteria),Tommy Talamanca (Mix e Master)


Recensione di Fabio Rossi 

L’infausto periodo del lockdown è stato uno dei più tristi della storia dell’Italia repubblicana. Molte persone sono diventate apatiche, alcune hanno avuto a che fare con la depressione, altre sono state incapaci di capitalizzare il tanto tempo a disposizione, ma non per tutti è stato così. C’è chi per fortuna ha approfittato dell’inattività per realizzare un progetto proprio come ha fatto Beppi Menozzi.

L’instancabile tastierista genovese, conosciuto per militare ne Il Segno del Comando e nei Jus Primae Noctis, combo di significativo spessore dediti al rock progressivo dal retrogusto oscuro, ha pensato bene di attorniarsi di una pletora di musicisti liguri, provenienti da gruppi quali Sadist, Will’o’Wisp, Toolbox Terror, Gipsy Trojka oltre ai due già citati, per realizzare un album nuovo di zecca. La formazione è stata denominata ZoneM, mentre il disco s’intitola Sono Dentro Di Me.

Si tratta di un’opera che risente fortemente del tragico momento storico in cui è stata concepita. L’atmosfera è umbratile, ansiogena e claustrofobica. L’inquietante cover la dice lunga su quello che l’ascoltatore si appresta ad affrontare. Il songrwiting è eccellente all’insegna di un prog cupo, esoterico, venato di metal e di soffusa psichedelia, pressoché privo di romanticismo e incline a certi stilemi del Balletto di Bronzo, La Maschera di Cera, Goblin e Alchem, con una strizzatina d’occhio ai Van Der Graaf Generator e agli Emerson, Lake & Palmer. In taluni frangenti le linee musicali de Il Segno Del Comando emergono predominanti, fatto del tutto positivo essendo un amante dei loro album. Prodotto egregiamente dalla Nadir Music, Sono Dentro Di Me include sedici allucinanti composizioni che sembrano essere state concepite per fungere da colonna sonora a un film horror. Facendo particolare attenzione ai suoni, scoprirete rumori ancestrali, tuoni, dissonanze varie che rendono il tutto ancora più angosciante. Non vi basta? V’imbatterete in sperimentalismi senza mai eccedere, musica americana utilizzata durante la guerra in Vietnam, registrazioni provenienti da Saturno, voci distorte e chi ne ha più ne metta. I brani Chthulu, testo di Diego Banchero e voce di Silvia Palazzini, e l’incisiva Arkham, i miei preferiti del lotto insieme alla marziale funkeggiante Peshtigo (munita di un pregevole assolo di chitarra conclusivo sciorinato da Renzo Luise e di una sezione centrale in cui spiccano gli ammalianti vocalizzi di Silvia), s’ispirano a opere di H.P. Lovecraft (Il Richiamo di Chtlulu e Il Colore dallo Spazio) a conferma del senso che si è voluto dare al progetto. Siamo al cospetto di un disco variegato (sono presenti incursioni nel jazz e nell’elettronica), privo di cali di tensioni e di momenti arzigogolati. La morale è che anche dalle situazioni più avverse si può trovare la giusta positività e quest’album visionario, inquieto e per certi versi anche innovativo (si pensi alla genialata di disporre quasi casualmente le cinque parti della mini suite La bestia e le due di Incubo, nonché la scelta di prescegliere tre brani brevissimi per chiudere l’album).

Ottima la prima e speriamo che non rimanga un episodio a sé stante perché abbiamo estremo bisogno di musica di tale fattura. Capito Beppi?






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