ANNIE
BARBAZZA
Annie’s Playlist 3-the
streaming concerts
“Annie’s Playlist, e di conseguenza le testimonianze discografiche, qui giunte al terzo appuntamento, nascono da un invito che, ormai più di dieci anni fa, mi rivolse Greg Lake, con lo scopo di affinare la mia tecnica vocale, il mio modo di suonare e la pronuncia inglese. “Agli inizi della mia carriera” - mi diceva Greg Lake - “con gruppi come gli Unit 4 e gli Shy Limbs suonavamo cover: è un esercizio che qualsiasi musicista professionista ha nel suo background”. Naturalmente i consigli tuonati da Greg non lasciavano molto spazio ai “se” e ai “ma”. Col tempo, l’occasione di condividere con il mio pubblico e i miei amici le canzoni che hanno segnato la mia vita è diventato un piacere, non più un esercizio. Sono canzoni che hanno lasciato non solo un segno indelebile nella mia anima, ma mi danno la forza, lo stimolo, l’orgoglio di sentirmi parte di un’accolita di estimatori di qualcosa di più grande non solo di noi, ma forse degli autori stessi. Con umiltà e devozione, eccomi a proporvi il terzo volume, con l’aggiunta di qualcosa di mio.”
Direttamente dalle parole della stupendamente brava Annie Barbazza, ecco l’introduzione al suo terzo
volume della serie “Annie’s Playlist”.
Come al solito prodotto dalla Dark Companion Records di Max Marchini,
è uscito lo scorso maggio questo generoso, notevole, coloratissimo lavoro
dell’artista piacentina che sta pian piano conquistando il pubblico europeo
grazie al suo innegabile talento. La sua crescita professionale, nel tempo, è
andata incrementandosi tramite illustri collaborazioni con musicisti di fama
mondiale (sia in studio, sia live), nonché per meriti ottenuti durante i suoi
illuminati concerti, nonché grazie al suo “Vive”, disco incredibilmente
meraviglioso (da me commentato alla sua uscita nel Febbraio 2020), ristampato
poco tempo fa. A tal proposito Max Marchini spiega meglio questa situazione: “La
fortunata serie “Annie’s Playlist”, da sempre un best seller ai concerti, qui
giunta al terzo appuntamento è stata concepita da Greg Lake quando, a partire
dal 2012, scoprì il talento di Annie Barbazza e al quale si dedicò. Una specie
di compito delle vacanze che iniziò con Lake che “commissionava” ad
Annie di registrare un certo brano, da lui stesso scelto - suonando tutti gli
strumenti - per poi spedirglielo sottoponendolo ai suoi famosi severissimi
giudizi e, successivamente, ai paterni insegnamenti e consigli. Visti gli
eccellenti risultati di questi esercizi, Greg suggerì infine di costruire degli
spettacoli principalmente di cover, per prendere confidenza con la propria voce,
cimentarsi con i tanti strumenti che Annie suonava già. In effetti, come
sempre, i consigli di Greg Lake si rivelarono vincenti: nel 2015 Annie pubblicò
la prima raccolta “Annie’s Playlist” (nome suggerito sempre da Lake),
alla quale fece seguito nel 2017 “Annie’s Playlist 2”, entrambi pubblicati
dalla nostra Unifaun Productions e
che vedevano, così come gli spettacoli del tempo, la Barbazza accompagnata da
Lorenzo “Trek” Trecordi alla seconda chitarra e flauto. È interessante
osservare come vi sia una sorta di evoluzione artistica in questi album, tutti
rigorosamente registrati live, oltre che una rappresentazione dei gusti
eclettici di Annie che dal rock progressivo, si muovono verso il folk, la psichedelia,
gli adorati Beatles, ma già arrivano a Captain Beefheart e ai Residents. Questo
terzo volume vede rappresentato l’enorme salto compiuto dalla giovane musicista
in questi ultimi anni, i quali l’hanno catapultata verso le vette
dell’avant/prog internazionale: l’uscita nel 2020 del suo primo album solista,
“Vive” (nel quale hanno partecipato amici come Daniel Lanois, Fred
Frith, Lino Capra Vaccina, Paolo Tofani, Greg Lake, John Greaves, Olivier
Mellano, Michael Tanner e altri ancora), la collaborazione stabile come
bassista, vocalist e batterista con Paul Roland, il sodalizio
artistico con l’ex Henry Cow John Greaves con il quale si esibisce regolarmente
dal vivo, sia in duo (dello scorso anno l’album “Earthly Powers”), che con la
nuova band del musicista gallese che comprende, tra gli altri, gli ex King
Crimson Mel Collins e Jakko Jakszyk; i diversi concerti in solo, il progetto di
grande successo (ancora sotto la produzione di Greg Lake) del duo Moonchild con
il pianista Max Repetti, con il quale ripercorre in chiave minimalista e
contemporanea i brani più importanti del repertorio di Lake. Inoltre, Annie è
entrata a far parte della North Sea Radio Orchestra, con la quale ha registrato
l’album “Folly Bololey”, che rivisita il capolavoro “Rock Bottom” di Robert
Wyatt (il quale la ha ringraziata e incoraggiata di persona), e del Michael Mantler’s
New Songs Ensemble, con cui ha tenuto diversi concerti e ha un album in uscita
questa estate. Poi come non citare le collaborazioni con gli Henry Cow, Fred
Frith (con cui sta registrando), l’orchestra di percussioni Tempus Fugit,
Giorgio “Fico” Piazza e tanto altro ancora. Questo nuovo capitolo rispecchia i
nuovi spettacoli di Annie, per i quali ha preferito una dimensione intima,
suonando da sola e alternandosi ai vari strumenti e inserendo proprie
composizioni. Le registrazioni sono prese da due spettacoli in streaming tenuti
da Annie durante il lockdown dallo studio Elfo di Tavernago (PC); altri da uno
spettacolo sempre in streaming causa lockdown che ha tenuto Eugenio Finardi dal
Teatro Manzoni di Monza, al quale Annie ha partecipato e aperto, appunto, in
solo.”
Les
Ruines du Sommeil apre il disco, voce e chitarra, ed è subito grande musica; la
propria. Annie ha feeling da vendere, fin da subito l’emozione è veramente
tanta mentre la si ascolta. Ti entra dentro per regalare brividi di beltà. E
ogni volta è un’esperienza straniante: non ha alcun termine di paragone. Jumbee, targata Paul Roland, fa capire
quante capacità d’interprete ha accumulato la nostra artista nel corso del
tempo. Vestita di solennità e profondità, la canzone aumenta come non mai.
Carezza d’anima. By This River: voce
e piano, delicatezza e grandiosità; come scrutare l’infinito e venirne a
contatto. Brian Eno e Hans-Joachim
Roedelius ringraziano. Frame By Frame
dei King Crimson (of course), apre la strada al ritmo ora più sostenuto, dove
Annie si ritrova con apparente disinvoltura. In realtà per arrivare ad un
risultato simile, bisogna sentire dentro di sé quel qualcosa che pochi sanno di
avere e pochissimi riescono a trovare. A questo “qualcosa” dategli pure il nome
che volete, ma sarà sempre sbagliato, siccome, noi ascoltatori, possiamo solo
captarlo. E sarebbe già tanto. Children
Of The New World, del geniale Daevid Allen, soave e giocosa già di suo, è
qui reinterpretata con notevole bravura, in un non facile esercizio
partecipativo. Difficile far scendere lacrime trasformandole in sorrisi. Già,
molto difficile. Phantoms, della
stessa Barbazza, rende chiaro quanto lavoro su sé stessa abbia fatto durante
questo tempo, innalzandosi ad autrice di ricca sostanza. Cattura e coccola. June, di nuovo dal suo carnet di
composizioni, è fresca come l’aria di questo splendido mese. Soffice come un
petalo portato in giro dalla brezza, che arriva fino al cuore di chi la sta
vivendo. Sorprendente la ragazza, ogni volta di più. Time Has Told Me, del mai troppo osannato Nick Drake, voce e piano,
è commovente e tenera allo stesso tempo. Annie ne fornisce una versione di
un’intensità che mette quasi soggezione. Heaven,
by Robyn Hitchcock, per chi scrive è una delle più riuscite canzoni degli anni
’80, no doubt. Preziosa e rara, è qui presentata con magia riconducibile all’originale.
Sea Song, di quel Robert Wyatt che
Annie ama tanto, con pochi rintocchi di piano e parecchia suggestione, è
portata ad un livello superiore. Permettetemi di pensarlo e scriverlo. Volo Magico, del compianto Claudio
Rocchi, eroe degli anni ’70, è ora stravolta dalla carica emotiva della nostra.
Si sta parlando di una delle canzoni simbolo di quel tempo, un tempo che tanti
rimpiangono (pur con i vari problemi che ne costellavano la quotidianità):
riproporla è già fuori dall’ordinario, renderla così singolare quasi un
miracolo. Nebulae, di Annie stessa,
viaggia fra l’oggettiva eccellenza e l’inaudito: chi fa Musica simile in Italia
nel 2024? Chi ha in sé tutta questa arte per riuscirci? Chi va assolutamente
contro le attuali tristissime mode? Purtroppo, solo lei. Onori e meriti,
quindi. Lotus Flower, sempre uscita
dal suo cilindro, porta in una dimensione parallela, dove il turbamento va a
braccetto con la gigantografia della propria passione, che ascoltando questa
canzone cresce di secondo in secondo. Anatomy
Of Love, portata al successo dal duo Shelleyan Orphan, è densa e abbagliante,
per continuità di gioia donata dalla voce di Annie. O meglio, quella voce, la
sua voce, è lo strumento musicale che permette alla sua interiorità di arrivare
fino a noi: unica. Islands, ancora
King Crimson, altro amore di Annie, veleggia impetuosamente come un galeone
nell’oceano. La poesia che ne è tratta resta uno degli esempi di maggior presa
del repertorio della nostra, assolutamente matura e professionale, la cui
estrema bravura è giustamente riconosciuta a livello europeo. In Te, creata da Annie insieme al grande
John Greaves ed a Max Marchini, permette ancora di notare e apprezzare le
pressoché infinite sfumature della vocalità della Barbazza. Singolare e incantevole
canzone. Boĭte A Tisane, by Annie:
sublime, affascinante, adorabile. Senz’altro uno dei pezzi migliori di questa
raccolta di emozioni in Musica. Ys,
chiude in maniera magniloquente il disco, essendo dedicata all’isola scomparsa
al largo delle coste bretoni, essendo che Annie è una vera e propria isola che
brilla di luce propria, nel bel mezzo di un mare pieni di rifiuti, decadenza e
banalità.
Non lasciatevi sfuggire l’occasione di vivere bene: ascoltando
Annie Barbazza molti dei vostri dubbi in merito, spariranno, lasciando spazio
alla serenità.
Abbracci diffusi.
Tracklist:
01. LES RUINES DU SOMMEIL (Barbazza) 2:38
02. JUMBEE (Roland) 3:59
03. BY THIS RIVER (Eno/Roedelius) 2:56
04. FRAME BY FRAME (Belew/Fripp/Levin/Bruford) 2:36
05. CHILDREN OF THE NEW WORLD (Allen) 3:19
06. PHANTOMS (Barbazza) 1:55
07. JUNE (Barbazza) 3:19
08. TIME HAS TOLD ME (Drake) 4:13
09. HEAVEN (Hitchcock) 4:16
10. SEA SONG (Wyatt) 3:59
11. VOLO MAGICO (Rocchi) 4:00
12. NEBULAE (Barbazza) 1:44
13. LOTUS FLOWER (Barbazza) 2:56
14. ANATOMY OF LOVE (Tayle/Crawley) 4:12
15. ISLANDS (Sinfield/Fripp) 3:29
16. IN TE (Greaves/Marchini/Barbazza) 3:08
17. BOÎTE À TISANE (Barbazza) 3:25
18. YS (Barbazza) 2:27
Annie Barbazza: electric and acoustic guitars, piano, indian
harmonium and vocals
Recorded, mixed and mastered by Alberto Callegari
Produced by Max Marchini
Recorded live, Mixed and Mastered at Elfo Studios by Alberto
Callegari 2020-2024, No overdubs.
Volo Magico recorded live in streaming at
Teatro Manzoni, Monza on November 15, 2020.
All Photographs by Franz Soprani except album and booklet cover
photos by Francesco Renne.
Graphic design by Max Marchini.
© 2024 Dark Companion Records -
Ephemerals #6.
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