MATER A CLIVIS
IMPERAT
“Carmina Occulta”
Di Andrea Pintelli
Mater A Clivis Imperat, progetto capitanato
da Samael Von Martin (Evol, Death Dies), ha rilasciato alcuni mesi fa il
secondo disco dal titolo “Carmina Occulta”,
tramite Black Widow Records (gloria sempre). Questo a circa un anno
dalla pubblicazione di “Atrox Locus”, concretizzazione dell’idea base che
Samael condivise prima con Natalija Branko (tastiere) e Tomas (batteria, già
Evol e Mad Agony) come simil colonna sonora alle poesie oscure di Marta Telatin
(poetessa e cartomante) e successivamente con Isabella nel progetto occulto
“Negatron – Tenebre.
Ora la formazione, vera e propria orchestra,
si è allargata e arricchita con l’ingresso di vari musicisti e cantanti, tra
cui spicca una delle migliori tastieriste in ambito prog a livello mondiale,
ossia Elisa Montaldo, fondatrice de Il Tempio delle Clessidre e determinante collaboratrice
di diverse realtà musicali. “Carmina Occulta” si va ad aggiungere al filone
dark italian sound come una perla eclettica, sontuosa ed esoterica, alzandone
la media in maniera oggettiva. E questo è un fatto. Le composizioni ben
concepite e la qualità dei suoni, grazie ad una attenta ed accurata produzione,
sono assolutamente di caratura internazionale, nella speranza che anche altri
possano sgranchirsi le orecchie per fare arrivare al midollo dell’anima il
profondo messaggio di questo lavoro. E questo è un altro fatto. Chiaro che i
Mater A Clivis Imperat si rifanno ai grandi classici del genere, quali Goblin,
Jacula e Antonius Rex, Devil Doll, Paul Chain, ecc., così come al mondo delle
horror soundtracks nostrane, ma sommando i due lavori pubblicati, studiando il
loro percorso fin qui effettuato, si palesa un terzo fatto e, probabilmente, il
più importante: la nascita del Samael Von Martin style. Venendo al sodo, Ago e Filo avvia l’opera in maniera
imperiosa, grazie al sempre evocativo organo da chiesa (mi si perdoni la
minuscola, ma tant’è), con roboanti percussioni ad amplificarne il messaggio
del testo. Sub Insidiosam Ruinam Genero
ha atmosfera sinistra, che sembra arrivi da uno degli imprescindibili
sceneggiati italiani anni ’70. Le streghe si fanno sentire, e forse le stavamo
aspettando, ma svetta il favoloso lavoro al basso. Liturgica, dal maestoso coro introduttivo, mixa organo (Saglia
sugli scudi) e chitarre dal groove compatto, un passo verso lidi maggiormente
prog. Carmina Occulta, title track,
con i suoi demoniaci rintocchi pianistici dona un che di all’intera traccia,
dove possiamo altresì percepire una stupenda orchestrazione del concetto
d’insieme. Strigarm Dominus prosegue il tema precedente, aggiungendo dialoghi
(da ascoltare con attenzione) e rafforzandone l’impeto. Piccola nota: l’assolo
di chitarra di Simòn Ferètro è da applausi. Stupendo pezzo di bravura. Con Edoardo II Elisa Montaldo sale in
cattedra e, con i suoi strumenti etnici asiatici, sposta l’asse verso concetti
di sublime arcaicità, trasportando l’ascoltare ad una messa pagana
d’iniziazione. Con Chori Tragici si
torna a casa (Fulci e Bava ringraziano); la rocciosa e fantasiosa sezione
ritmica di Wally Ache e Ventrenero la fa da padrone, grazie ad inventiva di
sicuro impatto. La successiva apertura del brano, inaspettata e comunque breve,
fa da contraltare al grandioso assolo di clarinetto di Sabelli. Codex Diabolicus, titolo che credo non
lasci spazio a dubbi in merito, pone nuovamente al centro le voci dalle mille
sfumature di Isabella ed Elisa Di Marte, ottimamente supportata da un ricco
tappeto tastieristico. Tragica Operetta, per chi scrive, è
destabilizzante: ha in sé talmente tante linee sonore diverse fra loro, ma che
per magia si ritrovano, da aumentare il già presente senso di paura che avvolge
l’intero lavoro. Un trionfo di immagini in musica. Peste 1347/2019, piano by Elisa: se chi la sta udendo non prova
emozioni contrastanti e brividi persistenti, allora meglio che passi ad altra
disciplina. Pazzesca ambientazione d’altrove. Sabba: un racconto narrato da sicura voce maschile, con successivi
elementi strumentali aggiunti, si trasforma nel perfetto sottofondo musicale
del più classico ritrovo magico e orgiastico. Vorreste provarlo? Animi Errantes e si torna con forza al
prog. Forza, potenza, ritmo. Godimento assicurato. Noctes Ad Nendum è oscura, lamentosa, sofferta. Tappa fondamentale
di questo occulto cammino. Funestum Drama
(Nero Segreto), piano by Natalija Brankoviç, ha tratti drammatici, odora di
sangue. Magica. In Diabuli Malleus si
conclama l’estrema preparazione dei musicisti coinvolti. Un esercizio mai fine
a sè stesso di bravura, un giro che trova sempre l’inizio e la fine,
scambiandoli in moderna beltà. Praesagia
Pontificia è sinistramente dolce. La narrazione e i cori delle voci
femminili la rendono malinconica, su diverse scale di grigi. Melicum Brevius, con nuova narrazione
femminile supportata da archi e percussioni, ha un discreto peso specifico nel
suo procedere, come fosse una marcia verso il dolore. Sgorga lacrime. Con Funebris torna la voce maschile
recitata, qui contrappuntata da arpeggi chitarristici poco rassicuranti. Il
vento del nero che attornia anche chi non è avvezzo a certe sonorità. Movimento Dadaista Padovano è un
manifesto delle intenzioni. Il caos al servizio dell’arte e, forse,
dell’esistenza stessa. Tristan Tzara insegna.
Da sottolineare la splendida cover ad opera
di Emanuele Taglietti, già noto come illustratore in campo horror ed erotico.
Da rimarcare, nuovamente, l’estrema maestria compositiva di Samael Von Martin,
così come le sue evidenti capacità strumentali, capace di creare mondi dark
permeati di nuova linfa: la sua.
Tracklist:
1. AGO E FILO 3:11
2. SUB INSIDIOSAM RUINAM GENERO 5:30
3. LITURGICA 3:34
4. CARMINA OCCULTA 4:36
5. STRIGARUM DOMINUS 6:12
6. EDOARDO II 3:54
7. CHORI TRAGICI 5:53
8. CODEX DIABOLICUS 3:57
9. TRAGICA OPERETTA 3:13
10. PESTE 1347/2019 5:32
11. SABBA 5:15
12. ANIMI ERRANTES 4:45
13. NOCTES AD NENDUM 4:41
14. FUNESTUM DRAMA (NERO SEGRETO) 2:00
15. DIABULI MALLEUS 3:40
16. PRAESAGIA PONTIFICIA 1:54
17. MELICUM BREVIUS 4:35
18. FUNEBRIS 2:11
19. MOVIMENTO DADAISTA PADOVANO 2:41
Mater A
Clivis Imperat Orchestra:
Isabella - voce principale
Samuel von Martin - Voce maschile,
chitarra ritmica, solista, acustica, basso, flauto, liuto, percussioni e catene
Simòn Ferètro - Chitarra solista, voce
su Chori Tragici e su Animi Errantes
Wally Ache - Basso senza capotasti
Elisa Montaldo - Invocazioni, Canto,
Koto Giapponese elettrico, Chinese Hulusi, Bawu Bamboo Flute e pianoforte sul
brano "Peste 1347/2019"
Vittorio Sabelli - Clarinetto e
clarinetto basso
Alessio Saglia - Organo, Hammond,
moog, tastiere e orchestrazioni
Ventrenero - Batteria
Elisa Di Marte - Soprano
Nequam- Voce narrante maschile
The Nun - Cori femminili
Natalija Brankoviç - Pianoforte su
"Nero segreto (Funestum Drama)", organo su "Ago e filo" e
violini
Credits:
Musiche e liriche composte da Samael Von
Martin eccetto i testi in italiano di "Ago e filo", "Sabba"
e "Funebris" scritti da Flavio Porrati e il testo in italiano di
"Nero segreto (Funestum drama)" scritto da Elisa Montaldo. Clarinetto
e clarinetto basso a cura di Vittorio Sabelli, Basso senza capotasti a cura di
Wally Ache, Invocazioni, canto e strumenti etnici a cura di Elisa Montaldo.
Registrato nel corso del 2021-22-23 al "Von Martin Haunted House" studio
e Mixato da Daniele al "Giane Studio" entrambi di Padova. Prodotto da
Samael Von Martin e Black Widow Records. Copertina a cura del maestro
"Emanuele Taglietti" realizzata per Mater A Clivis Imperat. Retrocopertina,
illustrazioni supplementari e grafiche libretto a cura di Maira Pedroni.
Supervisione all'impaginazione e alla realizzazione dell’art work a cura di
Pino Pintabona e Massimo Gasperini. Samael Von Martin dedica l'intera opera a
Elisa Di Marte e un caro ricordo nei confronti di Enzo Sciotti. Domenico Lotito
della "Stanza delle Maschere" ospite con la sua chitarra su "Animi
Errantes" e Danjal dei "Death Dies" con il suo basso su
"Ago e filo".
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