La diramazione del web magazine MAT2020, per una nuova informazione musicale quotidiana
mercoledì 31 luglio 2024
EL&P nel luglio 1972
Il compleanno di Tiziano Ricci
Compie gli anni oggi, 31 luglio, Tiziano Ricci, bassista violoncellista, dal 1988 al 2015 motore ritmico del Banco Del Mutuo Soccorso.
Diplomato al conservatorio di Perugia, inizia giovanissimo in vari gruppi locali; nel 1977 con il suo gruppo i "Bingo", apre il concerto dei Gentle Giant all'Altro Mondo di Rimini.
Il "professore", oltre al Banco, ha collaborato anche con Umberto Bindi, Ornella Vanoni, Fabio Concato... dal 1997 è violoncellista dell'orchestra sinfonica della Repubblica di San Marino.
Happy Birthday Tiziano!
Wazza
Bingo fine anni '70
da sinistra Tiziano Ricci (basso e
voce), Loris Giorgetti (batteria e voce), Roberto Vinciguerra (sax, clarinetto
e voce), Massimo Pari (chitarra e voce), Fio Zanotti (tastiere)
martedì 30 luglio 2024
Fairport Convention nel luglio del '70
GTR: accadeva nel luglio del 1986
Era il luglio del 1986 quando i
GTR, gruppo fondato da due grandi
chitarristi - Steve Hackett e Steve Howe -, pubblicano l’album di
debutto e iniziano un tour in nord America ed Europa.
Oltre a Howe e Hackett i GTR
comprendevano Max Bacon alla voce, Phil Spalding al basso e Jonathan
Mover alla batteria.
A maggio dello stesso anno avevano rilasciato
il loro album omonimo che ebbe un ottimo successo; anche il singolo estratto, “When
the Heart Rules the Mind”, arrivò al 14° posto in UK.
Ma durante il tour nacquero problemi finanziari - e personali - tra i due Steve.
Il progetto doveva andare avanti con Brian May (ex Queen) al posto di Steve Howe, ma naufragò nel giro di un anno.
Di tutto un Pop…
Wazza
lunedì 29 luglio 2024
Led Zeppelin rapinati il 29 luglio del 1973
29 luglio 1973: “Terza Rassegna di Music Contemporanea” a Civitanova nelle Marche
Nel 1973 ci furono molti
“Raduni Pop”, tra i piu famosi il “Be-In” di Napoli.
Forse non tutti sanno che il 29 luglio 1973 si tenne anche la “Terza Rassegna di Music Contemporanea” a Civitanova nelle Marche, con la partecipazione di molti cantautori e complessi musicali (come si usava all’ora), con la “solita” contestazione all’avanguardista Franco Battiato, ricordato nell’aneddoto a seguire.
Di tutto un Pop
Wazza
A ricordare l’aneddoto è stato Edoardo Bennato, che ha riavvolto il nastro al concerto all'Arena Barcaccia tenutosi nel 1973. «Un pensiero per Franco, di cui ho avuto sempre grande stima, fin dalla nostra prima esperienza comune sul palco di Civitanova Marche nel 1973. Ciao Franco», queste le parole che il musicista napoletano ha voluto affidare ai suoi canali social.
I due, pressoché coetanei (nato nel
1945 Battiato, del 1946 Bennato), erano giovani rampanti che cercavano di farsi
strada nel mondo della musica italiana, reduci dai precoci esordi discografici:
Battiato aveva esordito l’anno prima con “Fetus”, bissato a fine anno da
“Pollution”, disco che lo segnalò al grande pubblico e che raccolse gli elogi
persino di Frank Zappa; Bennato invece esordiva proprio nel 1973 con “Non farti
cadere le braccia”, al cui interno spicca “Un giorno credi”.
«Battiato, che era nel primo
periodo sperimentale elettronico provocatore, si presentò sul palco da solo,
poi chiese al pubblico se qualcuno che non aveva mai suonato uno strumento volesse
provare poteva salire sul palco per accompagnarlo – ricorda più
approfonditamente Antonello Pietrarossi sul suo profilo Facebook.
Salirono in tanti e cominciò un concerto assurdo, chiaramente
scoordinato, con Battiato che emetteva suoni al sintetizzatore, allora
strumento avanguardistico, e il gruppo di strumentisti improvvisati che
andavano ciascuno per conto suo. Era chiaramente una provocazione concettuale
che stava riuscendo in pieno, data la bordata di fischi che nel frattempo si
era levata tra il pubblico inviperito. Poi ciascun strumentista è stato
progressivamente sostituito dal musicista ufficiale e tra il chiasso più
completo, man mano si cominciò a formare un flusso musicale udibile tra lo
sconcerto generale e la progressiva soddisfazione del pubblico incredulo. A
quel “festival” parteciparono un sacco di musicisti allora quasi sconosciuti ai
più o agli inizi: Venditti, Bennato, De Gregori, Cocciante, Banco, PFM, e
tantissimi altri che ora non ricordo... ero un adolescente».
domenica 28 luglio 2024
Una "vera" festa quella andata in scena dal 20 al 29 luglio 1979
Tanto tempo fa, quando c’erano i
comunisti in Italia (quelli che non mangiavano i bambini), si organizzavano le
Feste Dell’Unità, vere kermesse che duravano anche 15 giorni, dove si discuteva
di politica, arte, letteratura, si mangiava bene e di tutto, insomma un modo
per socializzare, aggregare, confrontarsi (parole diventate obsolete con i
social)
Una di queste, che ancora si ricorda bene, fu tenuta a Calcinate, paese in provincia di Bergamo dal 20 al 29 luglio 1979. Tra i vari partecipanti i Nomadi e il Banco del Mutuo Soccorso.
Di tutto un Pop…
Wazza
sabato 27 luglio 2024
Band on the Run: era il 27 luglio 1974 quando...
Caratterizzato da una
"special guests" copertina, oltre ai coniugi McCartney comprendeva:
Michael Parkinson (giornalista), Kenny Lynch (attore, comico e cantante), James Coburn (attore), Clement Freud (rubricista, chef, narratore, parlamentare, e pronipote di Sigmund Freud), Christopher Lee (attore) e John Conteh (pugile originario di Liverpool, in seguito diventato campione mondiale dei pesi leggeri).
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Club Tenco: accadeva il 27 luglio del 1974
Si concludeva il 27 luglio 1974
la prima edizione del “Premio Tenco Rassegna della
Canzone d’Autore”, una specie di “Contro Sanremo”.
Negli diverrà uno dei più importanti
riconoscimenti musicali.
Come usuale non mancarono le
contestazioni.
A seguire l’elenco dei vincitori della prima edizione.
Di tutto un Pop…
Wazza
ARTISTI STRANIERI
Léo Ferré
PREMIO TENCO
Il Premio Tenco è il massimo
riconoscimento del Club Tenco, attribuito alla carriera di artisti (soprattutto
internazionali) dal comitato direttivo del Club, a differenza delle Targhe
Tenco, assegnate invece da una nutrita giuria di giornalisti ai migliori dischi
italiani della stagione.
I Premi Tenco possono essere
assegnati ad artisti che si sono espressi particolarmente nella canzone
d’autore, ovvero a personalità che hanno svolto un ruolo preminentemente come
operatori culturali nello stesso ambito.
PREMIO TENCO CANTAUTORE
Léo Ferré
Sergio Endrigo
Giorgio Gaber
Domenico Modugno
Gino Paoli
PREMIO OPERATORE CULTURALE
Nanni Ricordi
Roberto Vecchioni, Gianni Siviero, al
centro, Amilcare Rambaldi
venerdì 26 luglio 2024
MAGIA NERA-“VLAD” - Commento di Andrea Pintelli
MAGIA
NERA-“VLAD”
Di
Andrea Pintelli
I Magia Nera, band spezzina attiva fin dagli anni ’60, confezionano il loro nuovo lavoro dal titolo emblematico “Vlad”. Opera interamente dedicata alla figura del tanto mitizzato nobile della Valacchia, la cui storia viene rivisitata nel libro rilasciato nel 2022 dal loro chitarrista e cantante Bruno Cencetti, tale “L’innocenza di Dracula: Apologia di un Vampiro”, le cui note introduttive ci corrono in aiuto per capirne la genesi: “Valacchia, Monti Carpazi, anno 1431. Una madre impaurita si nasconde nel castello di proprietà della famiglia, semidistrutto dall'assalto degli Ottomani. Dopo aver partorito il figlio del conte Vlad tra infiniti tormenti e privazioni, si accorge con terrore di non avere latte. In un ultimo disperato tentativo di far sopravvivere il figlio, sostenuta dal suo amore di madre, si punge un capezzolo con una lama e nutre il figlio con il suo sangue. Ma la tara che egli subisce lo costringe a una vita in cerca di una femmina da amare allo stesso modo, ossia bevendo il suo sangue. Nel momento in cui lo scorrere del sangue della sua vittima gli restituisce quell'amore infinito, lui la uccide e la storia ricomincia. Dio lo ha condannato, ma quanto di tutto questo è colpa di Vlad? Dio non interviene nelle vicende umane, ci lascia artefici del nostro destino e Vlad è artefice del suo.” Ora, sappiamo tutti che il personaggio storico realmente esistito, detto “l’Impalatore”, va tenuta separata dalla geniale inventiva vampiresca dettata da Bram Stoker, nel suo romanzo “Dracula” risalente alla fine dell’Ottocento. Giusto per rinverdire le menti: “Vlad III di Valacchia Hagyak (Sighișoara, 2 novembre 1431 – Bucarest, dicembre 1476/10 gennaio 1477) è stato un nobile, militare e politico rumeno, meglio conosciuto solo come Vlad, o con il suo nome patronimico, Drăculea (che significa figlio del drago) italianizzato in Dràcula, voivoda (principe) di Valacchia e membro della Casa dei Drăculești, un ramo collaterale della Casa di Basarab. Era figlio del precedente voivoda Vlad II Dracul, membro dell'Ordine del Drago, fondato per proteggere il cristianesimo nell'Europa orientale. Noto anche come Vlad Țepeș (in rumeno: Vlad l'Impalatore), fu per tre volte voivoda di Valacchia, rispettivamente nel 1448, dal 1456 al 1462, e infine nel 1476. Il soprannome l'Impalatore deriva dalla sua predilezione per l'impalamento dei nemici. Durante la sua vita, la sua reputazione di uomo crudele e sanguinario si diffuse in tutta Europa e, principalmente, nel Sacro Romano Impero. Vlad III è venerato come eroe popolare in Romania, così come in altre parti d'Europa, per aver protetto la popolazione rumena sia a sud sia a nord del Danubio e per la sua brutalità e il suo patronimico.”
Cencetti va oltre tutto ciò, come anzidetto, ma
la domanda sorge spontanea: Vlad / Dracula, essendo stato usato e abusato nel
corso degli anni tramite libri, dischi, e, soprattutto, decine e decine di film
(spesso inutili), aveva bisogno di un altro scritto, coadiuvato dalla propria
colonna sonora? La risposta è sì, visto che il libro fantastica sulle origini
del Conte e ne fornisce una nuova immagine. Questa è la novità. I testi,
racchiusi nelle canzoni del disco, prodotto e pubblicato dalla Black Widow
Records (gloria sempre), sono poetici e ariosi, ottimamente incastonati in
sonorità che delineano l’impeto e la follia degenerativa che avvolgeranno per
sempre la vita di Țepeș. La Protogenesi (Recitativo) apre il
sipario su questa nuova storia, e lo fa nella maniera più fosca e oscura
possibile. Arpeggi di chitarra acustica a creare l’ambientazione, mentre la
voce descrive in modo sentito l’inizio del tutto; Cencetti, con fare da attore,
offre questo (appunto) recitativo e lo porta a un livello drammatico che potrà
piacere, senz’altro, ai tanti fans del Conte. Si prosegue con Vlad il Condottiero, dove la forma
canzone prende ora il sopravvento. Il leader si cala nella parte in maniera
assolutamente notevole, con tutta la band a seguirlo con buoni risultati d’insieme.
Ali nel Buio ha impostazione hard
blues, con echi di Sabbathiana memoria; rocciosa e godibile, mette in primo
piano, ancora una volta, la teatralità della narrazione. Buoni e ben bilanciati
i suoni della strumentazione impiegata. Dolce
Sentire ha matrice heavy, finalmente e in pieno stile Magia Nera; canzone
dove le tastiere sono ora libere di esprimersi in tutto il loro ardore,
facendolo in caloroso stile seventies, lasciando poi spazio a un gradevole
assolo chitarristico. Amore di Una Notte
continua in tal senso, quasi fosse una canzone sorella della precedente, anche
se distinte nel risultato. In soldoni è pane per denti ben abituati alla più
classica cavalcata heavy prog. Freddo
Sacello, il cui inizio è O Fortuna
(primo movimento di Fortuna Imperatrix
Mundi), tratto da “Carmina Burana” di Carl Orff, sfocia in una traccia dai
sentori folk, che nuovamente trasformano il disco in qualcosa di diverso dal
solito. Nella successiva Frassino nel
Cuore nulla si attenua, la recitazione è sempre più marcata e ricca di
energia interiore, mentre le sonorità si dipanano fra rimarcati accenti hard e
momenti medievaleggianti. Atto Finale,
a mio avviso la migliore del lotto (anche se l’album è da valutarsi per
interezza), racchiude tutto quanto fin qui affrontato dai Magia Nera, ossia il
loro mondo. Avevo già commentato, tempo fa, il loro “Montecristo”, ma qui siamo
oltre quel livello. Evoluzione e significative idee mettono le ali alla loro
musica. Compratelo: non ve ne pentirete.
Track list (cliccare per l'ascolto)
1) La Protogenesi (Recitativo)
3) Ali nel Buio
8) Atto Finale
Line Up:
Bruno Cencetti: chitarre e voce
Alfredo Peghini: basso
Alvaro Lazzini: batteria
Luca Tommasi: tastiere