A volte la passione per la musica s’insinua nella ragione e ci porta su strade inaspettate. La storia di Simone Galassi, chitarrista modenese da tempo protagonista di progetti tributo d’eccellenza, dimostra che talento e umiltà possono convivere nella musica autentica. Mancino, maestro nel domare la chitarra con naturalezza e potenza espressiva, Galassi porta nel suo nuovo album un mix di rock-blues, psichedelia e contaminazioni funk che merita tutta l’attenzione degli appassionati. Tra leggende come Jimi Hendrix e Rory Gallagher, il disco si fa portatore di un suono intriso del profumo e della magia degli anni a cavallo tra i Sessanta e i Settanta, percepibile fin dalla pregevole grafica che accompagna la sua uscita.
Lo conobbi anni fa, in un momento in cui la passione aveva preso il sopravvento sulla ragione, convincendomi che la mia poca dimestichezza con la chitarra fosse tutta colpa di uno strumento poco prestigioso. Così, deciso a rimediare, mi misi alla ricerca di una Fender di seconda mano. Fu allora che incrociai la strada di questo musicista, impegnato a rinnovare il suo già ricco e prezioso arsenale di chitarre.
Alla fine, mi vendette una splendida Stratocaster, ma non prima di avermi regalato una dimostrazione della sua indiscutibile maestria. Una performance che, inutile negarlo, scalfì ulteriormente la mia fragile autostima, cancellando quasi ogni residua speranza di poter un giorno — non dico meritarmi il titolo di chitarrista — ma almeno suonare due lick dignitosi senza sudare sette camicie.
Venni poi a sapere che quel giovane modenese era l’anima di due tributi di altissimo livello: "Gypsy Rainbow", dedicato a Jimi Hendrix, e "IIrish Fire", omaggio a Rory Gallagher. Era anche sparring partner di Ellen River, raffinata cantautrice della scena indie emiliana.
Oggi, quel vero gentleman che è Galassi — noto per la sua modestia, umiltà e cortesia fuori dal palco — torna sulla scena con un album registrato negli studi del polistrumentista bresciano Carlo Poddighe, che lo accompagna con tastiere e sezione ritmica. Il disco, inciso a marzo di quest’anno, è composto da nove brani originali più un breve sketch strumentale. Un lavoro che racconta la sua anima musicale intrecciando radici rock-blues e psichedelia con chiari richiami ai numi tutelari Gallagher e Hendrix, ma anche Page e Clapton, senza trascurare incursioni funky, accenni grunge e vigorose scorribande hard rock.
I brani convincono fin dal primo ascolto: solidi, equilibrati e dotati di una coerenza rara in progetti simili. Le trame chitarristiche sono incisive e raffinate, mentre la vocalità di Galassi si distingue per un timbro caldo e sicuro, capace di trasmettere energia e sensibilità al tempo stesso. L’intesa con Poddighe è impeccabile: Hammond, Wurlitzer, Clavinet e ritmiche serrate si fondono alla perfezione, ricreando quel calore tipico della dimensione live, dove la musica respira e vibra autentica.
Degna di nota è la scelta di una strumentazione vintage e di un missaggio su banco analogico, una decisione ormai rara ma fondamentale per conferire al disco una pasta sonora morbida, viva e tridimensionale. Per qualità di scrittura, esecuzione e produzione, questo album ha davvero le carte in regola per entrare nel pantheon del rock-blues italiano e non solo.
L’album è disponibile in streaming, su CD e in vinile, in due versioni: una classica stampa nera e una limited edition blu, pensata per i collezionisti.
Maledetto Simone… Oggi mi sentirò ancora più inadeguato ogni
volta che strapazzerò quella povera, vecchia Fender che mi vendesti. Ma, in
fondo, questa è una "felix culpa": senza quello sconsiderato acquisto
forse non avrei mai avuto la fortuna d’imbattermi nel tuo cristallino talento.
Scheda Album: Simone Galassi —
“Simone Galassi” (2025)
Artista: Simone Galassi
Titolo: Simone Galassi
Anno: 2025
Etichetta: Autoproduzione
Durata totale: 42 minuti (10 brani)
Registrato presso: Studi di Carlo
Poddighe, marzo 2025
Produzione: Carlo Poddighe
Formazione:
- Simone Galassi: voce, chitarre
- Carlo Poddighe: batteria, basso,
Hammond, piano Wurlitzer, Clavinet, cori
-Artwork: Jim
Grimwade
Tracklist
1. These
Chains – 4:39
2. I Have to
Tell You – 3:36
3. Lead –
0:43
4. I’ll Never
– 4:06
5. 95 – 4:12
6. In Your
Eyes – 4:29
7. Since
You’re Gone – 5:21
8. Damnation
– 3:58
9. Shooting
Stars – 5:01
10. Hazy Nights – 6:01
- Tutti i brani sono composti da Simone Galassi, eccetto “95”
e “Hazy Nights” (musica Simone Galassi, testo Martin Lee), e “Shooting Stars”
(musica Simone Galassi, testo Alda Lolli).
- L’album ripercorre le radici rock, blues, psichedeliche di
Galassi e il lavoro in duo con Carlo Poddighe emerge grazie a una
strumentazione totalmente vintage e un missaggio su banco analogico.
- Sonorità tra Hendrix, Gallagher, Cream, Deep Purple, Led Zeppelin, con sfumature funky, hard e passaggi grunge/moderni.
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