Report a cura di Francesca Flati
Photo Gallery a cura di Stefano Panaro
Articolo già apparso sul portale Rome by Wild:
Gli Y&T per la prima volta a Roma. Grazie alla EG
Production un altro pezzo di storia del rock calca un palco romano e non poteva
che essere quello del Crossroads.
La serata è iniziata con l’incontro di tantissimi amici e conoscenti,
tutti accorsi per l’occasione e la piacevole sensazione di vedere finalmente un
pubblico numeroso.
Salgono per primi sul palco gli Hangarvain, opening della
serata. Il combo, di Napoli, ha una lunga esperienza live in tutta Italia. Il
loro è un rock che prende tante influenze diverse, dall’ hard al southern, al
post-grunge, per incorporare anche suoni più attuali e moderni. Sarebbe
interessante sapere se si tratta di una scelta voluta da parte della band o
piuttosto la band stessa non ha ancora trovato un terreno solido su cui costruire
il proprio inconfondibile suono. In ogni caso le abilità dei 4 musicisti sono
indiscusse: interessanti i riff di Alessandro Liccardo e ottima la sezione
ritmica con Alessandro Stellano (bassista turnista) e Andrea Stipa (batteria);
la voce di Sergio Toledo poi si adatta perfettamente alle composizioni della
band. Sarebbe giusto riascoltarli in un’occasione interamente dedicata a loro e
alla loro musica.
“Purtroppo” questa sera siamo in trepidazione…
E verso le 22:15 l’attesa ha finalmente fine! Accolti dal grande
entusiasmo del pubblico del Crossroads salgono sul palco gli Y&T:
Dave Meniketti, (voce e chitarra), Brad Lang (basso), Mike Vanderhule
(batteria) e John Nymann (chitarra). Potrei dilungarmi e soffermarmi nel
raccontare cosa abbiamo visto e ascoltato durante la serata, ma, almeno per
quanto riguarda l’esibizione della band californiana sento di dover raccontare
innanzi tutto ciò che abbiamo sentito e penso di poter più o
meno parlare a nome di tutti i presenti.
Già sapevamo che Meniketti avrebbe dato tutto sul palco, che la band ha fatto la storia della musica e che i pezzi sono a dir poco dei capolavori. Sapevamo anche che questo tour celebra i 40 anni della band, c’era da aspettarsi quindi una grandissima esperienza e magari qualche piccolo acciacco. Quel che è certo è che abbiamo visto solo la prima!
La voce di Dave Meniketti è piena, graffiata, espressiva, senza incertezze, e la sua chitarra ci carica di emozioni. Penalizzata dal volume troppo basso durante i primi pezzi, Dave dà prova di essere uno dei migliori chitarristi in circolazione e non solo nel campo dell’hard rock: verso metà concerto ci regala un lungo assolo blues da brivido.
Già sapevamo che Meniketti avrebbe dato tutto sul palco, che la band ha fatto la storia della musica e che i pezzi sono a dir poco dei capolavori. Sapevamo anche che questo tour celebra i 40 anni della band, c’era da aspettarsi quindi una grandissima esperienza e magari qualche piccolo acciacco. Quel che è certo è che abbiamo visto solo la prima!
La voce di Dave Meniketti è piena, graffiata, espressiva, senza incertezze, e la sua chitarra ci carica di emozioni. Penalizzata dal volume troppo basso durante i primi pezzi, Dave dà prova di essere uno dei migliori chitarristi in circolazione e non solo nel campo dell’hard rock: verso metà concerto ci regala un lungo assolo blues da brivido.
Ad accompagnare lui, membro storico e fondatore della band, ci sono tre fuoriclasse. Mike dietro le pelli segna il tempo con precisione e una grandissima sensibilità nella dinamica; John e Brad si scatenano, si lasciano trasportare dalla musica, si scambiano di posto, ma soprattutto suonano e suonano divinamente! Neanche un breve black out, sulle note di “Don’t Be Afraid Of The Dark”, neanche a farlo apposta, possono fermare gli Y&T che ripartono più carichi di prima. I quattro interpretano i pezzi storici della band, e anche qualche pezzo più recente, portando sul palco un’esecuzione impeccabile e toccante. Gli strumenti si amalgamano l’uno con l’altro, voci comprese, in una perfetta armonia musicale.
Non solo sembra che gli anni non siano passati per Meniketti, ma sembra che ogni nota ascoltata oggi non abbia più senso, al cospetto di questo capolavoro espressivo.
Credo che le emozioni di questa sera possano essere racchiuse nella frase
“Americans do it better” perché provo queste cose solo davanti ad un
live di quelle band, tipicamente americane, e di quei musicisti, che sono
eredità di un certo periodo storico e di un certo genere musicale (vedi le band
storiche che hanno suonato al Frontiers Rock Festival o il live degli House Of Lords). Quello che li accomuna è la capacità di
creare dal nulla qualcosa di speciale: non ci sono giochi di luce ad abbellire
il tutto, scenografie mastodontiche, un look appariscente, una trovata di qualche
tipo che catturi l’attenzione, ci sono solo i musicisti sul
palco e la loro passione, la musica. E quando c’è la Musica non serve
nient’altro.
L’intervista a Dave Meniketti:
Video
catturato dalla rete:
Setlist
Hangarvain:
Through The
Space And Time
Get On
Free Bird
A Life For Rock’n’Roll
Knock Back Doors
Old Train
Father Shoes
Get On
Free Bird
A Life For Rock’n’Roll
Knock Back Doors
Old Train
Father Shoes
Setlist
Y&T:
Open Fire
Meanstreak
Don’t Be Afraid Of The Dark
L.A. Rocks
Lipstick And Leather
Don’t Stop Running
Dirty Girl
Midnight In Tokyo
Black Tiger
Winds Of Change
I’m Coming Home
I Want Your Money
Contagious
All American Boy
Rock n’Roll’s Gonna Save The World
I’ll Cry For You
Rescue Me
Summertime Girl
I Believe In You
Forever
Open Fire
Meanstreak
Don’t Be Afraid Of The Dark
L.A. Rocks
Lipstick And Leather
Don’t Stop Running
Dirty Girl
Midnight In Tokyo
Black Tiger
Winds Of Change
I’m Coming Home
I Want Your Money
Contagious
All American Boy
Rock n’Roll’s Gonna Save The World
I’ll Cry For You
Rescue Me
Summertime Girl
I Believe In You
Forever
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