Il tour autunnale dei Dead Cat in a Bag
Reduci dall'ottimo
Late for a Song, i piemontesi Dead Cat in a Bag si apprestano ad esibirsi live
in un nuovo tour autunnale.
Di seguito le date:
31 OTTOBRE – Halloween
Party Mulino, via Molini della Barca, Collegno (TO)
6 NOVEMBRE – Surfer
Joe Diner, Piazza Mascagni 2, Livorno
29 NOVEMBRE – Teatro
Comunale di Dozza via XX Settembre 51, Dozza Imolese (BO
30 NOVEMBRE – Arci
Chinaski, via F.lli Bandiera, 8 – Sermide (MN)
01 DICEMBRE – Ruota
Libera Tutti, via Giustizia, 19 – Mestre (VE)
02 DICEMBRE – Lio Bar,
via G.Togni, 43 – Brescia
Late for a
Song è il nuovo, secondo disco dei Dead
Cat in a Bag. Dopo la lusinghiera accoglienza della critica per il primo album,
Lost Bags, e le incursioni live in sestetto e quartetto, la band ha
radicalizzato il suo approccio nomadistico al folk: Late for a Song è fatto di
fiori appassiti e ruote dentate e suona come la colonna sonora di un
immaginario western post-atomico interpretato da gitani, ambientato in un
ventoso deserto cosparso di giostre in disuso, fabbriche diroccate, case
d’infanzia ingombre di polvere e ricordi. Vuole fare un po’ paura e un po’
sorridere, con echi di circo e di vecchi film dell’orrore, digressioni
dodecafoniche e parentesi rumoristiche. Auspicabilmente, vorrebbe anche far
pensare e commuovere. E persino battere il piede a tempo.
Agli strumenti
tradizionali ed etnici come banjo, balalaika, mandolino, dobro, violino,
contrabbasso, fisarmonica, tromba, sega musicale, ukulele, armonium e pump
organ si uniscono chitarre elettriche, un moog, strumenti autocostruiti,
percussioni metalliche, campionamenti, un piano preparato e una vena di
elettronica sfumata su suoni ambientali, per un viaggio che tocca Francia,
America, Messico e Balcani, tra blues da palude, folk spettrale, post-rock
notturno e persino musica kletzmer e fado, cantato con metrica, rime e
teatralità nella lingua del country.
Le canzoni parlano di
adattamento, di una cravatta che non s’intona al mondo, di ciò che finisce, di
ciò che ritorna come l’amianto, di lettere senza risposta, di silenzi che
rivelano sospiri di vento, mattini pallidi come la nausea e vuoti come la
speranza, coltelli, cappotti, strade di campagna, rimpianti, gatti, cani, amici
d’infanzia, polvere, pianeti e atomi, fiori, mosche, ruggine, letteratura
russa, colpi di tosse, corvi alla finestra, padroni di casa in cortile, preti
sulle scale, scheletri nell’armadio, bicchieri sul tavolo, questioni personali.
L’album è prodotto da Roberto Abis, registrato ovunque, perfezionato al
Superbudda di Torino da Giupi Alcaro e vede tra i compagni di viaggio Enrico
Farnedi, (Goodfellas), Fabrizio Rat Ferrero, Valerio Corzani (Mau Mau,Ex),
Davide Tosches e Vito Miccolis.
BIOGRAFIA
I Dead Cat in a Bag si
formano a Torino circa 7 anni fa. I componenti della band sono tutti impegnati,
in varie forme, nello spettacolo (colonne sonore teatrali, recitazione,
riprese, regia). Il progetto è multiforme di natura, folk per attitudine, instabile
per necessità. L’idea di base è quella di riattualizzare e personalizzare il
cantautorato oscuro della vecchia scuola (che la critica rintraccia spesso nei
nomi di Waits, Cave, Lanegan, Reed, Cohen) ibridandolo con la propensione al
paesaggio sonoro, alla trasversalità degli arrangiamenti, alla sincerità della
confessione, passando attraverso le influenze più disparate (oRSo, Calexico,
John Cale, A Hawk and a Hacksaw, Pogues, Howe Gelb, Jacques Brel, Gyorgy
Kurtag). Alcune canzoni sono tanto peculiari, nella loro semplicità, da non
trovare facili paragoni e definizioni. E va benissimo così. Soprattutto, la
voce è meno roca di quanto non sembri a un primo ascolto.
I DEAD CAT IN
A BAG SONO:
Luca Swanz Andriolo:
voce, banjo, chitarra, chumbus, mandolino, balalaika, pump organ, percussioni
Roberto Abis:
chitarre, tastiere, dobro, chitarra-banjo, viñuela, lap steel, armonium, moog,
trattamento del suono
Andrea Bertola:
violino, percussioni
David Proietto:
contrabbasso
Scardanelli:
fisarmonica, chitarra, zaino-batteria, sega ad archetto, pianoforte
Compagni di viaggio:
Enrico Farnedi:
tromba, trombone, flicorno, ukulele
Fabrizo Rat Ferrero:
piano preparato
Valerio Corzani:
basso-tinozza
Davide Tosches: piano,
batteria
Luca Iorfida:
vibrafono
Album Credits
Prodotto da Roberto
Abis
Registrato ovunque,
perfezionato al Superbudda di Torino da Giupi Alcaro
Graphic layout:
Lavinia Marinotti, Wonderingsolo
Photos: Federica
Genovesi & Luca Andriolo (front cover), Luca Andriolo (back cover),
Lavinia Marinotti
(inside cover), Andrea Bertola & Alessandro Bertaccini (booklet p.
5, 12)
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