LONG STRANGE TRIP
The untold story of the
Grateful Dead
di Agostino Rebaudengo
Nel saggio “Dark Star, come esempio di estetiche
trascendentali”,
l’autore Steve Skaggs pone una questione annosa: “E’ una sgradevole esperienza che praticamente ogni amante dei Grateful
Dead ha vissuto: «Cercare di
spiegare lo spirito dei Grateful Dead a qualcuno che non li ha mai ascoltati»”.
Ritengo sia una missione impossibile, ma "Long Strange Trip" si avvicina abbastanza alla soluzione del problema,
almeno dal punto di vista storico.
Long Strange Trip è un documentario dedicato ai Grateful Dead,
della durata di circa quattro ore, proiettato per la prima volta il 23 gennaio
2017 al Sundance Film Festival nella sezione Doc Premieres. Ho saputo
dell’esistenza del documentario informato dalla mailing list del sito dei
Grateful Dead.
Non ho dato grande importanza alla notizia perché immaginavo
di non avere molte speranze di vedere l’opera, almeno nell’immediato. Invece la
rete ha sempre delle sorprese.
Giusto nel 2017, in occasione di una qualche super offerta di
prodotti tecnologici da parte di Amazon, ho aderito alla formula Amazon Prime
che mi consentiva di acquistare i prodotti che mi interessavano con un
fortissimo sconto. Amazon Prime è la formula commerciale che, a fronte di un
abbonamento annuale di 19,99 euro, offre spedizioni in 1 giorno (o quasi) a
costo zero per un grande numero di prodotti, occasioni scontate e la
disponibilità gratuita del catalogo Amazon Prime Video. Tale disponibilità mi
ha lasciato piuttosto indifferente sino a quando ho scoperto che potevo vedere
il documentario in formato integrale suddiviso in 6 episodi.
Nonostante il mio inglese zoppicante, ho trovato
straordinaria la possibilità di visionare rarissimi filmati di repertorio e
comunque mi sono accorto quasi subito della possibilità di attivare i
sottotitoli in italiano.
Come tutto ciò che è legato ai Grateful Dead anche questo
documentario propone diversi piani di lettura e livelli di apprezzamento:
naturalmente il fan dei Dead scopre aneddoti meravigliosi e connessioni
sconosciute, ma per come è strutturato il lavoro anche il neofita può seguire
senza fatica tutti gli episodi, e magari sviluppare interesse per la musica di
Garcia e C.
Gli episodi:
Act I – It’sAlive – I primi passi di Garcia come musicista,
la nascita della band e i legami con KenKesey, gli acid test e la scena
psichedelica di S. Francisco
Act II – ThisIsNow – Oltre la psichedelia, il successo a modo
loro, nonostante tutto
Act III –
Let's Go Get In The Band – Dove finisce la band e dove iniziano i Dead Heads?
Act IV –
Who's In Charge Here? – Le questioni tecniche e logistiche, il Wall of Sound
Act V – Dead
Heads – Lo spirito dei fan del gruppo, i Grateful Dead come religione, Jerry
Garcia come divinità
Act VI – ItBecomesEverything – La fine di tutto, Jerry Garcia
schiacciato dal successo, la sua dipendenza, la morte
La suddivisione in 6 episodi della durata media di 45 minuti
permette una comoda fruizione in più giorni; anche se il mio istinto sarebbe
stato cuffie in testa e sveglio tutta la notte, ho visionato il documentario in
una decina di giorni.
Per riassumere, un lavoro davvero ben fatto, un’ottima regia
e assemblaggio per un flusso unico di testimonianze, spezzoni di concerti,
viaggi, aneddoti, leggende narrati daroadies, musicisti,
impresari, deadheads, mogli, figlie… La leggenda continua.
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