Hello Popolo Prog,
sull'ultimo numero di Prog
Italia, quello con B.B. in copertina (Bowie & Banco), c’è un articolo
sulle etichette che hanno fatto il prog in Italia, nello specifico la Mellow Records.
Leggendo, ho notato che tra gli artisti prodotti mancavano i Mad Crayon:
per l’amicizia che mi lega ad alcuni membri - e anche perchè sono
"genzanesi", nel senso di Genzano di Roma - riparo il torto e ve ne
parlo "mi"!
I Mad Cryon, si formano alla fine degli anni ’80, quando dopo
il terremoto provocato dal punk-rock essere "Prog" era quasi da
carbonari… pian piano però la ragione aveva il sopravvento e nasceva una
seconda generazione di gruppi progressive romani (Divae, Nodo Gordiano...).
Dopo una serie di musicassette autoprodotte e un lungo
rodaggio live nei locali di nicchia, nel 1994 rilasciano il primo Cd "Ultimo Miraggio", con la cover
disegnata da Mac Mazzieri, noto per aver disegnato copertine per Le Orme.
Il disco li fa conoscere nel giro; la band è composta da due
tastieristi tipo Banco, ma la loro musica si avvicina molto ai Genesis e PFM.
Ottimi musicisti, brani complessi, frequenti cambi di tempo, bella voce e
assoli che riempiono la struttura musicale.
Nel 1994 partecipano al Prog
Festival di Altomonte insieme agli sconosciuti Anekdoten, al "Progetto
Osanna" e ad un'altra interessantissima band, i Malibran di Giuseppe
Scaravilli.
Il gruppo, causa trasferimento del chitarrista a Milano, si
ferma per qualche tempo. Nel 1999 incidono per la Mellow Records (appunto), il
loro secondo Cd, "Diamanti",
che li riporta on the road, e vengono invitati a partecipare a vari progetti
con altri artisti: Zarathustra's Revenge, Kalevala, Il Colosso di Rodi e
Purgatorio e Dante.
Negli anni a seguire alti e bassi (come capita a musicisti
che non fanno cover), cambi di formazione, e nel 2009 esce "Preda", considerato il loro disco
migliore, un album fresco e registrato benissimo, molta atmosfera prog e
sinfonica… cosa molto importante… cantano in Italiano!
Una band che merita molta più considerazione e un posto di
tutto rispetto tra la band di "seconda generazione", che hanno avuto
il coraggio di proporre musiche e testi loro, in un periodo in cui, se parlavi
di un certo genere di musica ti rispondevano "… perchè esistono ancora i Jethro Tul!?".
Ma per l'ottusità degli "addetti ai lavori", per
l'ignoranza delle case discografiche, per la paura di rischiare… sono spariti (almeno
credo..) come tante altre valide band di quel periodo.
Aggiungo ottimi musicisti, persone educate, non come tanti
"palloni gonfiati", che se la tirano nei vari Festival Prog!
...di tutto un Prog
Wazza
Flora ed Eroe vivono in
una terra dove amore ed amicizia sono vietati, dove, per i sentimenti che
provano l'uno per l'altra, sono condannati lei a rinascere indietro nel tempo e
lui ad invecchiare precocemente crescendola come padre... Come quando si
assiste alla narrazione di una favola, "Ultimo miraggio" trova la
giusta dimensione d'ascolto in una comoda poltrona; musica d'ascolto che prende
forma dalle emozioni, dalle tensioni che accompagnano lo svolgersi della storia.
Alla stregua di Flora ed Eroe, la musica dei MAD CRAYON è figlia della luna e
del sole... capace di essere dolce come una notte di luna piena o vitale ed
energica come una giornata di sole. E' un'altalena di tensioni: la dolcezza
dell'amore, il vigore della punizione e tutta la concitazione della vicenda
trovano concretizzazione in armonie dalla mirabile forza espressiva fatte di
melodie fluide e passaggi corposi, fraseggi delicati ed improvvise impennate.
Paradossalmente la forte tensione emotiva che guida i MAD CRAYON rende
superflua la narrazione riuscendo il gruppo a dipingere con le sole note gli
umori della vicenda... e proprio in questi ambiti, nei frangenti strumentali, i
MAD CRAYON trovano la libertà necessaria per esprimere tutte le loro potenzialità
raggiungendo la massima esaltazione. Una commistione di note specchio di
sentimenti fra i quali domina l'amore che lega Flora ed Eroe... una leggenda
dove la relatività del tempo è ribadita non riuscendo questo ad impedire ai due
di essere superiori alle assurde regole della società in cui vivono, neppure
nelle condizioni in cui sono costretti... in tensione verso una realtà a
misura d'uomo "Come la conchiglia non ha dentro il mare cosi, a volte,
l'uomo non ha la vita".
Hanno fatto parte dei
Mad Crayon:
Alessandro Di Benedetti -
tastiere,voce
Daniele Vitalone - voce, chitarre,
basso
Federico Tetti - voce, chitarre
Daniele Agostinelli - tastiere
Stefano Fabiani - batteria
Luca Cleri - chitarre
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