Procol Harum live at Teatro Del Verme - Milano - 06/10/2017
di Marco Pessina
Era un'occasione
troppo ghiotta per farsela scappare, questa mini tournée di tre date in Italia
della band inglese, quando ricorreva il cinquantesimo anniversario della loro
musica.
Bella la location
del teatro milanese, anche se un tantino sacrificata per chi viene da fuori
Milano, per via della collocazione nell'immediato centro storico. Buona la risposta
di un pubblico variegato, che assiepa ordinatamente l'impianto milanese. La
scenografia essenziale del palco dà un'idea di sobrietà con una grande icona
alle spalle della batteria, che simboleggia l'ultimo lavoro recentemente
prodotto. Accanto al "vecchio" GARY
BROOKER, mentore della band nonché piano e voce, suonano con lui ormai da
più di un decennio GEOFF WHITEHORN (chitarra
e voce addizionale), MATT PEGG
(basso), GEOFF DUNN ( batteria ) e JOSH PHILLIPS ( organo hammond e
tastiere ).
L'acustica é
perfetta e a noi, che siamo nelle ultime file dietro il mixer, la musica arriva
nel migliore dei modi. Un BROOKER quanto mai in forma mantiene pressoché
inalterata la sua inconfondibile tonalità di voce e dialoga perfino col
pubblico, domandando la traduzione in italiano di alcune parole e raccontando
le sue sensazioni, fa da sprone al resto della band. La scaletta é quanto mai
esaustiva e alterna brani tirati di stampo rock blues, come nel caso di I TOLD
ON YOU, canzone che apre l'ultimo album, a canzoni intime che ricalcano il
sound anni '70 come SUNDAY MORNING sempre dallo stesso lavoro. Il pubblico
comincia ad animarsi quando vengono proposte hit come PANDORA'S BOX e non
mancano nemmeno brani poco conosciuti, soprattutto ai vecchi fan come MAN WITH
A MISSION, tratta da PRODIGAL STRANGERS, album uscito nel '90, non certo un
periodo di splendore per la musica che amiamo. Un salto al 1974 con la
splendida AS STRONG AS SAMSON, da EXOTIC BIRDS AND FRUIT, molto apprezzata in
sala. Ottima l'esecuzione di CAN SAY THAT. La prima parte si conclude con una
prima standing ovation dopo l'esecuzione, perfetta tra l'atro, di A SALTY DOG,
pezzo da novanta dei PROCOL HARUM. Nella seconda parte del concerto la band ci
delizia coi pezzi storici e mai dimenticati. Quindi, spazio alla maestosa GRAND
HOTEL, alla classica SHINE ON BRIGHTLY, alla celeberrima HOMBURG. Dopo un altro
paio di brani dall'ultimo lavoro a scaldare ulteriormente l'ambiente, ci pensa
l'esecuzione di CONQUISTADOR e le svisate da corrida di PHILLIPS alle tastiere.
Pubblico tutto in piedi con qualcuno che vorrebbe lanciare FORTUNA ( REPENT
WALPURGIS ), favoloso brano dei primi PROCOL, che tuttavia non verrà eseguita.
Poco importa comunque in una serata dove tutto é filato liscio. Il sound della
band é cementato da anni di collaborazione e concerti e dove, senza fare cose
mirabolanti, tutti fanno la loro parte dignitosamente. Siamo alla fine con il
pubblico che applaude calorosamente. La band evita la solita manfrina del
ritorno in scena ed esegue la canzone simbolo, che fece conoscere al mondo nel
lontano 1967 i PROCOL HARUM, ovviamente stiamo parlando di A WHITER SHADE OF
PALE, che viene arricchita dalla chitarra di WHITEHORN. Applausi a scena aperta
finali per una piacevolissima serata di Musica!
Nessun commento:
Posta un commento