Habelard2,
Hustle & Bustle. In fretta e in furia, ma con calma
di
Max Rock Polis
Habelard2
è il nome d'arte di Sergio Caleca,
tastierista dei milanesi Ad maiora e anche artista indipendente che
ha pubblicato da poco il suo quarto album solista “Hustle & Bustle”, rivelando tutta la sua bravura nel comporre e gestire
scrittura ed esecuzione tutto da solo, facendo canzoni sempre diverse
tra di loro.
Siamo
qui con Habelard2. Hai composto “Hustle & Bustle”,
album piuttosto originale completamente suonato da te. Tu suoni
chitarra, basso e poi tastiere. Come ti è venuta l'idea di fare
tutto da solo nel tuo terzo album solista?
“Ciao
a tutti. Sì l'ho suonato tutto io, è una storia di lunga data
perché ho sempre fatto sovra incisioni fin dai tempi in cui c'erano
solo musicassette o bobine. Poi con le evoluzioni tecnologiche ho
sempre avuto ispirazione e sempre composto pezzi per i fatti miei,
diciamo, a prescindere dalle band con cui suonavo. Gli ultimi 10 anni
ho ripreso sia come band sia come produzione mia personale, sempre
più convinto su questa strada.”
Sempre
più convinto e orgoglioso, perché questo prodotto è veramente
ottimo e simpatico, anche nella copertina. Tu hai riempito il CD di
note, per ogni canzone scrivi cosa suoni esattamente, tutti i suoni
che ricavi dalla tua tastiera.
“Grazie.
Sì ho curato un po' di più la grafica, le informazioni e tutto
quanto, è un lavoro più curato del solito.”
Magari
lo facessero tutti. E poi sono carini questi disegni che metti, i
tuoi schizzi, danno l'idea di un divertimento con la musica.
“Sì
mi divertivo a fare questi disegni qua, è la passione per tutto ciò
che riguarda le cose artistiche. Ci vuole un po' di ironia con la
musica [ride, ndr].”
Alcuni
titoli li hai fatti in inglese e tradotti nelle note in italiano.
“Hustle & Bustle” lo traduci
“trambusto e viavai” ma non ispira frenesia, anzi, calma e
riflessività. Un CD anche per rilassarsi in poltrona.
“O
viceversa, anche in france se o milanese. Sicuramente non è un CD di
Metal, c'è un po' di tutto.”
Questo
è il tuo terzo lavoro, il precedente avevi invitato molte persone a
suonare. Come fai per portarlo dal vivo?
“In
realtà è il quarto, il precedente era “Maybe”. I
concerti sono una nota dolente, l'idea c'è da parecchio però
purtroppo non riesco a mettere insieme questa cosa, non riesco a
trovare le persone giuste. Non sembra ma non è facile mettere su una
band [ride, ndr], specialmente come la vorrei io, una band allargata
con magari fiati, ance, con più suoni possibili perché in certi
momenti ci sono tantissimi suoni, che io posso fare tranquillamente
con la tecnologia, ma dal vivo ci vogliono sei, sette elementi,
quindi è un po' un problema. Però l'idea mi piacerebbe tantissimo,
non si sa mai, può anche succedere che ci riesca prima o poi [ride,
ndr]”.
Teniamo
d'occhio il tuo profilo Facebook Sergio Caleca perché se ci saranno
delle date in cui tu presenterai dal vivo questo tuo lavoro e anche
gli altri, lo scriverai lì.
“Si
alla pagina Habelard2 che sulla Sergio Caleca mia personale.”
Volendo
questo CD dove lo si può trovare. E la grafica?
“Un
posto classico è Bandcamp dove col carrello si può fare
l'acquisto, o altrimenti contattandomi alla email che si trova sul
web. Mi contattate e ci mettiamo d'accordo per la spedizione. Ma io
mi trovo bene con Bandcamp sia in digitale sia per il CD fisico. Sia
nel supporto che anche in digitale fornisco tutte le immagini e
informazioni. Il digitale sta quasi soppiantando il CD, è cambiato
un po' tutto. Ormai si ascolta di più in mp3 sul cellulare, cose
così.”
Visto
che ti sei dato uno pseudonimo, ci vuoi spiegare l'origine di
Habelard2?
"Beh,
è abbastanza banale. Diciamo che dovevo iscrivermi a Libero come
telefonia e qualunque cosa scrivevo non me l'accettava. Allora mi
sono quasi arrabbiato e ho detto “qui devo inventare un nome un
po' particolare”. Allora ho provato Habelard, ma era già
occupato anche quello, e allora ci ho aggiunto un due [ride, ndr], e
quindi questa era la mia email, tutto lì. A me piacciono i suoni, le
parole. i titoli in milanese, in francese, in inglese, in italiano,
in dialetto, quello che è, quindi anche Habelard2 mi sembrava
chissà che cosa, sembra un nome altisonante [ride, ndr], e mi è
piaciuto ed è diventato poi nella mia musica il nick.”
La
fantasia non ti manca nel nome, nei titolo, nella musica che suoni,
perché suonare un disco così tutto da solo non è semplice.
“Ci
vuole parecchio tempo, pazienza, gli arrangiamenti mano mano
cambiano, è tutta una preparazione lunga . È un lavoro di pazienza,
però con le tecnologie moderne si riescono a fare delle belle cose,
a sentirsi varie versioni, vari arrangiamenti, finché scegli quella
finale ottimale. Calcola che ci vuole un annetto.”
Complimenti
perché con i gruppi che suonano quello è il sound quelli gli
strumenti, mentre qui veramente c'è una varietà: viole, trombe,
oboe, flauto. Viene un disco molto vario che sorprende, ma non
si può classificare, e sono contento che ci siano artisti che
riescano a fare questi lavori.
“Il
suono è illimitato sì. Lo stile rispecchia i miei gusti musicali.
Io ascolto un po' di tutto, non solo prog anche se diciamo che è la
cosa più importante, però mi piace un pool di tutto e si sente
nella mia musica. La passione c'è e lo facciamo volentieri. Grazie a
te e un saluto.”
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