Pierpaolo Bibbò, Via Lattea. Un incantautore in terra sarda
Di Max Rock Polis (trascrizione di intervista radiofonica)
Suggestioni tra il passato ed il
futuro, che si soffermano su un recente passato anche tragico, nell'ultimo
lavoro del cantautore sardo Pierpaolo Bibbò,
sospeso tra canzone d'autore e contaminazioni Progressive Rock e Blues, tanto
da farne un lavoro che rompe gli schemi e affascina i cultori di buona musica.
Eccolo ai nostri microfoni.
Eccoci qua con Pierpaolo Bibbò. Ci stavamo sentendo da “Via Lattea” uscito qualche giorno fa.
Buonasera, un abbraccio. Sì, è uscito
il 22 di questo mese [gennaio, ndr], lunedì, quando ci siamo sentiti al
telefono. Della canzone c'è già il video su Youtube.
Non si sente tanto dal tuo cognome che sei sardo. Una terra che esprime molta creatività.
Sì, è proprio il mio cognome, non è un
nome d'arte. È un po' atipico, credo di origini francesi. Cagliari, la mia
città natale, come tu ben sia ha subito la dominazione francese e spagnola.
Questo album non è esattamente un concept,
però c'è un filo conduttore che unisce tutte le canzoni.
“Sì, il filo conduttore è la Sardegna
e nello specifico la mia città natale. Inizialmente il titolo provvisorio,
quando stavo ancora registrando, era “Corso Vittorio Emanuele secondo”,
che è la via dove sono nato e cresciuto. Poi in corso d'opera si è optato per “Via
Lattea”, che è un titolo più universale, che prende appunto spunto dal
primo brano, lo strumentale che apre tutto l'album “Dal nuraghe alla Via
Lattea” dove si vuole immaginare in musica un passaggio dalla origini,
dalla preistoria all'uomo del futuro proiettato verso le stelle.”
Poi la metteremo la canzone dove parli
di bambini che mettevano le cartucce sui binari per farle crepitare. Non è un
album facile da definire, non esattamente Prog o Blues o Rock.
Sì, succedeva davvero così, avevo
circa otto anni e facevamo questa pazzie. E’ musica registrata da me che ho
suonato tutti gli strumenti tranne la batteria che è suonata dall'amico Simone
Spano, che ha eseguito le parti di percussioni. Il resto è stato un lavoro
fatto con sovra incisioni, dove mi sono divertito a suonare un pò tutti gli
strumenti.
C'è una sorta di suite, la
seconda traccia, che dura quasi 15 minuti e parla di un avvenimento storico
preciso.
Esatto, la suite è “17 febbraio
1943” narra appunto del primo bombardamento aereo da parte degli “alleati”
durante la seconda guerra mondiale che ci fu sulla città di Cagliari, e il
fatto viene visto attraverso gli occhi di un bambino di 10 anni che mentre va a
scuola in una giornata che sembrava uguale a tutte le altre si ritrova
coinvolto in questo tragico avvenimento.
È una canzone molto varia, molto
intensa, si sente che c'è passione, partecipazione, dolore. Hai anche una bella
voce e la usi bene. È un pò un Prog cantautorale.
Mi fa piacere che ti piaccia e spero
piaccia anche agli altri ascoltatori. Sì, se proprio lo vogliamo incasellare in
un genere è un Progressive rock tutto sommato, dai. Già l'etichetta Musiche
Particolari la dice lunga, Vannuccio Zanella che è il direttore artistico va a
cercare delle cose fuori dagli schemi.
“Via Lattea” è uscito da pochi
giorni, ma se uno lo volesse comprare come può fare?
Allora, si trova ovviamente sul sito
della G.T. Music Distribution o M.P. & Records. Poi non so se è stato messo
già su Amazon o altre piattaforme digitali, penso di sì perché anche per
l'album precedente, “Genemesi”, uscito 5 anni fa era stata fatta la
stessa cosa, quindi penso che ci sia. Il punto di riferimento è la G.T. Music.
Volendoti sentire dal vivo, ci sarà la
possibilità?
Per il momento ancora è prematuro, sto
valutando l'idea assieme ad alcuni amici di portare in giro la musica di
quest'album e dei precedenti dal vivo, però ovviamente si devono creare le
condizioni giuste. Oggi come oggi non è tanto facile, specialmente fare un
genere Prog e portarlo in giro. Già è difficile quando fai le cover, poi per il
Prog lo è ancora molto di più, per cui è un discorso ancora in via di definizione.
Comunque, nel caso dovesse partire un tour, sul mio sito www.pierpaolobibbo.it ci
sarà un riferimento e le date.
La copertina del tuo CD è qualcosa che
varrebbe veramente la pena di vedere in formato 30x30, il LP, perché è una foto
dalla Sardegna particolare.
Sì, la grafica che è stata curata da
Daniele Massimi è molto particolare, infatti si vede la Sardegna su un fondo
stellato. Hai ragione tu forse andrebbe bene anche su vinile, e chi lo sa, mai
dire mai.
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