Elettroshoc
Omaggio
a Claudio Rocchi al Teatro Out Off di Milano
Reportage fotografico di
Alice Bellati – Testo di Mario Eugenio Cominotti
In
una serata davvero indimenticabile, lo scorso 18 giugno al Teatro Out Off di Milano, Claudio
Rocchi, artista milanese, bassista originale con la prima formazione
degli Stormy Six, cantautore, conduttore radiofonico e regista, musicista e
poeta emblema della controcultura giovanile italiana negli anni '70, che ci ha
lasciato nel 2013 all'età di 63 anni, è stato degnamente ricordato, anche in
questa ricorrenza quinquennale, da tanti degli amici e dei compagni di viaggio
che si sono avvicendati con il loro contributo artistico e personale sul palco
della storica sala, teatro fin dal 1976 delle avanguardie e dell'underground
milanese.
Max Fuschetto
La
serata, Tributo e Omaggio a Claudio Rocchi, organizzata dal Progetto
Rete “Solchi Sperimentali” e
condotta da Antonello Cresti, artefice iniziale del progetto, è
stata accolta con calore e
partecipazione dal pubblico milanese, che ha apprezzato i numerosi contributi
in programma, tra performance musicali ed artistiche, happening ed interviste,
realizzate direttamente sul palco del Teatro o prodotte per l'occasione e
proiettate sul grande schermo, il tutto accomunato da un approccio alla musica
creativo e “altro”, caratteristiche peculiari del percorso artistico e
dell'itinerario di vita di Claudio Rocchi, segnato profondamente da una
continua ricerca espressiva, quanto spirituale e metafisica.
Antonello Cresti e Mauro Sabbione
La
serata è stata aperta dal testo intensamente evocativo de “Il miele delle
api”, brano riproposto dal vinile di Rocchi del 1974 “Il miele dei pianeti, le isole, le api “, con la recitazione di Gianluca
Bonazzi e i tappeti sonori realizzati dai musicisti degli Enten Hitti,
sparsi per la sala tra il pubblico, rituale di purificazione sonora e
iniziazione, festa di suoni di apertura con campane e corni tibetani.
Antonello
Cresti dopo una breve presentazione dell'evento introduce la performance live di Daniele Banchini
(chitarrista dei Jumbo, formazione storica del rock progressivo
italiano) con il progetto Acoustic Tri-On, che avevo già avuto modo di
apprezzare dal vivo in Trio lo scorso anno alla prima edizione del Festival
“Prog & Frogs”, con Renato Scuffietti a Cascina Caremma. Segue il primo dei
contributi in video, realizzato da “Il Compleanno di Mary” con Mino
Di Martino (Giganti, Battiato, Alice), con la rivisitazione di uno dei
brani più significativi di Claudio Rocchi, “La realtà non esiste”,
tratto dal secondo album, Volo magico n. 1 del 1971.
Torna la musica dal vivo con la performance della Tai
No-Orchestra, qui rappresentata dal duo cooperativo (improvvisazione
free con due bassi elettrici, lo strumento di Claudio con i primi Stormy Six)
formato da Roberto Del Piano e Fabrizio Testa, con la
proiezione delle immagini del Fotografo Roberto Masotti: suoi molti dei
ritratti fotografici dello stesso Claudio Rocchi. A seguire il contributo video
dei torinesi No strange, formazione emblematica della nuova psichedelia
italiana negli anni '80 con Alberto Ezio, con la reinterpretazione di “Sotto
i portici di marmo”, brano di un primissimo Claudio Rocchi insieme
agli Stormy Six tratto dal loro primo disco “Le idee di oggi per la musica di
domani” del 1969.
Gian Pieretti
All'insegna della trasversalità e della contaminazione tra
stili, generi, aree e generazioni diverse la performance live di Marco
Lucchi, Max Fuschetto, Massimo Amato, Sisto Palombella (sax soprano, due
tastiere elettroniche e fisarmonica), quattro musicisti diversi legati dalla
passione per la musica d'ambiente, con la rimodulazione strumentale della
canzone “La musica è sacra”,
dall'album di Rocchi “Lo scopo della Luna” del 1994. Ancora
musica d'ambiente e arte con il contributo video di Riccardo Sinigaglia “dal
fiume le pietre“. Non dimenticherò mai il mio primo incontro con Riccardo
nell'ormai lontano 1974: un palco su una spiaggia a Riva Trigoso, non ricordo a
quale rassegna musicale, io con la band con la quale suonavo allora, i Mary P.,
Sinigaglia prima di noi in solitudine con un organo Hammond, percussioni e un
flauto di legno … pura magia.
Jenny Sorrenti
Ancora perfomance dal vivo con Franco Falsini, deus ex machina della Band
prog fiorentina dei Sensation Fix, con una rielaborazione live (voce,
campionatori, chitarra, sequencer) di “Suoni di frontiera”, album
elettronico del 1976 di Claudio Rocchi. Il contributo video seguente è
di Terra di Benedetto (Albergo Intergalattico Spaziale) con l'anteprima
assoluta di un frammento dall'album di
prossima uscita nel video curato dalla figlia Ra Di Martino “La morte
e l'arcobaleno”.
Paolo Carelli
Buio in sala all'Out Off e dagli altoparlanti riemerge dal tempo
e torna in onda Radio Milano Centrale (… quindi divenuta e ancora oggi Radio
Popolare) … tornano le luci e irrompe sul palco nientemeno che Mario
Luzzatto Fegiz che racconta la nascita della radio con il primo
trasmettitore realizzato con un residuo
di carro armato e i contatti ravvicinati con Claudio Rocchi, le prime volte
insieme a “Per voi giovani”, storica trasmissione radiofonica RAI
“... Con amore Claudio Rocchi … Buongiorno agli amanti delle buone
vibrazioni ...”, un approccio davvero rivoluzionario per quei tempi a dir
poco inquieti … Fegiz ricorda i rapporti sempre tesi con Claudio a causa della
sua testardaggine quanto la grande capacità creativa, la sua musica che si
saldava con le ansie e i palpiti di una nuova coscienza collettiva ...
Mario Luzzatto Fegiz
Salgono quindi sul palco per il live successivo Gaia Banfi accompagnata
alle tastiere dal padre Giuseppe, il mitico “Baffo” Banfi della storica
band Biglietto per l’inferno. Segue in video il contributo di Sandro
Mussida, tra l'altro
collaboratore alla colonna sonora del film-documentario “Pedra
Mendalza”, girato da Claudio Rocchi nel 2007 in qualità di regista. Sandro mi aveva già colpito vedendolo in azione
per la prima volta in una bella performance elettronica al Palazzo
della Triennale di Milano nel 2012 (ricordo presente con noi
tra gli spettatori anche il padre Franco della PFM) per un meraviglioso evento
realizzato per festeggiare e celebrare il 100° compleanno del monumentale John
Cage riproponendo con installazioni e contributi live alcuni dei suoi
lavori più significativi nella splendida cornice del Palazzo della Triennale di
Milano.
Claudio Milano
Il contributo live più teatrale della serata è stato senz'altro
quello, definito da lui stesso “messinscena della musica”, di Mauro Sabbione
(Matia Bazar, Litfiba), con la “messa in scena”, dopo ben 35 anni, di Elettroshoc,
Hit del pop elettronico anni '80 dei Matia Bazar, con i “veri” personaggi del Party presenti in
carne ed ossa sul palco dell'Out Off: Cinzia, musa ispiratrice di
Elettroshoc, Flossy, Johnny
e Tony, seduti intorno ad un tavolo quadrato con al centro una sfera
luminosa al plasma. Contributo video successivo Effervescent Elephant.
Segue un live acustico One Man Band (voce, chitarra e armonica)
con Andrea Tich che ricorda la grande emozione quando nel 1978 Gianni
Sassi (Cramps) gli disse che il produttore per il suo primo disco sarebbe stato
Claudio Rocchi. Andrea ha rivisitato “Ogni uomo”, tratta dal primo album
di Rocchi, “Viaggio” del 1970. In video Tito Schipa Junior che
ricorda Claudio Rocchi e la sua grande percezione e conoscenza delle scoperte
spirituali: cerimonie più che concerti i suoi.
Alberto Camerini
La serata prosegue con un appassionato ricordo di Rocchi insieme
a Matteo Guarnaccia che con
Claudio era tra i pochi che potevano fregiarsi in Italia del titolo di Hippy.
Claudio, per quanto collegato empaticamente ad un nascente spirito
collettivo, era un mite ma testardo
guerriero solitario che lanciava messaggi che allora potevano anche essere
presi come provocatori in Italia, paese dove lo stile di vita hippy non era
assolutamente contemplato e che certamente ancora meno poteva essere
considerato di sinistra. Matteo racconta
come conobbe Claudio e la sua arte nel 1970 dopo essere fuggito di casa
prendendo da clandestino alla Stazione Centrale un treno per Amsterdam (… i
runaways ...) insieme ad un gruppetto di giovani, tra i quali una ragazza
tedesca conosciuta a Rimini, aveva con lei un mangianastri e alcune
musicassette, tra le quali “Viaggio” di Rocchi, con “La tua prima
luna” … e allora era proprio così, è l'affresco perfetto di un epoca, forse
di una piccola ma vera epopea. Segue il contributo acustico (voce e chitarra)
di Omar Pedrini (Timoria) con “Verso Oriente”, da “Viaggio senza vento”,
album dei Timoria del 1993.
Paolo Tofani
Uno dei momenti più
emozionanti della serata è stato quello che ha visto la performance live, su
testi tratti dall'album “Un gusto superiore”, realizzato da Claudio Rocchi insieme a Paolo Tofani nel 1980, ad opera dello
splendido quanto inedito quartetto composto dallo stesso Paolo Tofani / Area (sintetizzatori
virtuali), Vincenzo Zitello (Arpa e
Theremin), Claudio Milano / Nichelodeon (voce) e Paolo Carelli / Pholas Dactylus (voce recitante):
parole e suoni totali per un'esperienza ben oltre quella puramente musicale.
Vincenzo Zitello
Pianoforte protagonista con Luca Olivieri, prima come
solista quindi per accompagnare la straordinaria voce di Jenny Sorrenti
(Saint Just), applauditissima nell'interpretazione de “La tua prima
luna”, dal primo album del 1970 “Viaggio”, non senza aver
prima ricordato il primo incontro con Claudio, nella mansarda a casa sua dopo
una delle due serate ad una delle edizioni dei Festival al Parco Lambro
organizzate negli anni'70 da “Re Nudo”, storica rivista di controcultura di
Andrea Valcarenghi, parlando di vita, di musica, di sogni, di progetti.
Pianistico anche il successivo contributo video con Arturo Stalteri,
pianista e conduttore radiofonico che ha ricordato i numerosi incontri in RAI
con Claudio, anche insieme a Franco Battiato, che ha reinterpretato “Una
Fotografia”, dall'album di Rocchi “A fuoco” del 1977.
Luca Olivieri
Gian Pieretti, storico cantautore che con
Claudio Rocchi ha condiviso un modo differente di concepire la canzone
rimanendo influenzato tanto dalle filosofie orientali quanto da autori che
negli anni '60, pur restando nel solco della tradizione folk, avevano innovato
in profondità il linguaggio della canzone, come Dylan o Donovan, ha cantato
per Claudio la sua canzone più bella e conosciuta, “Il vento dell'est”,
seguita dal contributo video di Iuri
Camisasca che a sua volta ha rivisitato “La tua prima luna” con
grande e sincera intensità, accompagnandosi semplicemente con un piccolo
harmonium. La serata è proseguita con i contributi video di Lodovico Ellena con
la cover di “Questo mattino” da “Viaggio” del 1970, Walter Maioli
(Aktuala) ed Eugenio Finardi e si è conclusa con il contributo
speciale di Alberto Camerini, alla chitarra con Claudio Rocchi in “Volo
magico n. 1”. E ancora una volta: “... Con amore, Claudio Rocchi …
Buongiorno agli amanti delle buone vibrazioni ...”
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