E’
uscito ieri, 27 giugno, il video "Pizza Boy" di Andrea Scotto, a.k.a. Scottosopra.
Il
brano è il preludio ad un progetto più ambizioso che culminerà con il rilascio
dell’EP “Down Hill”.
Dopo
aver ascoltato il brano, che propongo a seguire, è nata spontanea la voglia di
saperne di più, essendo obiettivo primario di MAT2020 la pubblicizzazione
di giovani che si impegnano in campo musicale, qualunque sia il genere che
decidono di proporre.
Ecco
il risultato della nostra chiacchierata…
Partiamo
dalla tua storia personale, dalla tua evoluzione, visto che, analogamente a uno
dei tuoi ausili musicali, Edoardo Nocco, sei partito da… un campo di calcio!
Il
calcio è stato e rimane una delle mie più grandi passioni. Mi ha sempre
impegnato molto, sia come atleta che come tifoso, e ha saputo regalarmi
soddisfazioni e amicizie che porterò con me per tutta la vita.
La
musica mi ha accompagnato nel mio percorso di crescita, già dalla scuola media.
In
prima superiore ho iniziato a muovere i miei primi passi come produttore di
musica elettronica e sperimentale, fino a comporre strumentali per ragazzi
della provincia savonese e dintorni. Ma non avevo ancora le idee chiare su
quali fossero le mie intenzioni in ambito musicale.
Il
vero “salto di qualità” è arrivato quando, con l’aiuto di Edoardo Nocco, ho
intrapreso quello che attualmente è il progetto “Scottosopra”.
Io
ed Edoardo ci conosciamo dalla prima elementare e abbiamo un legame molto
stretto: è il primo a cui ho mostrato e proposto le mie idee. Già dal primo
giorno di lavoro assieme il “feeling” era alle stelle.
Il
tuo singolo di esordio, “Pedalò”, ti ha visto collaborare con Zibba: come è
avvenuto l’incontro?
Io
ed Edoardo, dopo quattro mesi di lavoro, avevamo già confezionato un EP di 6
tracce.
Quelle
tracce sono arrivate all’orecchio di Zibba, il quale ha deciso di contattarci.
Da
quel momento è nata una collaborazione che ha portato alla creazione di “Pedalò”.
Ringrazio
ancora Zibba per la professionalità dimostrataci e per l’esperienza che ha
saputo trasmetterci: ha tutta la mia stima, sia a livello umano che artistico.
“Pedalò”
lo reputo un grande traguardo: non avrei mai creduto di iniziare il mio
progetto con una collaborazione del genere!
Sta
per uscire il tuo nuovo singolo, "Pizza Boy": quali sono le
caratteristiche del brano, le peculiarità, la storia che vuoi raccontare?
“Pizza Boy” è uno dei singoli a cui sono
affezionato di più.
La particolarità della canzone sta principalmente nel
testo, sviluppato in stile "story telling”, avente ad oggetto la delusione
amorosa di un porta pizze “tradito" da una sua cliente abitudinaria, che
decide di punto in bianco di ordinare le pizze da un kebabbaro.
Un’altra caratteristica sta nella scelta della musica
e nella struttura della canzone, ricca di climax e variazioni che invogliano
alla prosecuzione dell’ascolto.
"Pizza Boy” (come praticamente quasi tutte
le mie canzoni) non vuole trasmettere nessun insegnamento, è un punto di vista,
un modo in cui poter vedere cose o fatti che ci accadono. Cerco di trattare
temi tristi appartenenti a periodi bui che chiunque può aver attraversato nella
vita (in questo caso una storia d’amore finita male), ma con leggerezza e autoironia.
La storia del porta pizze supereroe è il mezzo con cui trasmetto sensazioni e
stati d’animo.
Quali
sono gli altri tuoi compagni di viaggio, le persone che ti hanno aiutato nella
realizzazione di questo nuovo episodio musicale?
Le
persone che mi seguono da sempre in questo progetto sono Edoardo Nocco e
Riccardo Lazzari.
Edoardo,
classe ’97, di Albissola, studia al Conservatorio di Cuneo, è membro della band
“Cantiere 164” ed è mio produttore ed amico.
Riccardo,
anche lui mio grande amico, classe ‘97 di Celle, studia a Milano alla SAE per
diventare manager in ambito musicale: mi ha sempre consigliato le scelte
migliori per muovermi in un ambiente che fino a poco tempo fa era a me sconosciuto.
Da
quando il progetto si è fatto sempre più serio ci sono altri due miei amici che
mi sostengono e mi danno un grande aiuto: Nicolò Uzzauto e Michael Ferraris.
Nicolò,
classe ’99 di Savona, studia all’Accademia delle Belle Arti a Genova e si
occupa della fotografia.
Michael,
classe ’98 di Bergeggi, studia “Music production” a Milano ed è il mio
riferimento per quanto riguarda mix e mastering.
A
chi ti sei ispirato… chi ti ha influenzato e ti ha permesso di dare forma ai
tuoi convincimenti musicali?
Non
ho una, ma più fonti di ispirazione.
Diciamo
che quello che faccio, che produco e che scrivo è il frutto degli ascolti
musicali di una vita. Sicuramente “Pizza Boy” ricalca
le sonorità dell'Indie Pop e dell’ITPop italiano, ma trae spunto, soprattutto
per quanto riguarda la struttura, da artisti pop di fama internazionale come i
Twenty One Pilots.
Per quanto riguarda il testo, quello penso che sia il frutto dei
vari ascolti riferibili all’ambito hip-hop.Se dovessi definire cosa faccio, io
risponderei “Indie Rap”.
Il tuo nome d’arte è “Scottosopra”: da dove nasce la scelta?
Mi piacerebbe poter rispondere con qualcosa di profondo ma… il mio
nome è lo stesso con cui mi ero iscritto su Instagram…
L’unica
cosa che posso dire è che il mio “nickname” è in linea con la mia scelta
artistica: io sono quello che scrivo, non ho voluto scindere la mia personalità
in due.
Si
può far musica per molti motivi, quasi tutti nobili, ma è inevitabile che, in
caso di visibilità, i messaggi lanciati possano diventare per altri elementi guida:
ti poni idealmente il problema della responsabilità che ci si assume quando si
condividono in modo massiccio le proprie idee? Insomma, fai attenzione alle
liriche, oltre che alla musica?
Per
quanto riguarda le mie canzoni, non mi sono mai posto il problema.
Fino
ad oggi non sono mai stato nella situazione di espormi così tanto, anche perché
non mi è ancora capitato di trattare argomenti scomodi o di esprimere opinioni
forti e di facile critica. Sono dell’idea che la musica spesso sia utilizzata
come un mezzo di trasgressione e di evasione dalla realtà, e che l’utilizzo di
testi crudi e violenti possa suscitare scalpore e dissenso. Ma forse prima di
aggredire il musicista o l’autore bisogna andare a capirne l’intento, cosa
vuole trasmettere realmente.
Qualunque
cosa, qualunque fatto possono essere fraintesi, persino le canzoni.
Chi
vede la musica come vera causa di divulgazione di principi sbagliati si
dimentica che spesso la colpa è della società, che non si prende cura dei
giovani.
Chi
ha curato il video di pubblicizzazione?
Stefano Baldini e Andrea Vescovi hanno co-diretto il
video e si sono occupati della sua post-produzione e montaggio.
Stefano, classe ’96 di Savona, studia al Dams a
Bologna, mentre Andrea, anche lui classe ’96 di Savona, studia alla Naba a
Milano.
Nicolò Uzzauto ha curato la fotografia e il backstage.
Con un gioco di green screen e transizioni al
millimetro, per creare un’ambientazione a tratti surreale che coglie di
sorpresa l’osservatore, sono riusciti a cogliere in pieno quello che era il
messaggio della canzone.
Il brano "Pizza Boy" è una delle tracce
contenute nel tuo EP in preparazione, “Down Hill”: puoi anticipare qualcosa in
tal proposito?
L’unica
cosa che posso dire di “Down Hill” è che uscirà il più presto possibile
su tutti gli stores digitali e comprenderà 6 tracce, tra cui “Pizza Boy”.
Voglio lasciarvi con la suspense.
Se
guardi al tuo futuro e ti lasci andare al… sogno libero, ti vedi più realizzato
su di un palco o con la toga?
“Scottosopra”
è un progetto a cui sono molto legato ed è nato in un clima di gioco e di
amicizia. Spero di continuare a divertirmi in futuro, di realizzare tante cose
belle e di riuscire ad ottenere un seguito adeguato all’impegno profuso.
Ovviamente
lo studio e la laurea in giurisprudenza restano sempre in primo piano, ma
fortunatamente riesco a proseguire entrambe le strade con tranquillità.
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