Veniva registrato l’11 e 12
dicembre 1968, presso gli Intertel Atudio di Londra “Rock and Roll Circus”, uno spettacolo
televisivo sui Rolling Stones, con molti ospiti, come The Who, John
Lennon, Eric ClaptoN, Jethro Tull... ricreando un vero
spettacolo circense, con acrobati e giocolieri.
Per avere le immagini e la colonna sonora di questo show bisognerà aspettare 30 anni!
Di tutto un Pop…
Wazza
https://www.considerable.com/entertainment/retronaut/rolling-stones-rock-and-roll-circus/
Il bizzarro titolo – Rock & Roll Circus: immagini e suoni e mirabilia per deliziare occhi e orecchie – faceva il paio con le mise da freak dei protagonisti. Mick Jagger, in marsina rossa e cilindro, impersonava il direttore del circo; avevamo poi una Marianne Faithfull vestita da una tunica medievale, Brian Jones nei panni di un pifferaio magico, John Lennon in tenuta lisergica da clown e Yoko Ono nei panni della strega. La modella – allora celebre – Donyale Luna, una tigre e due nani del circo di Robert Fossett, completavano il parterre che pareva preso dal circo Barnum.
Tantissimi furono gli artisti presenti, anche di altri generi più classici, e pochi ma di peso quelli che declinarono l’invito: Johnny Cash, gli Isley Brothers, i Traffic, Anita Pallenberg e la divina Brigitte Bardot.
Tra esibizioni circensi e intermezzi classici, suonarono degli Jethro Tull alle prime uscite – A Song For Jeffrey, suonata in playback, con Toni Iommi estemporaneamente alla chitarra, ma solo a far finta – gli Who con A Quick One, Taj Mahal e Marianne Faithfull.
Menzione a parte per i Dirty Mac, interessante supergruppo che purtroppo non avrà seguito, composto da John Lennon, Eric Clapton, Keith Richards e Mitch Mitchell; la loro versione di Yer Blues, pur con gli apporti misurati degli ospiti, fa impallidire la versione che appare nel White Album.
Quasi all’alba fu finalmente il turno
degli Stones, che – nonostante l’ambiente altamente freak e psichedelico –
suonarono un set molto grezzo e concreto, che anticipava i suoni dell’immediato
futuro, forse il miglior periodo della band. Introdotti da
John Lennon, i Rolling Stones attaccarono con Jumpin’ Jack Flash, per passare
poi a Parachute Woman, No Expectations, You Can’t Always Get What You Want,
Sympathy For The Devil e Salt Of The Earth. A parte il cavallo di battaglia in apertura, I pezzi erano
quasi tutti tratti da Beggars Banquet, appena uscito.
Nonostante Jagger, Richards e compagnia non furono mai contenti del risultato, il live pare piuttosto centrato e presenta una band che è pronta per proporre il suono che segnerà il passaggio tra anni ’60 e ’70. Ma è proprio dopo la registrazione che iniziano le dolenti note. La BBC rifiuta di trasmettere il Rock & Roll Circus, memore forse del doloroso flop dei Beatles di 12 mesi prima, e Jagger – sempre meno convinto del prodotto – non farà certo i salti mortali per trovare canali di distribuzione alternativi.
E così il circo dei Rolling Stones entra a far parte delle leggende bizzarre che da sempre gravitano attorno al mondo del rock; le immagini e i nastri rimangono custoditi chissà dove senza che nessuno si interessi alla loro pubblicazione. Un articolo di Rolling Stone di marzo 1970, scritto da un giovanissimo David Dalton, è l’unica fonte che narra la storia del concerto.
Passano quasi trent’anni prima che, nel 1996, escano un CD e un DVD che mettono finalmente fine ai dubbi e alle speculazioni sorti sullo storico evento. Ne cura il booklet lo stesso David Dalton, ormai affermato giornalista musicale, che rivendica la preziosa testimonianza storica di uno spettacolo che, per quanto bizzarro e discutibile, rappresenta l’ottimismo e l’utopia di un’epoca, nel bene e nel male.
L’epoca d’oro del rock.
Andrea La Rovere
Onda Musicale
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