GIUSEPPE SCARAVILLI
PREMIATA FORNERIA MARCONI – IL LUNGO
VIAGGIO
ARCANA 2023
Commento di Evandro Piantelli
Quando è uscito questo titolo,
all’inizio di novembre, mi sono chiesto se, dopo i libri già pubblicati su
quella che è probabilmente la più longeva e la più famosa nel mondo tra le band
di progressive rock italiane, ci fosse bisogno di una ulteriore pubblicazione.
Quando ho finito di leggerlo ho capito che la risposta è decisamente
affermativa. E adesso vi spiego il perché.
Giuseppe Scaravilli è un musicista (il suo gruppo è
quello dei siciliani Malibran) ed un musicologo che ha al suo attivo numerose pubblicazioni.
Una su tutte “Jethro Tull 1968-1978 The golden Years” del 2018, di cui
vi ho già parlato sulle pagine di Mat2020. Ma Giuseppe è anche un grande fan
della Premiata Forneria Marconi, band che segue fin da quando era adolescente e
che conosce molto bene.
Nel libro si parte, naturalmente, da
quando la PFM non era ancora la PFM, cioè dai Quelli, gruppo di ottimi
musicisti che suonavano con Mina e Lucio Battisti, passando attraverso i Krel
(a metà strada tra beat e prog) e la prima collaborazione con De André per “La buona
novella” e poi i concerti d’esordio, con molte cover (King Crimson e Jethro
tull in primis), che poi hanno lasciato il posto ai brani originali, sempre più
apprezzati dal pubblico.
Non manca un ampio spazio dedicato
all’esperienza internazionale della band, con Greg Lake e la Manticore Records,
i concerti in USA, Gran Bretagna e Giappone. Ed è proprio la descrizione della
dimensione “live” della PFM quella che, secondo me, è una delle parti più
interessanti del libro. Sono indicate tutte le tournèe con l’indicazione dei
brani eseguiti, i problemi affrontati e i riscontri ricevuti, sia in termini di
pubblico che di critica, nonché i numerosi premi conquistati.
La discografia della band, poi, viene
trattata in modo particolarmente approfondito, partendo dai dischi in studio,
le versioni in inglese, i numerosi dischi dal vivo (compreso il recentissimo
“The Event – Live In Lugano Estival Jazz” uscito nel 2023), le raccolte e i
DVD. Ci sono anche preziosi suggerimenti sul materiale audio e video presente in
rete.
C’è un ampio spazio dedicato alla
seconda (e più importante) collaborazione con Fabrizio De Andrè, che ha visto
prima un tour che ha riempito teatri e palasport e poi un disco (a cui ne è
seguito un secondo) che è rimasto a lungo in vetta alle classifiche di vendita.
Un’esperienza che ha cambiato completamente il modo di esibirsi del cantautore
genovese e non solo.
Un altro argomento trattato in
profondità sono i numerosi cambi di formazione che la band ha subito nel corso
di cinquant’anni di attività, con l’abbandono (più o meno volontario) da parte
dei membri storici (Giorgio Piazza, Mauro Pagani, Flavio Premoli, Franco Mussida,
senza dimenticare l’unico vero cantante che il gruppo abbia mai avuto, cioè
Bernardo Lanzetti), fino ad arrivare al 2023 che vede la PFM suonare ancora in
Italia e all’estero con Franz Di Cioccio e Patrick Dijvas affiancati da una
schiera di talentuosi giovani musicisti.
Ci sono anche due interessanti
interviste, una con Giorgio “Fico” Piazza e un’altra con Bernardo Lanzetti, che
raccontano preziosi aneddoti relativi alla loro permanenza (ed uscita) dal
gruppo.
Un libro completo e approfondito,
scritto da un autore che ha amato e continua ad amare profondamente la
“Premiata”, ma che non lesina critiche, sempre ben argomentate, quando servono.
Consiglio la lettura di questo libro
a tutti gli amanti di quello che un tempo chiamavamo “pop” ed oggi definiamo
con un termine anglofono “rock progressivo”, perché sono sicuro che, oltre ad
approfondire la conoscenza della PFM, troveranno tra le pagine anche un po’ di
sé stessi e della propria storia.
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