ROCCAFORTE: SENTIERO#3
di Andrea Zappaterra
Forse non
pensavano verso la metà del 2001 questi ragazzi del Monferrato, William Lucino (voce), Fabio Serra (chitarra), Bruno Borello (basso),
Daniele Malfatto (tastiera) e Roberto Raselli (batteria) di essere
oggi qui a presentare il loro ultimo album partendo da quel casolare così
diroccato che un filo di nylon, teso tra due chiodi a cavallo di una crepa che
da terra raggiungeva il soffitto, faceva da allarme per fuggire immediatamente
all'esterno in caso di pericolo.
La loro
musica non rientra in un genere definito, ma piuttosto in una forma di
eclettismo in cui le influenze che vanno dal pop al progressive si fondono
insieme, armonizzate in una nuova sintesi.
“Riuscire ad emozionare il
pubblico e trovare persone che apprezzino la nostra musica è ciò che abbiamo
sempre cercato… e che non smetteremo mai di cercare”.
Questo è il loro terzo album prodotto e distribuito da Riserva
Sonora.
Quindi terzo sentiero sul cammino intrapreso, dopo “Parole mai dette”, del 2005 e “Per volontà del Re”, del 2008,
in cui hanno raggiunto quel giusto equilibrio tra genere
musicale “misto”, eclettico, e una certa maturità fisica / mentale.
Questo CD contiene otto brani più una radio edit.
La base predominante dei pezzi è il rock, cantato rigorosamente in
italiano, con qualche strizzatina d’occhio al POP e con qualche tendenza /
influenza, soprattutto, al progressive.
Per il commento dei brani lascio integralmente le loro stesse
parole che meglio di chiunque altro possono definire esprimere il loro lavoro.
Ottimi i testi molto attuali e sentiti dal mondo giovanile.
Concludo solo sottolineando la grinta e la classe di questo gruppo
che ha tutte le carte in regola per splendere di luce propria, forse anche
intraprendendo nuove strade musicali meno usuali ma che, grazie alle loro
capacità tecniche, sapranno certamente affrontare nel migliore dei modi.
TI PREGO
SVEGLIATI
l'ideale continuazione di VERSO IL SOLE, in questo pezzo la voglia
di dire addio a tutto per stare in pace viene sopraffatta dalla voglia di
aiutare chi dimostra di aver capito e dal desiderio di provare comunque a
cambiare questo triste destino risvegliando più persone possibili.
LA LEGGENDA
DELLA RAGAZZA CON LE ALI
La fama di questa storia popolare è molto poetica ed in più è
legata al monumento principe della Val Susa, la Sacra di S.Michele. Si parla di
un momento storico in cui la valle era percorsa da mercenari e conquistatori
dediti ad ogni sorta di razzia e di torbida azione per cui la gente spaventata
si rifugiava nella Sacra, che era diventata come un fortino. Uomini, donne,
bambini speravano di trovare nel monastero la protezione per sottrarsi alla
furia dei soldati. Fra di loro c’era anche una giovane e bellissima di nome
Alda che, proprio per la sua prestanza fisica, era chiamata Bell’Alda. Dopo
aver saccheggiato le case a valle i soldati si misero sulle tracce dei
fuggiaschi e ben presto salirono al monastero. Qui rubarono tutto il possibile,
uccisero i monaci e gli sfollati, non prima però, di aver oltraggiato le donne.
Solo Alda riuscì a sottrarsi rifugiandosi in un torrione. Qui la giovane si
mise a pregare intensamente la Madonna e quando i soldati la raggiunsero
raccomandò la sua anima alla Vergine e si buttò nel vuoto piuttosto di finire
tra le grinfie di quelle furie umane. La sua fede così viva la salvò: la
Madonna mandò in suo soccorso due angeli che, discesi dal cielo, la presero per
mano e l’accompagnarono dolcemente nel volo fino a terra. Qualcuno dice che la
vanità è femmina e per la Bell’Alda mai proverbio fu più azzeccato. Infatti,
quando finirono le scorrerie, passata la paura e tornata la serenità, Alda andò
in giro a pavoneggiarsi della sua impresa, ma nessuno dei paesani volle
crederle. Lei si infuriò per tanta incredulità e sfidò tutti riproponendo il
salto nel vuoto. Questa volta, però, la sua superbia fu punita e quando,
davanti ai paesani sgomenti, si lanciò dal torrione si sfracellò sulle rocce
sottostanti. Di lei non rimase nulla tanto che un detto piemontese recita
"’l toc pi gross a l’è l’ouria" ovvero "il pezzo più grosso è
l’orecchio".
VERSO IL
SOLE
Verso il sole è la voglia di fuggire da tutte quelle persone che
negano le evidenze, che nonostante i ripetuti sforzi si rifiutano di aprire gli
occhi e di riconoscere gli sporchi giochi di potere politiche finanziarie e
mentali a cui veniamo sottoposti giornalmente.
Verso il sole è l'egoistica voglia di abbandonare al proprio
destino chi, nonostante prove e dimostrazioni tangibili, non riesce a vedere
più in là di quello che i media gli propinano.
Verso il sole è la voglia di raggiungere la pace spirituale, in
mezzo alla natura, liberi da ogni barriera messa da chi ci vuole sottomettere.
IO CONFESSO
Questo brano è stato ispirato dopo la lettura di “Io confesso” di
John Grisham. Nonostante il vero colpevole di un omicidio, Travis Boyette,
abbia confessato il delitto la giustizia americana continua imperterrita per la
sua strada e, pur di non ammettere i molti errori sui quali si sono costruiti i
capi d’accusa, un innocente di nome Donté Drumm è condannato a morte. A pochi
minuti dalla iniezione letale il condannato può esprimere gli ultimi pensieri.
Coricato e legato sul lettino le tendine delle stanze che ospitano i parenti si
aprono. “Vi chiedo soltanto un desiderio. Non venite a piangere sulla mia tomba
ma ad ogni compleanno venite a trovarmi e ballate, festeggiate la mia
innocenza”.
La particolarità di Io confesso è la stesura del brano. Le strofe
vanno viste dalla parte del condannato a morte, innocente, mentre i ritornelli
sono gridati dal vero assassino.
GUIDAMI
Un immaginario ed intimo viaggio che sfocia nel grido, quasi una
preghiera, di chi cerca una guida nei momenti difficili.
I NUOVI EROI
In questi tempi in cui la crisi economica costringe a grandi
sacrifici e la politica è incapace di dare risposte, l'eroismo di chi affronta
la vita di tutti i giorni a testa alta.
A GUARDAR
LUNA E STELLE
Una dedica di un padre alla propria figlia con la speranza che
tutto ciò che si possa trasmettere sia percepito come un messaggio positivo.
Con il desiderio che, un giorno, possiamo imparare la stessa cosa dai nostri
figli.
LE FALSE
VERITA'
Come dicono alcuni studiosi indipendenti "la storia andrebbe
completamente riscritta" Questo testo parla della rabbia che si prova
nello scoprire che la storia, come è stata raccontata e come ci viene
descritta, è solo il frutto di interessi superiori e di associazioni che hanno
interesse nel tenere le persone normali all'oscuro di quello che realmente avviene
nel mondo.
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