Acqua Libera- "Acqua Libera": dai '70 ai '10 grandi ritorni
di modernità
Intervista radiofonica di Max Rock Polis
Tante sono le realtà nella musica, una
volta detta Pop e ora Progressive, che in vari modi hanno ripreso l'attività e
le idee lasciate lì quarant’anni or sono. È come se tutto fosse rimasto dietro
l'angolo, la voglia di fare musica non è mai passata, e anzi col tempo si è
arricchita di nuove sonorità e ispirazioni. Questo è successo anche ai toscani Acqua libera,
partiti da lontano e con la voglia di andare lontano.
Eccoci qua con i nostri ospiti.
Buongiorno ragazzi. Acqua Libera, e visto che siamo liberi presentatevi con i
vostri nomi.
Fa: “Buongiorno anche a te. Io sono Fabio
Bizzarri e sono il chitarrista di Acqua libera.”
Fr: “Buongiorno! Io Franco Caroni
il bassista.”
Ho avuto il vostro CD omonimo, “Acqua
libera“, e l'ho trovato bello, di qualità. Senza usare definizioni perché
ci sono contaminazioni: un incrocio tra Prog e Jazz rock veramente bello. Ci
sono dei gran brani come “Alla luce della Luna” e “Mr. Loo”. Da
dove viene questo nome?
Fr: ““Mr. Loo” sai è uno dei
brani suonati dall'altro gruppo di riferimento, il basilare Livello 7 degli
anni '70, e di un gruppo chiamato Juice Quartet degli anni '80, dove appunto
c'erano tre degli elementi dei Livello 7: uno ero io, l'altro era Luigi
Campoccia tastierista e compositore di “Mr. Loo”, che oltretutto,
una cosa nuovissima, è entrato a far parte del gruppo degli Acqua Libera
proprio in questi giorni. Questo ci ha fatto piacere perché avere due autori
del vecchio gruppo Livello 7 è una bella cosa. Acqua Libera non è che
sarà il Livello 7, assolutamente no, però è nato con lo scopo di riprendere un
pò questi brani praticamente inediti, che sono stati sentiti in 4-5 concerti e
basta e poi non sono mai stati registrati. Quindi ci è sembrato giusto
riprenderli perché a parare nostro, e si spera di tutti quelli che ci
ascoltano, sono veramente moderni, hanno una caratteristica tutta particolare.”
Garantisco che sono brani di qualità e
ci fa veramente piacere parlarne.
Fa: “Ti ringrazio tantissimo per lo
spazio che ci dai. L'emergente si identifica giustamente con i giovani, con le
loro aspirazioni, noi siamo emergenti per la conoscenza che vogliamo dare della
nostra musica, non siamo emergenti come età, però attenzione: anche gli
emergenti che hanno 20, 25, 30 anni, sto parlando ovviamente in campo
Progressive ma anche Jazz rock, sono tutti ragazzi che si rifanno a quelli che
sono stati in origine le nostre ispirazioni.”
Si rifanno, le elaborano, le rendono
proprie e le modernizzano perché comunque sono passati 40 anni. Non è fare una
copia: è un riportarla al presente e fare un lavoro di riscoperta.
Fr: “Questo è quello che ci ha mosso a
tirar fuori quello che avevamo dentro oggi e applicarlo alle sensazioni che ci
davano questi brani quando li ascoltavamo.”
Fa: “Anche perché poi i brani nella
loro originalità sono stati riarrangiati, ma non per adattarli, perché non ne
avevano bisogno, secondo me avevano una loro valenza, ma soprattutto per
inserirci anche un po' quello che è l'humus di ogni singolo musicista.
Io personalmente ho inserito, e sono molto contento rispetto a quella che era
la capacità del chitarrista originario del Livello 7, alcune cose mie che sono
state accettate, sono state sollecitate in certi casi. Tutti gli otto pezzi
sono praticamente frutto di un grosso lavoro di innesto, noi crediamo questo.”
Diciamolo, voi non siete figli dei
Livello 7: avete tratto ispirazione, avete fatto cose nuove e interessanti.
Torniamo ad Acqua Libera. Ma come mai vi chiamate così?
Fa: “Questo bisogna chiederlo a
Franco! È lui il creativo a tutto tondo.”
Fr: “[ride, ndr] Acqua Libera
solo per un motivo: perché era un qualcosa che io seguivo in quei tempi, due
anni fa, sulle televisioni, internet etc. Il dibattito sulla necessità o la
voglia, l'opportunità di cercare di trovare anche una libertà d'espressione in
un settore come quello dell'acqua, dove il settanta per cento di noi ci si
riconosce obbligatoriamente. E quindi mi sembrava giusto rivendicare una certa
libertà: la libertà di quel settante per cento di noi.”
Fa: “...Essendo noi al settante per
cento formati d'acqua. Maggioranza qualificata [ride, ndr].”
Fr: “Era un'invocazione e una
riflessione per tutti che insomma se ci fosse l'acqua libera e tutto quello che
comporta a livello di questo concetto, saremmo tutti un attimo più sereni e più
convinti [ride, ndr],”
Bello e ispirato. Abbiamo citato tre
componenti di questo gruppo, citiamo anche il batterista.
Fa: “C'è la quarta persona che è Marco
Tosi. Con Marco abbiamo un rapporto da qualche mese dopo che avevo
cominciato io. Marco mi contattò, io facevo parte di un gruppo Prog a tinte un
pò più psichedeliche, e mi disse “io ho suonato integralmente il vostro
primo CD”. Il nostro primo CD non aveva la batteria organica, suonata da
una persona, ma era elettronica, con la tastiera. “Io ve l'ho fatta tutta,
se volete ve la faccio ascoltare”. Io e il tastierista d'allora andammo e
dopo io dissi “quest'uomo deve essere mio” [ride, ndr], non poteva
essere altrimenti! Questa è una cosa fondamentale, perché sinceramente per un
chitarrista e anche per un tastierista avere un batterista che da il tempo e
non lo sbaglia praticamente mai è veramente una grande soddisfazione. Marco
Tosi è questo, sostanzialmente.”
Benissimo, un quartetto veramente
affiatato che fa grande musica. Correte a dare il like agli Acqua Libera.
Come facciamo per acquistare il vostro CD omonimo, “Acqua Libera”?
Fa: “Dunque, il CD è distribuito in
Italia grazie all'impegno della BTF ed è possibile quindi acquistalo online. Al
limite per avere notizie e aggiornamenti rispetto a quella che è la
distribuzione iniziale potete direttamente scrivere a me Fabio Bizzarri o alla
pagina FACEBOOK di Acqua Libera. Ecco, lì dentro c'è la possibilità di dialogare, è la
pagina come hanno tutti i gruppi dove ci sono le indicazioni, le novità e
qualche brano. È possibile anche ascoltare i brani anche con i video che noi
abbiamo utilizzato o utilizzeremo nei nostri concerti, che noi proiettiamo
direttamente appunto per dare un'immagine ancora più “settantiana” [ride, ndr],
oltre la musica, perché anche a questa parte qui ci teniamo tantissimo, alla
parte tra virgolette evocativa della nostra musica.”
L'immagine, l'evocazione e la musica
sono moderne. La rinascita del Progressivo italiano in questi anni '10 sta
marciando bene.
Fa: “Sono assolutamente d'accordo
perché non ci scordiamo che le colonne portanti del Progressive iniziato alla
fine degli anni '60 avevano come riferimento sia il panorama inglese, per certi
versi americano, ma soprattutto il panorama italiano. Cito soltanto il fatto
che i Genesis, che nel '72 fecero un bellissimo concerto qui a Siena di cui più
o meno ci ricordiamo tutti, avevano molti più fan in Italia rispetto
all'Inghilterra. Questo perché le origini, diciamo così, classiche e sinfoniche
della nostra musica qui si ritrovavano in pieno. Io ho avuto la possibilità di
conoscere in questo mondo molte persone, che ad esempio, hanno partecipato a
grandi eventi nel nord Italia, Parco Lambro e quant'altro. Ci sono naturalmente
le grandi inchieste, i grandi programmi televisivi, a me fa piacere perché gli
anni '70 sono quelli dei miei vent'anni [ride, ndr], però fortunatamente questa
cosa non è mai venuta meno, nonostante le grandi crisi della musica suonata dal
vivo. Tra l'altro il nostro CD è stato concepito e realizzato con un minimo di
sovra incisioni, proprio per dare la possibilità a chi ci ascolterà dal vivo di
poter avere lo stesso tipo di sensazione e tra virgolette informazione musicale
che ha nell'ascoltare il CD.”
Bello. Allora correte a dare il like
agli Acqua Libera, a vedere le prossime date dei loro concerti.
Fr: “Ci saranno senz'altro, a fine
estate ci muoveremo, un pò presenteremo tutto il CD e anche brani nuovi.
Ricordiamoci che, è vero che c'è qualcuno di questo gruppo che si ricorda degli
anni '70 e lavora su questi, ma insomma io mi ricordo degli anni 2018 essendo
giovanissimo [ride, ndr], quindi è bene lavorare ed agire nel tempo di oggi.”
Fa: “Ti ricordi quando andammo a
vedere la PFM negli anni '70: te c'avevi la patente io non ce l'avevo, mi ci
portasti te [ride, ndr].“
Ma è tempo di saluti, ragazzi. Un
abbraccio!
Fa: “Grazie, contraccambiamo.”
Fr: “Benissimo, ciao e grazie
davvero!”
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