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martedì 4 agosto 2015

Dream Theater: 30 anni in una notte + Evergrey + Virtual Symmetry @ Auditorium – 01 07 2015 (Rome By Wild)


Dream Theater: 30 anni in una notte + Evergrey + Virtual Symmetry @ Auditorium – 01 07 2015

Articolo già apparso sul portale Rome by Wild:

Live Report di Sabrina Spagnoli

Una location piuttosto insolita quella della Cavea dellAuditorium, uno di quei posti in cui non ti aspetteresti e immagineresti mai di assistere ad un concerto metal. Eppure tanto è stato. Per me è stata la prima volta ad un concerto dei Dream Theater, e devo dire che tutte le mie aspettative sono state ampiamente soddisfatte. Ma partiamo con ordine. Entrando allAuditorium si ha in genere una vista ben precisa, le tre sale disposte a semicerchio e una grande area vuota al centro, ebbene quellarea nelle notti destate diventa la Cavea, teatro di grandi serate come quella di ieri sera. Un palco a prima vista piccolo rispetto ad altri, ma in realtà soddisfacente per il numero di posti previsti. Quello che mi colpisce in assoluto è la sensazione di intimità dovuta alla breve distanza tra pubblico e palcoscenico, sono le 20:00 e la grande musica sta per avere inizio.

Virtual Simmetry

Aprono la serata i Virtual Simmetry, band progressive nostrana, precisamente di Milano, che ha iniziato a scaldare il pubblico con “Program Error (We are the Virus)” in cui figura, guarda caso, anche Jordan Rudess. Il pubblico è ancora in fase di arrivo ed i presenti sono pochi, ma quei pochi hanno potuto apprezzare appieno le doti del gruppo, sia a livello musicale che di “liriche”.

Setlist
Program Error (We Are The Virus)
Pegasus
Souls Reflections


Evergrey

È poi la volta degli Evergrey. Non molti credo conoscessero la band svedese capitanata da Tom Englund, le mie conoscenze risalivano per lo più alluscita di “A Touch of Blessing“, per poi finire del “dimenticatoio”. Eppure vederli dal vivo è unesplosione di energia, fatta di puro power metal con sfumature prog. A questo punto la Cavea inizia a riempirsi e gli spettatori sono presi da questa band, divertita dal fatto di trovarsi davanti ad un pubblico seduto. Ma questultimo è ormai interessato ed ampiamente coinvolto: batte le mani quando Tom lo incita al suono di canzoni come “Black Undertow” e “The Fire“. Otto i brani eseguiti, pochi ma sufficienti per farsi apprezzare da spettatori ignari fino a pochi giorni prima.

Setlist
King Of Errors
Leave It Behind Us
The Fire
Monday Morning Apocalypse
Black Undertow
Mark Of The Triangle
Broken Wings
A Touch Of Blessing

Dream Theater

A questo punto la gente è carica e in trepida attesa, ci vogliono solamente 20 minuti per il cambio palco e le luci si spengono. Sulle note di “Afterlife” i Dream Theater fanno il loro ingresso tra le urla e le ovazioni degli ammiratori. Seguire un loro concerto seduti compostamente è in effetti strano, una sensazione a metà tra seguire unopera lirica e osservare unesecuzione di tecnicismi strumentali di altissimo livello. LaBrie conferma per lennesima volta le sue possenti doti vocali, o come si direbbe a Roma che “cha ‘na canna da paura”, per non parlare di Petrucci che resteresti a guardare incantato per ore le sue dita “innaturalmente” veloci. Scenografia assente, fatta eccezione per luci di scena colorate e magistralmente dirette a tempo di musica, vera e propria protagonista della serata. E in effetti una scenografia risulterebbe addirittura superflua per quanto i cinque componenti riescono a tenere alta lattenzione. Basti pensare alle tastiere di Jordan Rudess che gira e inclina a suo piacimento, o alla batteria di Mike Mangini, fino alla pacatezza di John Myung. La scaletta è serrata e LaBrie interviene poco, se non per dire che la serata sarà un vero e proprio revival della loro carriera lunga 30 anni, e che stanno lavorando ad un nuovo album che uscirà nel 2016. “A Change of Season” e “The Spirit Carries On” si trasformano improvvisamente in un grande coro grazie ai presenti, passando per brani più aggressive come “Burning My Soul” e As I Am. La Setlist è più breve rispetto ad altri live della band, ma allappello mancano ancora “Bridges In The Sky” e “Behind the Veil“, questultima è la canzone che chiude la serata con unautentica standing ovation e la corsa degli spettatori sotto al palco per dimostrare ai Dream Theater il loro calore.
Torno a casa con tre regali: tanta ottima musica, una serata memorabile…e il plettro di Petrucci!

Setlist
Afterlife
Metropolis Pt. 1: The Miracle and the Sleeper
Caught in a Web
A Change of Seasons: II Innocence
Burning My Soul
The Spirit Carries On
About to Crash
As I Am
Panic Attack
Constant Motion
Wither
Bridges in the Sky
Encore:

Behind the Veil

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