Fotografia di Francesco Desmaele
E' cosi
buono Gianni, ma...
"La bellezza è l'insieme delle
qualità percepite tramite i cinque sensi, che suscitano sensazioni
piacevoli che attribuiamo a concetti, oggetti, animali o persone nell'universo osservato,
che si sente istantaneamente durante l'esperienza, che si sviluppa
spontaneamente e tende a collegarsi ad un contenuto emozionale positivo,
in seguito ad un rapido paragone effettuato consciamente o inconsciamente,
con un canone di riferimento interiore che può essere innato oppure acquisito
per istruzione o per consuetudine sociale.
Nel suo senso più profondo, la bellezza genera un senso di riflessione
benevola sul significato della propria esistenza dentro il mondo naturale."
Questo e quello che ho provato
venerdì sera dentro la Cattedrale di San Clemente, a Velletri, durante
il concerto di Gianni Nocenzi.
Degno finale di due giorni
dedicati ai "Percorsi di autonomia e di eccellenza nella disabilità", un
concerto per raccogliere fondi per A.I.P.D.
(Associazione Italiana Persone con sindrome di Down dei Castelli Romani). Un
piano a coda davanti all'altare nella suggestiva cattedrale, anche gli angeli
affrescati ai muri sembra che non aspettino altro di sentirlo suonare.
Occasione per riascoltare alcuni
brani di quel capolavoro che si chiama "Miniature".
Gianni
suona con il cuore, con la passione, la consapevolezza che la musica serva a
smuovere coscienze, e visto il luogo è proprio il caso di dire che la
gente ascolta con "religioso silenzio".
Il volo delle "Farfalle" si percepisce attraverso
le sue note. La solidarietà è fatta dalle persone, Gianni ce la porta
attraverso il suo linguaggio, ci insegna che, se puoi dare o fare qualcosa
non devi tirarti indietro.
Solo "contro" tutti,
sul filo senza rete, lui e il pianoforte. L'arte a disposizione dei più
deboli, il "bello di essere diversi". Gianni ancora una volta
dimostra la sua grande sensibilità verso certi temi, la solidarietà si
materializza in emozioni dentro ogni persona presente.
Finale dedicato alla sua
gioventù, a quella scuola di vita e di pensiero chiamata "Banco del Mutuo
Soccorso" ...750.000 anni fa l'amore
e Traccia II ci avvolgono, ci fanno
riflettere a quanto siamo fortunati rispetto ad altre persone e non ce ne
rendiamo conto.
E’
cosi buono Gianni, ma... dovremmo dedicare più tempo alla solidarietà, a queste
associazioni e volontari che spendono le loro energie per permettere una
"vita normale" a queste persone, dobbiamo "Invertire la
rotta", come dal titolo del convegno.
Grazie ancora alla bellezza che
Gianni Nocenzi ci ha dedicato, peccato per gli "amici", (abitanti nei
paraggi) assenti… la solidarietà non si fa con i "mi piace"!
Wazza
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