1977 (10
anni di Sgt Pepper's)
Appello
ai giovani musicisti…
Hello,
in questi
giorni si parla a 360° del capolavoro dei Beatles "Sgt Pepper's..", disco che amo da sempre, convintissimo che
sia stato l'album che ha cambiato il modo di comporre musica. Il disco ha
ispirato generazioni di musicisti, molti dei quali diventati delle autentiche
rock-star, e anche loro stessi autori di capolavori.
Leggendo
alcune dichiarazioni di questi musicisti, all'epoca giovani e inesperti, mi
sono posto una domanda: pensate se Roger Waters, Peter Gabriel, Robert Fripp,
Greg Lake, Vittorio Nocenzi... invece di sperimentare, si fossero messi più
comodamente a fare le "cover-band" dei Beatles... avrebbero
riempito le "balere", ma la musica sarebbe "morta" 50 anni
fa!
Quello
che voglio dire, sopratutto ai giovani musicisti, evitate di fare le cover-band
(se non alle feste di amici...), non vi faranno suonare alla birreria,
contornati da amici e parenti… ma almeno avrete fatto qualcosa che nasce dalla
vostra testa e dal vostro cuore.
C’è
abbondanza di cover, di tutti i generi musicali, quelli più "tribute"
dell'altra, cover band dove i musicisti sono più vecchi degli originali! Quelli
che si inventano spettacoli, che si fanno pagare, quasi come gli originali... Qualcuno
mi ha detto: "però sono, bravi…", e allora scrivele quattro note tue, e
dimostralo!
Senza fare
polemiche, non ho nulla contro le cover band, ho molti amici che
"operano" in questo settore, senza offendere nessuno (grazie a Dio,
ognuno fA quello che vuole...).
Ma se
tutti fanno le cover band, mettiamo una bella croce sulla
parola creativita… il mio è un'appello da "ascoltatore" ai
giovani. Non basta essere un bravo esecutore per diventare un'artista. Come
creativita siamo al "medioevo", basta vedere le classifiche dei
dischi per renderci conto di quanto siamo re-grediti!
Non
fermate la musica... Sperando che, nel futuro esca fuori qualche
altro. E che "Sgt. Pepper's"
sia fonte di ispirazione per nuove generazioni di musicisti!
Wazza
Alcune
dichiarazioni di musicisti:
Roger Waters (Pink Floyd)
Waters ha
parlato dell'influenza che quel disco ha avuto sulla loro musica: "Mi
ricordo quando è stato pubblicato Sgt. Pepper's. Abbiamo deciso di accostare la
macchina e di stare lì ad ascoltarlo. Qualcuno suonava l'intero disco e mi
ricordo che noi stavamo lì ad ascoltare completamente intontiti. Da quel
momento credo che sia cambiato il mio approccio alla fase di composizione e
scrittura.
Robert
Fripp (King Crimson)
A
proposito di A Day In The Life, Robert Fripp dei King Crimson ne racconta lo shock: "Era come
ascoltare contemporaneamente Hendrix, Clapton con i Bluesbreakers di John
Mayall, i quartetti di Bartòk, la Sagra della Primavera di Stravinskij, la
Sinfonia dal Nuovo Mondo di Dvorak: ognuno mi parlava allo stesso modo. Tutto
era musica. Forse dialetti diversi, ma figli della stessa lingua". (Erich
Tamm).
Questione
di pochi anni e anche il Re Cremisi avrebbe raccolto a suo modo l’eredità del Sergente Pepe,
attraverso una serie di mediazioni (leggi Moody Blues e Procol Harum) che
avrebbero di fatto inventato il progressive rock.
Greg
Lake (E.L&P.)
Spesso
mi si attribuisce la paternità del prog, anche se più di una volta ho detto (e
ne sono ancora convinto) che il suo vero inizio è "Sgt.
Pepper's Lonely Hearts Club Band"
dei Beatles. Io c'ero in due momenti importanti, quando esplosero i King
Crimson prima e gli Emerson Lake & Palmer poi, quando la nostra ricerca di
originalità e coraggio fu premiata dal pubblico e sostenuta dalle label.
Oggi quel poco che resta delle label sostiene solo musica rassicurante e
familiare, e i gruppi pur di avere spazio cercano di restare fedeli a quelle
sonorità; è un peccato perché in circolazione ci sono musicisti preparatissimi
che avrebbero bisogno di un pò di audacia in più. Il promoter e l'ufficio stampa italiani che hanno
magnificamente sostenuto questo tour mi hanno mostrato tanta buona musica
italiana, molti musicisti mi hanno regalato i loro dischi (una band anche dei
vinili!), vedo che c'è fermento positivo ma invito a maggior coraggio, anche se
è difficile.
Vittorio Nocenzi (Banco del Mutuo
Soccorso)
"L'unico
nostro vero riferimento era la musica classica che sia io sia mio fratello
Gianni avevamo studiato. Essendo io l'autore e il responsabile, per così dire,
del 95% della musica, ora posso dichiararlo: gli unici dischi che avevo
ascoltato quando mettemmo su il Banco erano Sgt. Pepper dei Beatles, il loro Album bianco, seguivo Donovan che con la
sua Season of the witch mi ispirò per il titolo di Il giardino del mago, e ascoltavo i
dischi di Brian Auger & The trinity: come si vede ben poco rock progressive".
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