Che cosa è la musica
di qualità? Come si può pensare di essere in grado di indicare ciò che è bene e
ciò che è male, in campo musicale? La MUSICA, una particolare arte vissuta da chi crea e
da chi riceve, e in entrambi i casi appare difficile una relazione con la
razionalità.
Ci formiamo con la
musica, anche se spesso è contaminazione inconscia. Un particolare brano, di
cui sappiamo il nome, saprà farci gioire, piangere, o far sì che il corpo sia
percorso da sani brividi. La musica sarà una colonna sonora che ci farà
accorciare l’enorme spazio temporale che divide la giovinezza dalla maturità,
e, per tornare a bomba, stabilire che alcuni momenti sonori possono essere catalogati
nella casella dedicata alla nobiltà, appare esercizio velleitario.
E poi ci sono le
eccezioni, quelle che fanno sì che al cospetto di una particolare trama, di una
lirica e un arrangiamento, verrà spontaneo esclamare, tra sé e sé, che ciò che
si sta ascoltando è qualcosa di prezioso, che necessita di immediata
condivisione.
Sono curioso di sapere
se la fruizione di “Lettere da Spoon River” colpirà l’ascoltatore, così come ha
colpito me…
Le parole dell’autore,
Nicola Pisu.
Nei giorni
dell’emergenza sanitaria è nato il frutto della collaborazione a distanza (mai
modalità fu più appropriata) con un mio musicista storico: il maestro Giovanni
Vicidomini, polistrumentista salernitano.
La canzone è una
piccola suite, certamente non radiofonica, che si ispira liberamente alla
celebre Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters, scritta quasi trent’anni
fa e tenuta chiusa nel cassetto.
Ricordo con affetto
l’insegnante di italiano della scuola superiore che ci fece leggere alcuni
brani dell’Antologia e altra poesia, aprendomi così una finestra sul mondo dei
poeti americani. Sarà per via dell’innamoramento post-adolescenziale per la
professoressa, ma quel libro non lo avrei più abbandonato.
La parte musicale è
stata curata dal maestro Vicidomini: sono suoi gli arrangiamenti,
l’orchestrazione e gran parte dell’esecuzione strumentale (synth, mandolino,
flauto diritto, shaker); il violino è suonato da Alfonso Vicidomini.
Col piccolo
entourage su cui posso contare, si è deciso di pubblicare “Lettere da Spoon
River” inizialmente in modalità non indicizzata, fuori elenco, così che la
possa sentire solo una cerchia ristretta di persone: un’anteprima per gli
addetti ai lavori, per chi si occupa e scrive di musica, per gli operatori
culturali, per gli esperti a vario titolo e per qualche conoscenza avvezza alle
parole al di là dei pentagrammi, molti dei quali in più di un’occasione hanno
recensito i miei album discografici.
Ci piacerebbe
ricevere e poi citare, quando la canzone verrà resa pubblica, qualche parere e
considerazione, ma naturalmente niente è dovuto da parte di chi legge questo
comunicato.
Ringrazio tutte e
tutti per l’attenzione e auguro buon ascolto.
Cari saluti, Nicola
Pisu
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