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mercoledì 5 maggio 2021

Fabio Rossi commenta "The Who e Roger Daltrey in Italia", libro di Antonio Pellegrini


Libro: The Who e Roger Daltrey in Italia

Autore: Antonio Pellegrini

Casa editrice: Chinaski edizioni

Anno: 2016

Commento di Fabio Rossi

 

Il musicista e saggista genovese Antonio Pellegrini, già membro della formazione ligure dei Biosound, ha esordito nel mare magnum della saggistica musicale nell’ottobre del 2016 con il libro The Who e Roger Daltrey in Italia, pubblicato dalla Chinaski Edizioni (ora divenuta Officina di Hank).

Lo storico gruppo britannico è tra i più amati da Antonio e lo si percepisce chiaramente leggendo il testo che trasuda passione infinita nei confronti di Townshend e compagni. L’autore ha inteso raccontare l’esperienza che gli Who e Daltrey hanno vissuto col pubblico italiano, benché le loro esibizioni nel nostro Paese contino ben poche date a fronte di una carriera lunghissima.

Introdotta da una prefazione del musicologo Athos Enrile, che ci conduce nell’universo The Who corredando il suo scritto con un’intervista a Simon Townshend, fratello di Pete, e da una premessa dell’autore, l’opera inizia con la descrizione dei primi show della band tenuti nella nostra penisola nel 1967 (23 febbraio, doppio concerto al Palazzetto dello Sport di Torino - 24 febbraio, doppio concerto al Palazzetto dello Sport di Bologna - 25 febbraio, Palalido e Piper di Milano - 26 febbraio al Palazzetto dello Sport e al Piper Club di Roma). Le informazioni raccolte su questo tour non sono numerose in quanto, malgrado la gran quantità di date, la schiera di spettatori fu davvero ristretta. Per ammirare ancora il combo in azione, i fan dovranno attendere ben cinque anni in occasione del tour a supporto di un album epocale come Who’s Next. Nel frangente, però, gli Who si limiteranno a suonare da noi soltanto il 14 settembre al Palaeur di Roma, per poi snobbarci completamente. Si deve arrivare addirittura all’11 giugno del 2007 per rivederli in Italia e precisamente all’Arena di Verona. Roger Daltrey, con una propria band, si esibirà nel 2012 a Padova, Genova, Torino, Trieste, Firenze, Roma (per due date) e Milano, riproponendo Tommy e altri classici. Infine, nel 2016 gli Who torneranno a Bologna e a Milano.

Antonio ha cercato con tenacia le testimonianze di chi era presente, le setlist, curiosità varie e non ha lesinato nel mettere a disposizione i suoi ricordi personali. Un capitolo intitolato “Approfondimenti” esamina alcune tematiche grazie a due interviste fatte a Tony Face e al sottoscritto. Nella prima con Tony si esplora il mondo dei Mods, mentre nella seconda l’argomento si focalizza sostanzialmente sui motivi per i quali gli Who abbiano suonato così poco qui da noi. Loro, al pari di tante altre band, ci evitavano come la peste bubbonica a causa dei violenti scontri tra le forze dell’ordine e i cosiddetti “autoriduttori” che urlando il politicizzato slogan “La musica si ascolta, non si paga” hanno arrecato un danno irreversibile ai tanti giovani che avrebbero gradito assistere in quegli anni d’oro agli incendiari spettacoli di Led Zeppelin, Santana, The Who, Rory Gallagher e mi fermo qui, perchè la lista sarebbe interminabile.

La parte conclusiva del libro è dedicata a un’approfondita analisi dei dischi che gli Who hanno portato in tournée in Italia e ad alcuni brevi cenni biografici afferenti alle vicissitudini del gruppo. Il saggio è piuttosto breve, originale per la specificità della materia trattata, e s’intuisce che scriverlo non è stata un’impresa semplice data l’esiguità delle fonti disponibili.

La lettura, molto scorrevole e senza troppe pretese di saccenteria, rendono The Who e Roger Daltrey in Italia, arricchito da un bel fascicolo fotografico con alcuni scatti inediti, un prodotto fruibile e accessibile a tutti.

Consigliato soprattutto ai ragazzi che coltivano il desiderio di imparare qualcosa sulla musica che conta. 



 

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