Che tempi difficili… stavo
dando un’occhiata al panorama musicale italiano e, non è una novità, mi pare
che il tema più importante sia la mancanza di coraggio nelle proprie idee,
qualunque esse siano. Migliaia, di cover-band come vecchi juke-box arrugginiti,
propongono brani di altri artisti per lo più brani datati; a volte eseguiti
meglio delle band/artisti originali, ma senza averne ovviamente il loro fascino.
Per fare un esempio che non
c’entra nulla ricordo che molti anni fa quando si parlava di prodotti
giapponesi si aveva l’idea, anzi direi la convinzione che la qualità fosse scadente rispetto ai
nostri prodotti occidentali e forse era così davvero; penso agli impianti Hi Fi,
ai primi strumenti musicali giapponesi che non reggevano il confronto con
quelli statunitensi, ed europei. Poi i nostri amici giapponesi hanno smesso di
copiare, hanno rosicchiato mercato alle aziende occidentali, se le sono
fagocitate e addirittura hanno creato degli standard mondiali.
Lo stesso discorso vale per i
musicisti; la sensibilità musicale dovrebbe essere un regalo importante di
madre natura perché il musicista ne possa fare un uso indipendente e personale dando
sonorità ‘’all’anima’’; certo è una visione un po’ romantica ai giorni nostri, ma
penso che sia l’unica strada per una musica nuova e migliore.
Ci sono senz’altro fenomeni
macroeconomici e sociali che ci fanno giudicare questi ultimi anni come assolutamente
negativi e oscuri sotto ogni aspetto, non solo artistico. Tuttavia è proprio
nel buio attuale che si vedono meglio le piccole luci emanate da idee nuove
Sembra quasi che i musicisti
abbiano paura delle loro idee e che pur di fare una suonata in un locale per
due lire (se non gratis) siano disposti a nascondere se stessi, la loro
creatività e la loro personalità. Nei fatti mi pare che siano poche davvero le
‘’nuove proposte’’, quelle che, al di là del loro valore intrinseco più o meno
importante, potrebbero costituire nuovi
punti di partenza per viaggi verso stili, suoni e tipologie musicali diverse da
quelle che ci vengono propinate ogni giorno da tutti i media; dalla TV che
ormai si rivolta su se stessa in attesa di scomparire per sempre, alle radio
che sono un rumore inudibile e tutte uguali, ai giornalisti (non tutti per
fortuna) che scrivono cose scontate ed inutili in un mondo dove l’informazione
non sarà più di massa, ma personalizzata per ognuno di noi attraverso i nuovi
media, quale per esempio è il web.
Ritornando ai musicisti, credo
che sia venuto il momento di ritornare a cercare nei meandri delle propria idee
qualunque esse siano; da un suono particolare e unico, dalla tecnica nel
suonare uno strumento e soprattutto nello scrivere musica senza averne paura… io
sono convinto che la cosa più brutta che un musicista possa scrivere sia più
appagante che imparare ed imitare al meglio quella creata da altri; credo che
interfacciarsi poi con altri musicisti per scambiare queste idee, confrontarle,
migliorarle, sia il lavoro più intelligente che un musicista possa fare per
liberare la propria creatività.
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