KOZA NOZTRA - Sancta Delicta Atto
I
Autoprodotto
Stop, il
viaggio dell’umanità finisce qui!!! Siamo giunti al capolinea!!! Chi segue da
un pò le mosse dei Koza Noztra sa bene che eravamo in dirittura
d’arrivo… Chi non li conosce può partire da qui, viaggiando all’indietro per
interiorizzarne il percorso concettuale. Non è ancora conclusa, però,
l’avventura di questa band a dir poco micidiale (si fermerà forse nel 2018…)
che dipana in due atti la “santificazione” del delitto. Come si possono invocare
la fede in una qualsiasi entità superiore, la carità del prossimo e speranza di
un futuro migliore ?! Quali aspettative di vita può avere una società dove il
delitto prima inevitabile (vedi i precedenti lavori…) adesso viene addirittura
santificato?! Certo non si parla dei delitti spiccioli da telefilm poliziesco o
di quelli della piccola provincia che vanno ad impegnare i salotti televisivi
in prima serata. Qui si parla dei delitti di Stato, quelli commessi a danno dei
tanti nessuno, quelli dove tanti morti sono pura statistica, quelli che buttano
nella disperazione più atroce intere famiglie, quelli che costringono al
suicidio un povero disperato che non può pagare le tasse, che non è protetto
dagli usurai, colui a cui viene sottratta dalle banche anche la carta igienica
per pulirsi il cxxo… Tragedie che possono colpire ognuno di noi o che ci
possono sfiorare coinvolgendo le persone che direttamente frequentano il nostro
quotidiano…
E i nostri non ci dispensano certo da bestemmie e atrocità varie, tanto
da far sembrare Mayhem, Darkthrone e Burzum dei bambini giocherelloni. Altro
che black metal!!! Fin qui il concept, comprensibilissimo in quanto declamato
(si, perché l’Onorevole non canta, declama ed impreca…) nella nostra cara
lingua madre e che ci viene fornito con un contorno metallico di tutto
rispetto, ottimamente suonato, registrato, che trova i suoi highlights nello
speed metal di Belfagor, nel metal up tempo ed anthemico di Mammut,
nell’elaborata Polifemo (divisa a sua volta in due parti), nelle vocals di
Costanza Caprini, che quasi fa il verso alla ben più pacata Child In Time di
purpleiana memoria, nella finale Strategia Della Tensione. Sempre ed
incredibilmente efficaci gli spunti armonici e solisti della chitarra di
Recupero Crediti, da manuale della chitarra ritmica le linee del Diacono,
solida e precisa l’intera sezione ritmica. L’Onorevole e le sue invettive fanno
storia a se, è lui l’elemento che forse rende questa band distinguibile dalle
altre al primo ascolto. L’artwork del cd è tremendamente inquietante nella sua
semplicità: un’immagine della Santa Muerte (indovinate qual è l’altro grande
gruppo nazionale che l’ha celebrata con un brano ad essa dedicata…), per la
quale non serve aggiungere altro. Ancora una volta promozione a pieni voti !!!
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