Fotografia di Daniele Raimondi
LINCOLN QUARTET – CLIVE BUNKER –
ALDO TAGLIAPIETRA – sul palco del Giardino
Sabato 23 maggio, sul palco “bomboniera” del Giardino, di Lugagnano (VR), per
Prog Fest 2015, sale il Lincoln Quartet, tributo band ufficiale dei Jethro Tull, capitanato da LINCOLN VERONESE: voce e chitarre, MAURO MARTELLO: flauto traverso, ANDREA DE NARDI: tastiere, MANUEL SMANIOTTO: batteria, IACOPO GOBBATO: basso, MAURO MARTELLO: flauto traverso. Con
due ospiti d'eccezione, che hanno fatto parte delle storiche band Jethro Tull e Le Orme: CLIVE BUNKER, storico batterista dei Jethro Tull, dal 1967 al 1971, è
l’artefice ritmico entrato nella storia di This
Was, Stand Up, Benefit, il
concept Aqualung (l’album più venduto
di sempre della band), Nothing Is Easy: Live
at the Isle of Wight 1970, una mescolanza di sonorità blues, classica,
jazz, folk, rock, in una musica contraddistinta dalla presenza dominante del
flauto traverso, suonato dal virtuoso leader Ian Anderson e ALDO TAGLIAPIETRA,
basso, chitarra, autore e inconfondibile voce storica de Le Orme.
La scaletta dello show
è divisa in vari momenti, prevede i più grandi classici dei Jethro Tull,
suonati da Clive Buncker e dal Lincoln Quartet, binomio ormai consolidato da
molti anni; a seguire, alcune perle de Le Orme, interpretate da Aldo
Tagliapietra e dal Lincoln Quartet, alcuni componenti come Andrea De Nardi e
Manuel Smaniotto, sono parte dell’abituale band live e in studio, di Aldo
Tagliapietra, e, gran finale, con l’atteso inedito: Aldo Tagliapietra e Clive Bunker, per la prima volta nella
loro carriera saliranno sullo stesso palco, si uniranno per eseguire alcuni
brani ai Lincoln Quartet, per un gran finale davvero storico e soprattutto
“inedito” nella loro lunga e fortunatissima carriera.
Alle 21.30, il Lincoln Quartet sul palco: “Intro”, “In the grip of
stonger stuff”, “Cross eyed Mary”, “Protect and survive”; cambio alla batteria, entra in scena Clive
Bunker, ed è subito: “My Sunday Feeling”,
“Living in the past”, “Hunting girl”, “Bourée”, “Nothing is easy”, “Thick as a brick”e a terminare la prima
parte “Aqualung”.
Fotografia di Renzo De Grandi
Sale sul palco Aldo
Tagliapietra, accompagnato dai Lincoln Quartet, ed è subito musica: “Regina al Troubadour”, “Felona”, “Gioco di
bimba”, e a ricordare lo straordinario concerto all’Arena del 1976, dove si
è cantato e ballato le note di “Canzone
d’amore”, cambio alla batteria, sale sul palco Clive Bunker ed è subito: “Los Angeles”, “Figure di cartone”, “Sguardo verso il cielo-Collage”, “Amico di
ieri” e a chiudere “Cemento armato”.
Aldo Tagliapietra,
vuole ringraziare Clive e noi tutti, con: “Wond’ring
aloud”.
Gran finale con “Locomotive breath” e “Budapest”.
Fotografia di Renzo De Grandi
Due ore e venti di
concerto, ma mi sia permesso di raccontare un passaggio, un plauso di merito ai
due batteristi: Clive Buncker e Manuel Smaniotto, nello stesso momento, due
batterie incrociano le note, le rullate, i piatti, le casse, con un assolo da
paura.
Un live che sprigiona
energia, mi evoca ricordi remoti e con uno sforzo di memoria, riporta in un
viaggio a ritroso nel tempo, quando in età giovanile, assiepati sotto il palco
dei “grandi festival”, si potava assistere a “icone” del rock progressivo,
esibirsi sullo stesso palco. Questa sera al Giardino, con Aldo e Clive, le
stesse emozioni.
Il numerosissimo
pubblico partecipativo, attribuisce lunghi e calorosi applausi alla Lincoln
Quartet Band, a Clive & Aldo, autori di una performance da ricordare, e: “…
uno sguardo verso il cielo, dove il sole è meraviglia”!
Fotografia di Renzo De Grandi
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