Spettri
live al Club Giardino - Lugagnano di Sona (VR) 09/04/2016
di Marco Pessina
La prima data ufficiale del festival prog del
locale veronese, che già da qualche anno prevede più date in diverse serate, ha
coinciso col concerto degli SPETTRI, band fiorentina che nacque già alla metà
degli anni ‘60, prima dedicandosi alle cover dei gruppi anglosassoni dell'epoca
e in seguito a composizioni proprie.
Risale al 1972 la suite divisa in quattro
parti, che l'etichetta Black Widow ha pubblicato nel 2011. Lo stile SPETTRI si
può definire un heavy prog, con l'uso preponderante di organo, mellotron e
chitarra, secondo il metodo consolidato degli anni gloriosi. C'é un discreto
pubblico in sala, ma come abbiamo detto più volte, per il locale di Lugagnano
non é una novità negli ultimi anni! Recentemente é uscito un secondo album
molto interessante registrato in studio col vecchio metodo analogico! La
formazione a sei della band fiorentina prevede attualmente: Stefano Melani (organo, mellotron,
piano e sinth), Vincenzo Ponticiello
(basso), Mauro Sarti (batteria e
flauto), Raffaele Ponticiello
(chitarre), Matteo Biancalani (sax)
e Ugo Ponticiello (voce).
Come antipasto siamo allietati dalle soavi note
dell'arpa celtica di Stefano Corsi
con le sue melodie gaelico irlandesi.
Il concerto verte sui due album della band
fiorentina che verranno eseguiti praticamente per intero. Risulta ottimo e più
articolato il secondo lavoro: 2973 - La Nemica Dei Ricordi, registrato nel 2015.
Il sound, pur rimanendo potente, non manca
certo di piacevoli spunti, come l'ottima ballata Il Delfino Bianco, cantata in sala di registrazione da Elisa
Montaldo del Tempio Delle Clessidre ed eseguita stasera dall'ottima Valeria
Ponticiello. Ottimo anche il brano finale: L'Approdo,
un madrigale che si avvale dell'introduzione dell'arpa celtica di Corsi!
L'accoppiata chitarra-organo la fa da padrona, assecondata dalle ottime
incursioni del sax e del flauto. Potente la base ritmica e "spettrale"
la voce di Ugo Ponticiello. Il pubblico in sala dimostra di apprezzare con
lunghi e ritmati battimani. Fino alla richiesta del bis finale con l'esecuzione
dei due primi movimenti dal primo lavoro: Stare
Solo e Medium.
Applausi finali che sanciscono la riuscita
della serata. Buona
la prima, direbbe qualcuno. Alla prossima.
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