www.mat2020.com

www.mat2020.com
Cliccare sull’immagine per accedere a MAT2020

lunedì 11 aprile 2016

Spettri live al Club Giardino, di Marco Pessina


Spettri live al Club Giardino - Lugagnano di Sona (VR) 09/04/2016
di Marco Pessina

La prima data ufficiale del festival prog del locale veronese, che già da qualche anno prevede più date in diverse serate, ha coinciso col concerto degli SPETTRI, band fiorentina che nacque già alla metà degli anni ‘60, prima dedicandosi alle cover dei gruppi anglosassoni dell'epoca e in seguito a composizioni proprie.
Risale al 1972 la suite divisa in quattro parti, che l'etichetta Black Widow ha pubblicato nel 2011. Lo stile SPETTRI si può definire un heavy prog, con l'uso preponderante di organo, mellotron e chitarra, secondo il metodo consolidato degli anni gloriosi. C'é un discreto pubblico in sala, ma come abbiamo detto più volte, per il locale di Lugagnano non é una novità negli ultimi anni! Recentemente é uscito un secondo album molto interessante registrato in studio col vecchio metodo analogico! La formazione a sei della band fiorentina prevede attualmente: Stefano Melani (organo, mellotron, piano e sinth), Vincenzo Ponticiello (basso), Mauro Sarti (batteria e flauto), Raffaele Ponticiello (chitarre), Matteo Biancalani (sax) e Ugo Ponticiello (voce).
Come antipasto siamo allietati dalle soavi note dell'arpa celtica di Stefano Corsi con le sue melodie gaelico irlandesi.
Il concerto verte sui due album della band fiorentina che verranno eseguiti praticamente per intero. Risulta ottimo e più articolato il secondo lavoro: 2973 - La Nemica Dei Ricordi, registrato nel 2015.
Il sound, pur rimanendo potente, non manca certo di piacevoli spunti, come l'ottima ballata Il Delfino Bianco, cantata in sala di registrazione da Elisa Montaldo del Tempio Delle Clessidre ed eseguita stasera dall'ottima Valeria Ponticiello. Ottimo anche il brano finale: L'Approdo, un madrigale che si avvale dell'introduzione dell'arpa celtica di Corsi! L'accoppiata chitarra-organo la fa da padrona, assecondata dalle ottime incursioni del sax e del flauto. Potente la base ritmica e "spettrale" la voce di Ugo Ponticiello. Il pubblico in sala dimostra di apprezzare con lunghi e ritmati battimani. Fino alla richiesta del bis finale con l'esecuzione dei due primi movimenti dal primo lavoro: Stare Solo e Medium.
Applausi finali che sanciscono la riuscita della serata. Buona
la prima, direbbe qualcuno. Alla prossima.
                                                                                                               

Nessun commento:

Posta un commento