Il 12
aprile è un giorno ricorrente nelle uscite discografiche degli Osanna prima versione...
"Preludio Tema Variazioni Canzona",
colonna sonora del film "Milano calibro 9", veniva
stampato (run-off groove), il 12 aprile
del 1972.
Mentre "Landscape
of life" veniva stampato (run-off groove) il 12 aprile 1974.
"Milano
calibro 9", diretto da Fernando di Leo
nel 1971, un il primo "noir all'italiana" su musiche di Luis Enriquez
Bacalov, che dirige sapientemente gli Osanna in una miscela tra il barocco
e i poderosi stacchi rock del gruppo. Album entrato di diritto nella storia del
progressive, con brani che ancora fanno la scaletta della band nei concerti dal
vivo.
Mi vengono in mente "Tema", con un'introduzione da
brivido del sintetizzatore di Lino Vairetti… "Variazione I"(To Plinius), con grandi improvvisazioni free,
"Variazioni III", dove Elio
D'Anna, imita lo stile sincopato di Ian Anderson, con tanto di "singhiozzo
isterico". Memorabile il brano finale "Canzona" (There will be
time), introdotta al piano e voce da Lino Vairetti, una delle sue
prestazioni più sentite e convincenti, trovando il giusto supporto e respiro
nelle delicate armonie dell'orchestra". Brano poco eseguito dal vivo,
negli anni '70, diventerà giustamente uno dei classici degli Osanna.
Insomma l'album della
maturazione.
Landscape
of life" fu pubblicato quando gli
Osanna erano praticamente sciolti... Rustici e D'Anna erano in Inghilterra per
formare gli "Uno", mentre Lino e gli altri meditavano di riformare i
"Città Frontale". Il sound è come una dolce rassegnazione, ma denota
una grande forza espressiva e una notevole crescita tecnica di ogni
singolo musicista. Ricordo il brano "Fiume",
con le chitarre acustiche in evidenza. Il testo suggestivo parla del corso
d'acqua, che per molti aspetti è identico a quello della vita, con i suoi
momenti di calma, e momenti più irruenti. Sulla copertina il disegno di uno
"strano" cetaceo, ideata da Lino Vairetti e Massimo Guarino. Ma il
tutto si sintetizza in quello che scrisse all'epoca il critico Renato
Marengo:
"Una balena in
decomposizione che, perdendo i propri pezzi a brandelli, mette a nudo la
propria struttura interna, artificiale, presupponendo già precedenti
metamorfosi meccanizzanti delle creature viventi. Vaga nello spazio cosmico in
orbita attorno ad una terra rossa di fuoco ed è ciò che rimane di un'umanità
distrutta, l'unica traccia di un mondo finito ". Un disco da rivalutare.
WK
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