Keith e Francesco (...a cena per esempio)
Racconti SottoBanco (dedicato a Keith Emerson)
"Della loro musica mi ha colpito soprattutto
la tipica costruzione delle varie composizioni. Non c'è frammentarietà ma un
discorso continuo che si evolve come una sinfonia, tanto per intenderci. Se una
persona entra in sala dove suona un gruppo qualsiasi e questi hanno già
cominciato, non riesci a comprendere a che punto si trovano, se essi sono alle
prime note o addirittura al bis. Con il Banco tutto ciò non succede. Dovrebbe essere
proibito entrare a spettacolo iniziato, come per certi film gialli, tanto è
fondamentale ogni parte del loro sound"
(Keith Emerson, 1975)
Dopo aver firmato il
contratto con la Manticore, e l'imminente pubblicazione dell'album
"Banco", nella primavera del 1975 il Banco del Mutuo Soccorso inizia
un tour "promozionale". Assieme ai "Libra" come gruppo
spalla, il tour parte il 25 marzo dal Teatro Ambasciatori di Catania, per
chiudersi il 10 aprile al Teatro Storchi di Modena. I primi di aprile (non
ricordo il giorno preciso), ci fu la data "speciale" al Teatro Malibran di Venezia, con
giornalisti venuti da ogni parte del mondo, la Rai a riprendere il concerto
(che non vedrà mai luce, a parte uno spezzone, trasmesso da Adesso Musica), e la presenza di Keith Emerson.
Realizzare un concerto
a Venezia non fu cosa facile a livello logistico, ma grazie all'aiuto di
tecnici e amici venuti apposta da Marino la cosa fu fattibile... racconta
Marcello Todaro… "…era una
bellissima giornata primaverile. Tutta la strumentazione venne scaricata dal
camion e caricata su una chiatta da trasporto sull'acqua. Viaggio attraverso i
canali fino ad arrivare sotto una porticina, l'accesso del teatro era
praticamente, leggermente sopra il livello dell'acqua. Con un argano
trasportammo dentro il materiale un pezzo per volta... ma tutto andò ok
".
A fine concerto grandi
festeggiamenti al Danieli.
Il Banco diede vita ad
un lungo e trascinante concerto, che Ciao 2001 raccontava così:
Venezia : Teatro Malibran - aprile
1975
Il buio della scena mosso da poche ombre; Renato immobile al
basso, Rodolfo chinato sull'acustica la presenza di Pierluigi intuita dietro i
tamburi, le prime note dall'oboe di Gianni... "In volo"… e una luce
accecante e improvvisa avvolge un palchetto da dove Vittorio comincia a narrare, poi, il lampo è nel palco di
fronte e risponde l'ippogrifo, voce teatralità, gestualità superbe di Francesco
di Giacomo...
Fuori una città dalle fondamenta putride, le architetture
superbe, la malinconia grigia che assopisce il dramma di una distruzione,
dentro colonnine dorate e dipinti tizianeggianti che sorridono opulenti sulle
volte, linee decadenti e velluti. Non è stato facile per il folto gruppo di
giornalisti specializzati provenienti da ogni parte d'Europa privarsi di questo
inusuale fascino per appuntare la propria attenzione sulla musica. Ma con
questo prologo di grande effetto scenico, il Banco è riuscito a penetrare nello
spirito giusto dell'ambiente, quasi la sua musica carica di accenti drammatici,
di radure melodiche in un continuo fluire dinamico, fosse parte di questo
scenario, la fantastica colonna sonora che ne accompagna la vita. Un concerto,
probabilmente, per Vittorio & Co., come tanti altri della tournee italiana
che si va concludendo in questi giorni; ma la tensione avvertibile tra il
pubblico, un pubblico mosso da una curiosità e una specializzazione non comune,
e musicisti perfettamente consci di essere giunti ad un obiettivo fondamentale
della lotta di ogni giorno, la cornice tanto suggestiva, hanno trasformato la
serata in uno di quegli episodi irripetibili dove emozioni, tecnica,
spontaneità si annullano a vicenda.
Il concerto con cui la Manticore, di cui era presente il boss
Keith Emerson, ha presentato questo suo nuovo gruppo alla stampa internazionale,
è stato caratterizzato da una musica ad altissimo livello: le paure ,gli
sforzi, i brividi e le fatiche della vigilia hanno stimolato il sestetto nella
direzione più giusta, allontanandolo da ogni soluzione "ruffiana"
dello spettacolo: in sintesi Vittorio & Co., hanno suonato esclusivamente
per se stessi. Protagonista della serata il materiale svolto attraverso quattro
anni di instancabile attività: una fonte sonora giunta al traguardo
notevolmente mutata nelle sue linee essenziali, attenta ad ogni tendenza o
suono moderno, integra in tutta la sua forza spontanea, testimonianza di come
nell'encomiabile concezione del Banco, nulla sia degno di essere imbalsamato,
ma necessiti, anche il brano più vetusto, di seguire in un'affascinante
escalation, la creatività e il progredire dei musicisti.
Così una "R.I.P.", sostenuta dalla ritmica serrata
del synth e con la chitarra di Rodolfo spesso in bella evidenza, siamo passata
all' "Albero del pane", un brano inedito che ancora una volta ha
mostrato nelle linee nelodiche di Francesco una delle armi più efficaci della
formazione. Quindi, accolta da applausi a scena aperta e dal visibile
entusiasmo dei giornalisti stranieri, "La danza dei grandi rettili"
autentica palestra di improvvisazioni e jazzismi per i cinque strumentisti, dal
basso di Renato ad un inedita tromba per Rodolfo. A ruota segue "Non mi
rompete" cantata in inglese, ritorno della liricità, del dramma del vivere
analizzato concretamente, superato in un'esistenzialità pulsante, umana fatta
figura in Francesco. E in un tale contesto avviene l'inserimento di metodi
espressivi tra i più moderni e tecnicamente validi dell'attuale momento
musicale: è il caso di una lunga interpretazione di pianoforte che Gianni
Nocenzi conduce in "Metamorphosis" con tecnica espressiva e
sintetica, ben usufruendo delle possibilità sonore di un equalizzatore,
inframezzato dagli spunti felici di Pierluigi, il membro che dagli esordi del
Banco ha fatto registrare una costante e sorprendente ascesa. Queste tematiche
espressive, abbinate ad una musicalità graffiante ed originale, hanno trovato
nel concerto veneziano nuova linfa in un collage di suoni concreti, di synth e
di passaggi strumentali tratti da "Passaggio" e "Canto
nomade", mentre Francesco mimava con efficacia le immagini sintetiche
simboleggianti il dramma dell'uomo privato della vita, ma non della libertà.
Ritorno alla musicalità pura con "Dopo niente è più lo stesso... "da
gran finale barocco, splendida e meravigliosa orchestrazione di Vittorio, vero
perno della formazione.
E' sull'onda dell'entusiasmo generale, capace di contagiare
anche i giornalisti stranieri, alcuni dei quali sono urlanti sotto il palco,
arriva un'ondata di bis; "La conquista della posizione eretta" vero
manifesto del gruppo con Rodolfo al corno e il moog di Vittorio in primo piano,
e "750.000 anni fa.. ."stupendamente vibrante, a conferma di come
"Darwin" segni un momento fondamentale per il Banco del Mutuo
Soccorso: corre già la voce di un disco
live che racchiuda l'intera opera...Poi un altro lungo brano di impronta
jazzistica e nuovamente "R.I.P.", il pubblico che invoca il quarto
bis dopo tre ore di musica, felicità, il sorriso sul volto stanco di Marcello,
degno engineer del cncerto, e di chi come lui ha contribuito allo svolgimento
dello spettacolo("una ventina di ragazzi di Marino senza i quali nulla
sarebbe stato possibile" ha detto Francesco), felicità e soddisfazione
allegria che cancella in un attimo la stanchezza...Keith Emerson sta entrando
nel camerino con una bottiglia di champagne in mano...
(Copiato dall'articolo
di Marco Ferranti - Banco del Mutuo Soccorso "Finalmente il grande
passo") Ciao 2001 13 aprile 1975.
In conclusione un
simpatico aneddoto, che non tutti sanno..
Causa nebbia il volo
che portava Keith Emerson ed il manager Stewart Young a Venezia fu dirottato a
Milano. I due presero il treno per Venezia, ma ad un certo punto il treno fu
diviso in due tronconi, uno direzione Venezia, l'altro direzione Austria!
Dopo qualche ora,
Keith dice all'amico Stewart..." non
sapevo che a Venezia ci fossero le montagne..." avevano preso il treno
per l'Austria.
Scesi alla prima
stazione utile, prendono un taxi per Venezia… per la "gioia" del
tassista, che quel giorno fece "bingo"! Poi in gondola fino al
Malibran.
Nonostante tutto
arrivarono in tempo per il bis... Keith, impeccabile nel suo completo di pelle
nero... si posizionò in galleria vicino al mixer di Marcello Todaro.
WK
Il 2 aprile 1975,
venne "stampato" Banco, conosciuto come "Banco IV", (la
data della stampa è impressa sul vinile, alla fine dei solchi, "run off
groove", come dicono i tecnici..). Ormai è stato detto di tutto, forse non
tutti sanno che il teatrino, all'interno dell'album è stato disegnato da
Rodolfo Maltese. Altra cosa, la Manticore stampò e distribuì alla stampa un cofanetto
promozionale contenete i primi tre album del Banco, il test-pressing di Banco
IV. Il Test-pressing ha un'etichetta e copertina bianca, e conteneva anche
fogli di presentazione in inglese, due foto del gruppo in bianco & nero e
cartoncini con crediti. Se qualche giornalista, dell'epoca accreditato può
confermare… colmerebbe la mia ignoranza in materia.
Gianni & Rudy a piazza San Marco
Ciao 2001 (13 aprile 1975) articolo concerto Teatro Malibran
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