Pendragon
live al Club Il Giardino - Lugagnano (VR) 16/05/2016
di Marco
Pessina
Avere l'esclusiva per l'Italia di un tour
europeo di questo tipo significa avere fatto centro. Se ne sono accorti lo
staff del GIARDINO,
rivelatosi, una volta tanto, "piccolo" per tutte le richieste
pervenute al locale. E non poteva essere altrimenti, perché nonostante fosse
lunedì sera, il tour del ventennale di MASQUERADE OVERTURE, album
considerato da molti "absolute masterpiece" della band britannica, ha
attirato al club gente da ogni parte della penisola. Dal canto suo lo staff del
locale ha fatto del suo meglio per cercare di accontentare più gente possibile.
Il tour dei PENDRAGON
toccherà mezza Europa e ancora una volta il club veronese verrà accostato ai
"templi" sacri della musica "colta". Ovunque ci giriamo c'é
gente e l'atmosfera é già calda. C'é già CHRISTINA BOOTH della band neo gallese
dei MAGENTA, sul palco per la sua
performance da solista. La sua presenza era annunciata e darà una mano poi
anche nei cori ai PENDRAGON. Il Club é veramente gremito quando, accompagnati
dalla base registrata di OVERTURE,
fanno capolino i nostri "eroi". E subito si inizia con AS GOOD AS GOLD. Questa prima parte di
concerto sarà dedicata all'album del '96 con poche concessioni alle
chiacchiere. Quindi una dopo l'altra vengono eseguite PAINTBOX, la delicata PURSUIT
OF EXCELLENCE, GUARDIAN OF SOUL, THE SHADOW e la bellissima MASTER OF ILLUSIONS. NICK BARRETT (chitarra e voce é
accompagnato dai fidi CLIVE NOLAN
(tastiere) e da PETE GEE (basso e
tastiere addizionali), con la piacevole sorpresa di JOHN YOUNG (batteria), autore di una prova maiuscola e di un paio
di assoli eccellenti, come quello su MASTER
che chiude la prima parte del concerto. A questo punto le prime parole di
BARRETT, che nel ringraziare il Giardino per aver fatto ritornare la band, ne
sottolinea l'aspetto intimistico. Situazione acustica con YOUNG che esce di
scena con KING OF THE CASTLE, sempre
da MASQUERADE OVERTURE, con una buona
prova delle vocalist. Rientro in scena di YOUNG e via con SCHIZO. BARRETT é il solito istrione, oltre che un ottimo
chitarrista, e i suoi legati melodici prendono il pubblico, che con l'andar del
concerto si scalda ulteriormente. BEAUTIFUL
SOUL apre una parentesi su quello che resta l'ultimo lavoro da studio della
band, stiamo parlando di MEN WHO CLIMB
MOUNTAIN, realizzato nel 2014. NOLAN e GEE assecondano il loro leader come
meglio non si potrebbe e la qualità del suono é notevole e mai fastidiosa.
FACES OF LIGHT é un altro spezzone tratto dall'ultimo disco. Applausi
scroscianti anche in mezzo ai brani in un turbinio di luci e suoni notevole. E
se per caso ce ne fosse bisogno, via con NOSTRADAMUS
(Stargazing) da THE WINDOW OF LIFE, pezzo che sembra fatto apposta per alzare il
ritmo, con i presenti in sala che accennano al coro durante il ritornello. COME ON JACK ci riporta all'ultimo
lavoro e ad una situazione più soft. A questo punto, dopo un paio di aneddoti
sulla storia della band sfornati dal vulcanico NICK, prende corpo l'esecuzione
di BREAKING THE SPELL sempre da THE WINDOW OF LIFE, che con il suo
struggente assolo della sei corde ci immerge nelle magiche atmosfere di quel
lavoro, con un crescendo rossiniano e con il pubblico che alla fine si alza in
piedi per la prima volta alla fine del brano. Un'autentica ovazione per un
brano che vale quasi da solo il prezzo del biglietto! Guardiamo l'orologio e
notiamo che ci stiamo avvicinando alla seconda ora, corsa via tutta d'un fiato
e non ce ne siamo nemmeno accorti. C'é spazio per THE GREEN AND PLEASANT LAND, brano tratto da PASSION, e sono queste atmosfere che ci conducono alla fine del
concerto, con BARRETT che alza la chitarra verso il cielo e chiama intorno a sé
tutti gli altri, per un sentito abbraccio del pubblico. Tuttavia lo scandito
battimani inizia praticamente da subito e la band, dopo un paio di muniti di
attesa, ci concede un altro grande brano tratto da PURE, quella INDIGO che
segnò un certo cambiamento di stile indurendo il sound del quartetto
britannico. E le note lancinanti della chitarra di BARRETT ci conducono tra la
psichedelia ed heavy prog, mentre il pubblico e già pronto a scattare in piedi.
Questa volta però, sarà l'ultima del concerto. Applausi a scena aperta per un’ altra
serata di grande musica dal vivo. Alla prossima.
Nessun commento:
Posta un commento