Metti una sera di venerdì, ultimo giorno di Febbraio in un grazioso teatro nel centro storico di Verona (Stimate), e prova a vivere una serata rilassante pensando di essere nei pressi del porto di Liverpool o magari al Cavern Club - visto il tempo in quei giorni era anche piuttosto verosimile - e immergiti nei favolosi anni dei mitici Fab Four. Se poi sul palco trovi una band preparata, il gioco é fatto. Stiamo parlando dei The Beatbox, cover band ufficiale italiana del favoloso quartetto inglese. Inutile dire che Alfio Vitanza (Ringo) e Mauro Sposito (John) due ex Trolls sono una garanzia, accompagnati da altri due validi musicisti, Riccardo Bagnoli (Paul) e Guido Cinelli (George).
L'impatto visivo di per sé é già notevole, visto che tutto é vintage dai costumi, alle pettinature, agli strumenti e al materiale tecnologico dell'epoca. Le voci sono calzanti quasi alla perfezione e "resistenti", visto le quasi due ore e mezza di concerto divise da una piccola pausa di una decina di minuti. Il pubblico in sala é abbastanza numeroso ed eterogeneo e la band genovese sprizza simpatia nei siparietti sul palco, ironizzando sulla paternità dei vari brani scritti e pensati all'epoca. La cosa é molto divertente e apprezzata. Il suono é sintetico come fu pensato e gli arrangiamenti sono del tutto fedeli. Il periodo preso in considerazione, va dagli esordi del '62 fino al '66. Si possono ascoltare Please, Please Me, Love Me Do e via via si passa a brani come Nowhere Man o Girl. Notevole l'intro di Ticket To Ride con la 12 corde della Rickembacher. Un autentico gioiello d'epoca. Non vengono tralasciati i periodi dell'influenza americana con brani meno conosciuti di matrice country folk o di puro rock and roll. I quattro sono calati meravigliosamente nella parte, con Cinelli che percuote il basso "violino" con la mancina come Mc Cartney, e passa all'arpeggio di chitarra dall'altra parte come fosse la stessa cosa. Bellissimo il coro iniziale a quattro, perché di difficile esecuzione, di Paperback Writer. La piacevole serata si avvia verso la conclusione non prima di un acclamato bis col pubblico sotto il palco per l'esecuzione di Yellow Submarine cantata da Vitanza e in successione Twist And Shout e Blue Suede Shoes.
Immagini di repertorio
Nessun commento:
Posta un commento