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sabato 1 marzo 2014

Aldo Pancotti (Wazza Kanazza) saluta Francesco Di Giacomo


Aldo Pancotti è un uomo “BANCO”, così come è un uomo “Jethro Tull”, così come è un uomo “Musica”, così come è un uomo… a cui tutti vogliono bene.
Questo il suo ultimo saluto al suo amico Francesco Di Giacomo.
Ciao Francè,
ieri ho "condiviso" con te l'ultimo grande  applauso, che la gente ti ha dedicato, mentre ti portavo in spalla dentro Palazzo Rospigliosi.
All'inizio il dolore si tagliava con il coltello, poi gli abbracci, i baci, le lacrime che si mischiavano, il parlare e raccontare di te, hanno esorcizzato il dolore, e tutto è diventato sereno... hai presente l'arcobaleno dopo la pioggia?.
C'erano tutti, i compagni di una vita, come li chiamavi tu… Vittò, Tizià, Rodò, er Masi, er Marcheggiani, er Papotto, er secco (Caldironi), l'enfant prodige (Gianni), Carlè (Di Filippo), Gabriel (Amato), e ho visto tanti ex collaboratori, fonici, tecnici, che hanno lavorato con te nel corso degli anni, e come quando muore uno "importante" i capi di stato lo vanno a trovare, così ieri sono venuti a renderti omaggio i "grandi colleghi"… Iaia e Franz Di Cioccio, Franco Mussida, Patrick Djivas, Lino Vairetti, Aldo Tagliapietra, Jimmy Spitaleri, gli amici degli Indaco, Tetes de Bois, Periferia Del Mondo (e chiedo scusa se qualcuno mi è sfuggito...). Sono venuti tanti amici da tutta Italia, molti che non sono potuti venire, mi hanno "delegato", di salutarti e brindare anche per loro, te li ho salutati, ma se brindavo,  per tutti, visto le richieste, stavo in "coma etilico"! 
Tanti capelli grigi, tanti giovani, tante donne, politici, attori, giornalisti, gente comune, gente che ti segue da sempre nei concerti, a dimostrazione di quanto ti volevano bene, non solo come artista, ma anche come persona. Da "giovane" sembravi Mangiafuoco, da "adulto" un Babbo Natale (con la barba di zucchero filato, come ha scritto il tuo amico Andrea Satta), ma avevi un'anima pura e gentile come un bambino.
Di Antonella..te ne parlerò "in privato", altrimenti si riapre il rubinetto...
Gianni, Paolo e Vittorio, ti hanno dedicato "tre fiori musicali" al pianoforte, e qui è tornata la commozione, l'anima non è un optional che si programma, quella fa dà sé, tu lo sai… a Francè all'ultimo sembrava come ai concerti degli anni '70, dove sparavano i lacrimogeni… semo tornati a casa tutti con l'occhi rossi !!! 
Ti immagino sopra una nuvola bianca (tipo lo spot dei mondiali '90...ricordi ??), dove ci guardi, ridi e critichi, con le tue battute.
Qualcuno mi ha chiesto adesso il Banco che fine farà...mi è venuta in mente una tua vecchia intervista, quando ti chiesero "quale sarà il futuro del Banco?"... e tu con la tua solita ironia rispondesti "io bancherò, tu bancherai, egli bancherà..."
Ciao Francè, è stato bello conoscerti, sarai sempre qualcosa che rimane, che non finisce mai

 Aldo o come mi chiamavi tu …a Pancò



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