AIM
“Finalmente a casa”,
in uscita a Febbraio 2015
Quando
la storia inizia dall’ epilogo
di
Stefano Caviglia
Finalmente a casa… un posto buono, è interpretata con la voglia di chi ha la
necessità di un posto dove “stare bene”
e o ritrovarsi.
Forse c’è un “prima”,
un alternarsi di angosce di ricordi di gioie, un qualcosa di doloroso, che ha preceduto questo viaggio che è ancora
in divenire e che forse li condurrà nel luogo desiderato ma sconosciuto.
L’immagine delle mani
sul volante danno l’idea dell’estrema e determinata volontà di ritrovare, “
governando” in solitudine, e quindi in
totale autonomia, un luogo che ti
riporti dentro di te.
Ogni brano ha una
sua storia, una precisa identità, una
sua carica espressiva, la voce di Marco Fiorello è spesso dolce, quasi
adolescenziale, ma improvvisamente è capace di farla crescere riuscendo,
insieme al suo stile chitarristico a trasmettere una carica emotiva notevole,
così come è estremamente efficace il sostegno dei fratelli Camisasca al basso
ed alla batteria forgiando un suono potente, compatto, nonostante non si
colgano particolari virtuosismi.
Solo un’annotazione
“tecnica”, quasi tutti i brani sono in tonalità minore.
Chi avuto la fortuna
di studiare musica sa che il minore da
ad un accordo, un tema o ad una semplice frase musicale, un sottofondo che sa
di tristezza, di malinconia,
E’ forse per questo
motivo che trovo l’atmosfera dei vari
brani piuttosto inquieta e grigia, che non vuol significare incolore o
sbiadita, ogni musica è figlia del proprio tempo, del luogo dal quale si
proviene, ma anche e soprattutto dal proprio talento.
Ascoltando e cercando
sentire il sapore delle canzoni si sente la voglia di descrivere vari aspetti
del vivere .
Incomunicabilità in “Non parli già da un po’ “, dove si
fatica a capire veramente
l’identità dell’ interlocutore o
l’interlocutrice o forse stiamo parlando di un tentativo di dialogo con se
stesso.
Non fatico affatto a
cogliere molta forza positiva ed un messaggio di ottimismo ascoltando “Voglio il mio tempo”, voleremo se
capirai. Trovo in questo brano un grande
desiderio di guardare lontano di riconquistare ciò che si è perduto o
che si rischia di perdere.
Insomma, voglia di
libertà.
Nel descrivere ciò che
si è ascoltato, spesso si corre il rischio di cadere nella trappola della
“catalogazione a tutti i costi”, appioppare un’etichetta, (“rock”, “hard rock”,
heavy metal” “rock alternativo”, “post
punk”, “cantautorato punk”. Boh!) e molto altro ancora. Questo denota solo il
desiderio grande desiderio di arrivare ad una sorta di “sentenza”
alleggerendosi della fatica del cercare di capire (esercizio non sempre
facile).
Gli Aim sono
gli Aim, non suonano questo e quel
genere di musica, non so se fanno parte di nessuna corrente musicale,
compongono e suonano la loro musica liberamente non vogliono imitare o
scimmiottare nessuno.
Piaccia o no gli Aim,
oggi, sono questi prendere o lasciare.
Solitamente non do mai
giudizi “tranchant” ma in questo caso si.
Ho cercato di
conoscerli meglio anche dal punto vista personale e ho letto all’interno di
un’intervista molto simpatica come i tre non abbiano molta simpatia per la
metropoli, si definiscono dei “campagnoli” (parole loro), rivendicando con
buona dose di autoironia, una loro identità internazionalmente “brianzola”, da
qui, probabilmente nasce il loro sound inconfondibilmente ruvido che li
contraddistingue da più di dieci anni e che si è sviluppato ed evoluto in tante
canzoni ed innumerevoli performance “on stage”.
Quindi mi chiedo: ma
se il sound in studio è questo, come sarà nelle loro performance dal vivo? Ho
visto qualche foto, una di queste ritrae
Marco ripreso di spalle in volo con la sua con la sua chitarra e le gambe
piegate alla Pete Townshend, e Matteo con le “drum stick” rivolte verso il
cielo.
La città brucia! brucia il mio mondo , ti vedo sciogliere e vedo l’oro colare.
Non vi è
contraddizione con ciò che pensano della città, chi ha detto che questo mondo
mi vada a genio? Oppure questo è un preciso
messaggio: la speranza di veder
nascere quel nuovo giorno, una nuova era.
C’è sempre la ricerca
di un luogo fisico o della mente, che sembra il tema di fondo di quasi tutti i
brani lungo i quali si snoda questo percorso.
Una parentesi è
rappresentata da “Dormo in te”, l’unico pezzo in cui si sentono la chitarra
acustica ed un pianoforte appena accennato; forse è banale e scontato ma credo
sia una sincera canzone d’amore anche se l’inizio con l’immagine della lama,
stride e non poco con lo sviluppo del brano.
Nei tre brani che
chiudono gli Aim ritornano nel loro territorio sonoro tipico dei brani
precedenti.
Di questi mi piace citare “ Dove è ancora più
profondo ,che è forse la canzone che più mi ha colpito per
la bellissima introduzione e per la profondità delle parole.
Si parole, dette dal
protagonista con grande fatica cercando con altrettanta fatica di invitare
qualcuno nell’appartamento della magia“ a sdraiarsi a concedersi la propria
libertà di lasciarsi andare nella profondità del cielo.
Forse è qui la magia
di questo album, dove troviamo, dopo un lungo girovagare, incontrando una
grande gamma di sentimenti, passioni, gioie, il luogo finale quello della
profonda libertà dove ogni donna e ogni uomo
si ritrova.
Finalmente a casa!
La fine l’inizio.
TRACKLIST
1) Finalmente a casa -
2) Non parli già da un po' – 3) Voglio il mio tempo – 4) nel nuovo giorno – 5)
Vittoria – 6) Dormo in te – 7) Mi vuoi migliore – 8) Dove è ancora più profondo
– 9) La tregua
CREDITS
Gli AIM sono: Marco
Fiorello (voce, chitarra) - Marco Camisasca (basso, cori) - Matteo Camisasca
(batteria)
Hanno collaborato:
Fabrizio Pollio - cori
in "Finalmente a casa", "Vittoria" e "Non parli già da
un po'".
Giuseppe Magnelli -
chitarre spaziali in "Dormo in te"
Filippo
Bosi - pianoforte in "Dormo in te".
Produzione artistica:
Aim, Fabrizio Pollio e Corrado Bagnoli.
Registrato da Lorenzo Sempio, Spazio Frequenze
(http://spaziotribu.mondovisione.org/studio-di-registrazione/),
Cantù (CO) nei mesi di Maggio e Giugno 2014.
Mixato da Lorenzo Sempio, InterPlay Recording Studio
(www.interplayrecording.com), Milano.
Mastering di Iacopo Pinna presso Harem Studio, Milano.
Artwork di Filippo Boi
- info@daboss.it
Fotografia di Danilo
Crotti // danilocrotti.com
Video S.c.r.l: Produzioni video - facebook:
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Contatti AIM: marco.camisasca@gmail.com-
Facebook: /aimitaly
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