ENIMA – INCONSAPEVOLE
VIAGGIO
di Franco Perona
Sentire e ascoltare un gruppo giovane come Enima
deve avere due prerogative: “vedere” il percorso di un gruppo nel contesto di
un album e “ vedere” le potenzialità, il
messaggio, la collocazione nel contesto artistico.
Canzone per canzone mi aspettavo un po’ meno melodia verso quasi una sorta di progressive pop che, mai banale, potrebbe essere un punto di
raccordo con la scuola anni ‘70. Se
quindi la melodia è la base, la voce
femminile deve essere l'elemento vincente
che forse non lo è ancora; inoltre non viene aiutata da campionature scontate e
una ritmica che osa poco pur sfoggiando molte finezze.
Frammenti di Specchio con i suoi arpeggi ci introduce nel
viaggio di Enima in punta di piedi, con un sound molto standard,
quasi troppo soffice e arrangiato con attenzione; un inizio sottovoce, con
momenti interessanti.
Alpha Ursa Minoris segue le linee delicate tracciate
dal primo brano e rappresenta a mio
avviso il punto di maggior incertezza, per il poco supporto alla voce, la
melodia semplice e atmosfere “deja vu”.
Il Sogno piace e si trovano i primi forti
elementi di caratterizzazione del gruppo e le individualità artistiche sono più
delineate.
La band trova una buona progressione con la doppia voce in Notte del Deserto - vagamente Banco o
Battiato, ma poi non tiene la tensione e sembra di aver già ascoltato qualche frammento;
il brano si anima con il guizzo di chitarra finale, che si snoda su armoniche un
po’ troppo lineari.
Enima propone una maggior ritmica iniziale,
ma la melodia diventa troppo ripetitiva e il sint è troppo scontato come pure
la chitarra che porta ai due terzi di un brano strumentale che deve incidere ma
non riesce a trovare un’idea che lo caratterizzi.
Ho sentito più volte sia Intuizioni
che Motore Immobile. La prima offre un buon groove iniziale, quasi
inaspettato e per certi attimi da street drums ensemble; Ilaria Boero ha più carattere, complice un buon testo e
arrangiamenti azzeccati. La band trova in questo brano il momento trainante verso
un rock melodico, troppo “ episodico”
nel contesto dell’album, ma molto interessante
Motore Immobile è dominata da un pregevole sax che
si raccorda con chitarra e tastiera per dare spazio alla voce che tiene bene la
tensione del lungo brano. La maggiore corposità di questa composizione
evidenzia anche la tendenza al sotto utilizzo degli effetti, per un sound solido
e puro che beneficia di una sorpresa
vocale finale.
La storia del gruppo è in parte legata al difficile impatto
dei cambi di formazione; ad oggi la band ha scelto un line up classica. I brani sono interessanti,
notevole attenzione ai testi che sono un po’ troppo complessi; se il termine
scontato è un appunto negativo lo userei per il cantato che non è abbastanza incisivo, per me che amo
voci femminili con forza e aggressività anche nei fraseggi.
Enima offre musica gradevole, senza virtuosismi, a fronte di buone doti tecniche.
Lo sforzo attuale non dà alla band toscana un carattere ben definito. Vedo una
band dove tutto è fatto con cura ma se qualcuno dicesse di aver già sentito questa
musica, potrebbe non sbagliare. Hanno mezzi tecnici e potenzialità per seguire nuove esperienze artistiche, lo meritano e solo allora si
collocheranno con un identità più precisa nel panorama musicale.
ENIMA
Inconsapevole Viaggio
1. Frammenti
di specchio 4.47
2. Alpha
Ursae Minoris 5.23
3. Il sogno
4.58
4. Notte nel
deserto 5.49
5.
Enima 5.13
6.
Intuizioni 5.41
7. Motore Immobile 10.56
Line up
Ilaria Boero Voice and Choir
Mauro
Strozzieri Guitars
Giacomo
Cipriani Bass
Federico
Ottati Drums and Percussions
Stefano
Sciolè Piano and Keyboards
all music and lyrics by Enima
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