Il 6 aprile 1967 i Nomadi incidono il
brano "Dio è morto", scritta dal cantautore Francesco Guccini,
ispirato al celebre poema di Allen Ginsberg, poeta della "beat
generation", dal titolo " L'urlo":
«Ho visto le menti migliori della mia generazione distrutte dalla pazzia,
affamate nude isteriche, trascinarsi per strade di negri all'alba in cerca di
droga rabbiosa, hipsters dal capo d'angelo bruciare di desiderio per l'antico
contatto celeste con la dinamo stellata nel macchinario della notte, che in
miseria e stracci e occhi infossati stavano su, partiti, a fumare nel buio
soprannaturale di soffitte a acqua fredda fluttuando sulle cime delle città
contemplando jazz ... »
Altro elemento, legato
fortemente all'epoca, è il ripetuto riferimento alla "mia generazione", che ricorda la celebre canzone degli Who
"My Generation", inno dei
mods. Una generazione per una nuova era, nella quale i giovani saranno
protagonisti, per tutti gli anni '60.
La canzone fu scritta
da Guccini nel 1965, che non la incluse
nel suo album "Folk Beat N°1", e la cantò la prima volta
dieci anni dopo proprio insieme ai Nomadi.
Censurata dalla Rai,
ma non dalla Radio Vaticana, oscurata dalla televisione e dalla hit parade, la
canzone di Guccini e Nomadi, ebbe un ottimo successo, è fu presentata al
Cantagiro del 1967. La chiesa, a differenza della Rai, guardava con interesse alla
musica come mezzo per avvicinare i giovani alla pratica religiosa, arrivando
anche ad organizzare in alcune chiese le "messe beat".
I Nomadi organizzarono
un blitz per presentare al papa la canzone, all'epoca Paolo VI, mischiati tra
folla di fedeli nella residenza estiva di Castel Gandolfo, ma la cosa passò
inosservata!
Il brano diverrà nel
tempo "inno di una generazione", diventando un "classico"
del repertorio dei Nomadi per 50 anni!
Lo stesso Guccini a
distanza di anni dichiarò nel corso di una intervista: "A volte mi chiedo come Auschwitz o Dio è
morto, canzoni scritte nel 1964-65, piacciano ancora così tanto e appaiano sempre
attuali. Il merito però, devo dire, non è del tutto mio, ma degli sponsor di
queste canzoni, i razzisti e gli imbecilli che, a quanto pare, tornano
periodicamente alla ribalta…".
... di tutto un Pop
WK
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